NAPOLI INSIGNE TOP FIVE
Gara speciale al Tardini per l’attaccante di Frattamaggiore Domani il capitano azzurro entra tra i cinque azzurrissimi di tutti i tempi che hanno indossato più volte la maglia. In vetta c’è Hamsik poi Bruscolotti, Juliano e Ferrario
NAPOLI
Sì, certo, domani i riflettori saranno inevitabilmente puntati su Osimhen, Mister 80 milioni, e poi su Mertens, il signore dei record e l'idolo del San Paolo, però nel Napoli c’è un giocatore che gradualmente ha conquistato la scena e la maturità definitiva. Uno che porta la fascia al braccio sinistro e che con il Parma collezionerà la presenza numero 350 con la maglia azzurra in tutte le competizioni: Lorenzo Insigne. Un identikit pieno di nozioni rilevanti, statistica compresa, a cui va aggiunto un concetto calcistico di base: per talento e caratteristiche, e per la sua capacità di coniugare inventiva e sacrificio, il capitano è probabilmente l’uomo più influente della squadra. Un’influenza pratica, cioè tecnica: con le sue giocate, con il suo modo di dipingere calcio quando la giornata è giusta, lui è in grado di accendere la luce. E il Napoli, soprattutto in questa fase piena di riflessioni tattiche e dubbi legati al mercato, ha un bisogno incredibile di vederci chiaro.
NUMERI E RINNOVO. E allora, la celebrazione del Tardini: 350 candeline e tanti complimenti, Lorenzo. Trecentocinquanta partite da bagnare, lo spera Gattuso proprio come il protagonista di questa storia, con lo champagne della vittoria. La prima della nuova stagione. A proposito: quella che comincerà domani sarà per lui la nona consecutiva in azzurro e complessivamente la decima annata considerando quella dell’esordio in Serie A, in epoca Mazzarri, prima della cessione in prestito alla Cavese (a gennaio 2010). Scrivi Insigne e leggi Napoli: una coppia estremamente solida, ormai, anche se da un paio d’anni, con l’arrivo del mercato estivo, a un certo punto si sussurra sempre qualcosa che fa rima con separazione. Con un ipotetico addio che invece non è mai stato neanche sfiorato per tanti motivi. Una parentesi, però, è obbligatoria: il contratto di Insigne scadrà il 30 giugno 2022, poche settimane dopo il suo trentesimo compleanno, e dunque è inevitabile pensare che a breve, magari dopo il 5 ottobre, il club e il suo manager Vincenzo Pisacane cominceranno ad affrontare il discorso del rinnovo. A suo tempo.
DECIMA STAGIONE Il titolo forte in questo momento è un altro: comincia il campionato. Domani alle 12.30 in trasferta con il Parma, dicevamo, partita che a Lorenzo varrà anche il gettone numero 350 con il Napoli, coppe comprese, a fronte di 90 gol: al momento il suo carnet racconta di 270 presenze in A (66 reti); 34 in Champions (12); 26 in Europa League (4); 19 in Coppa Italia (8). L’unica competizione mai disputata finora è la Supercoppa italiana: nel 2012 rimase in panchina e nel 2014 invece saltò la finale per infortunio. E sempre con la Juve: la terza, cioè la prossima, dovrebbe garantire l'occasione buona per esordire e per sfidare i bianconeri. Gli eterni rivali, a maggior ragione da napoletano e tifoso del Napoli. E capitano.
CIAO JOSÈ. Tra l’altro, se vogliamo, domani andrà in scena una specie di staffetta del destino. Ovvero: appena comincerà la sfida con il Parma e dunque scatterà la presenza numero 350, lui conquisterà anche il quinto posto in solitaria nella classifica degli alfieri azzurri di tutti i tempi staccando Callejon. Una rottura definitiva con il passato e con quello che è stato un cult degli ultimi sette anni azzurri: la mitica giocata Insigne per Callejon. Quella a memoria, a occhi chiusi: ne hanno tagliate, di difese. Altroché. Ma il calcio va avanti, come la vita, e dunque sotto a chi tocca: cercansi assist per Mertens, Osimhen e Petagna, e magari per Lozano e Politano. La decima sinfonia del capitano.