MIHA PORGE A BARROW LE CHIAVI DEL BOLOGNA
Gli manca la cattiveria? Il tecnico si fida di lui e lavora per farlo diventare grande È l’anno di Musa, della responsabilità e della sua consacrazione: vuole conquistare tutti a suon di gol
L’anno di Musa Barrow. Le parole che gli ha regalato Walter Sabatini nel corso di questa estate sembrano una sentenza più che un auspicio, anche perché il coordinatore delle aree tecniche di Bologna e Montreal Impact è uno che difficilmente si lascia andare a queste esaltazioni pubbliche. «Ha grande talento, tutti noi del Bologna siamo sicuri che segnerà tanti gol. Dite che gli manca la cattiveria dentro l’area di rigore? Ci penserà Sinisa a trasmettergliela e a quel punto vedrete che Musa diventerà un calciatore di spessore internazionale».
Sabatini gli aveva messo gli occhi addosso già quando era un uomo Suning, poi è come se con il passare dei mesi se ne fosse disinnamorato. Fino al gennaio passato. «E’ stato Bigon a proporlo e parlandone gli avevo detto di lasciar perdere essendo una bomba inesplosa. Poi succede che giochiamo contro l’Atalanta e tutto di colpo cambia». Sì, perché il Bologna è in vantaggio 2-0, Gian Piero Gasperini fa entrare Barrow e poco ci manca che la Dea pareggia. Prima il ragazzo gambiano manda in gol Malinowski, poi è lui stesso a sbagliare il 2-2, dopo che per una ventina di minuti nelle vicinanze della panchina di Sinisa Mihajlovic ha fatto il diavolo a quattro, creando infiniti affanni ai giocatori rossoblù che non lo prendono mai.
PRIMA PUNTA? MEGLIO ESTERNO. Volete sapere cosa successe alla fine di quella partita negli spogliatoi del Bologna? Che Bigon tornò alla carica per Musa e che anche Sinisa informò Sabatini che Barrow sarebbe stato il profilo giusto per il Bologna come alternativa di Rodrigo Palacio. Morale: dal giorno successivo, se non già addirittura dalla sera stessa, cominciò l’assalto all’Atalanta e alla fine Barrow diventò rossoblù. Una scelta che si è rivelata estremamente felice, e non solo per i 9 gol che Musa ha segnato prima e dopo il lockdown. Non da prima punta, ma da esterno sinistro, primo perché togliere Rodrigo da quel ruolo sarebbe stato un sacrilegio per ciò che via via garantiva e anche perché Musa, lavorando sul lato mancino, era molto più costruttivo in tutte e due le fasi del gioco, con la sua capacità di entrare dentro il campo e di andare alla conclusione con il piede destro. Non dimenticando un particolare: è stato acquistato come prima punta e per Sabatini continua a esserlo, è vero, ma va detto che per il momento deve ancora perfezionare certi movimenti, perché un conto è quando la porta può guardarla e un altro è quando ce l’ha alle spalle e deve voltarsi. Come dire: un giorno potrà anche diventarlo, ma a oggi Sinisa vuole avere un giocatore estremamente convinto di quello che fa e soprattutto che assicuri quello che sa fare meglio.
MUSA IN DOPPIA CIFRA. Venti agosto 2018, Atalanta-Frosinone 4-0, è la prima di campionato e Barrow parte titolare. Lunedì a San Siro contro il Milan sarà di nuovo così, eccome se negli undici del Bologna che andranno in campo troverà spazio anche Musa, ma rispetto ad allora gli scenari sono molto cambiati: nella Dea il Gasp lo stimava molto, certo, ma come fai a dimenticare i fenomeni che aveva davanti, quando te la devi vedere contro Ilicic, Gomez, Zapata e poi anche Muriel tu puoi anche essere forte ma spesso e malvolentieri devi restare a guardare, aspettando il tuo momento. Nel Bologna no, in questo Bologna è diventato un titolare (quasi) inamovibile, nonostante che dalla sua parte debba vincere la concorrenza anche di Nicola Sansone. E’ chiaro che Sinisa non gli regalerà niente, ancora una volta il posto Musa dovrà conquistarselo con il lavoro durante la settimana e con le prestazioni in partita, anche perché comincia un’annata che per Barrow dovrà essere quella della svolta e del definitivo salto di qualità. Arrivando anche alla doppia cifra per quanto riguarda i gol segnati. Come confida l’intero governo del Bologna, a cominciare da Sinisa.