Associazioni “bocciano” la riforma
- Non si è fatta certo attendere la risposta delle varie associazioni del comparto in replica all’emendamento a carattere ippico presentato da Leonardo Grimani e Gelsomina Vono, senatori di Italia Viva, a integrazione del Decreto Semplificazioni che andrà in discussione a partire da oggi stesso.
RISPOSTA. La risposta è arrivata sotto forma di un comunicato sottoscritto per l’intera filiera da ANG, ANACT, UPT, SIAG, SNAPT, Gruppo Ippodromi Associati, Federippodromi e UNI. Di seguito il testo integrale, che oltre a evidenziare una serie di incongruenze di ordine... pratico inserite nel testo, punta il dito soprattutto sulla tempistica ferragostana dell’emendamento, a fronte di una riforma del settore che richiederebbe ben altre modalità.
«1. L’ippica è una filiera produttiva di imprese agricole e dello spettacolo e vive di prestazioni di professionisti, tutti tradizionalmente estranei alle finalità del CONI, l’ippica non è una disciplina olimpica e in nessuna nazione al mondo viene assimilata alle discipline sportive dilettantistiche.
2. Gli operatori dell'ippica occupano oltre 20.000 addetti, garantendo posti di lavoro da preservare e incrementare attraverso l'adozione di misure legislative organiche e indirizzate allo sviluppo dell'impresa, che mal si conciliano con lo spirito dilettantistico e prettamente sportivo del CONI
3. Qualunque proposta organica e coerente di riforma, che da anni tutti auspichiamo, deve essere il risultato di un confronto aperto e democratico e non certo di una "fuga in avanti" agostana
4. La storia italiana dell'ippica, i successi dell’allevamento italiano e la professionalità di tutti gli operatori del settore, nel mondo intero, meritano ben altra considerazione che un emendamento di poche righe in periodo festivo
5. L'emendamento proposto affida al CONI competenze e prerogative che certamente la Fise non è idonea a gestire, per assenza di competenza e professionalità specifiche, necessarie a garantire il corretto andamento del settore».