Corriere dello Sport

Nelle mani di Skorupski c’è la riscossa del Bologna

Brucia ancora il 5-1 subito l’anno scorso: mai più una partita così Il portiere chiamato al riscatto

- Di Giorgio Burreddu

Lukasz Skorupski continuava a dire no, no, così non va, tornava negli spogliatoi con la testa bassa e il morale a pezzi. Serate come quelle di San Siro un portiere se le ricorda finché campa. Cinque gol fanno male, ma questa volta contro il Milan l’obiettivo non è solo rifarsi: è rigenerars­i. Passa anche dal portiere polacco la riscossa del Bologna in questa prima, tremenda giornata della nuova stagione. Luci a San Siro.

Di quella sera, quella del 5-1, che i rossoblù non ne vogliono più sentir nominare. E’ acqua passata, un incubo finito. Ma Sinisa Mihajlovic ha ancora il dente avvelenato e nelle riunioni quotidiane coi suoi ragazzi punta tutto sull’aspetto mentale, sul vendicare l’onta di quello schiaffo rossonero. A ogni occasione lo ricorda, anche pubblicame­nte: «Non voglio più vedere partite come quella contro il Milan», aveva detto Mihajlovic anche dopo l’amichevole contro la Virtus Entella. Il Bologna è rimasto scottato e ha bisogno di una prestazion­e convincent­e per dimenticar­e la brutta figura che fece arrabbiare Sinisa e che di fatto mise fine alle ultime possibilit­à di arrivare in Europa.

SVOLTA FINALE. Ma è con il ricordo di quella sera nella testa e nel cuore che il Bologna inizierà la nuova Serie A. Vale per tutti, vale anche per Skorupski. Il portiere è chiamato a essere una certezza per questa squadra fin da subito. Nei mesi scorsi Lukasz era stato a lungo oggetto di dibattito. Se ne va, resta, è meglio cambiarlo: il ventaglio delle possibilit­à comprendev­a ogni cosa. Mihajlovic lo ha voluto tenere, ha scelto di puntare un altro anno su di lui, su un portiere che non è mai decollato davvero. Quella alle porte è però la stagione numero tre per Skorupski, tre anni di alti e bassi a Bologna, tre anni tra miracoli e prestazion­i senza infamia e senza lode. Tre, ma è questa l’annata decisiva per capire se tra il numero uno ex Roma e il Bologna

ci sarà ancora il tempo di andare avanti. Sotto le due torri Lukasz sta bene, è felice, si è inserito bene in città. Ha un contratto fino al 2023, ma a contare saranno le prestazion­i.

CORAGGIO. Prestazion­i non sempre macchiate da un errore di Skorupski, al contrario. Il gioco coraggioso e alto di Mihajlovic mette sotto pressione tutta la difesa, i terzini e i difensori centrali, ma anche il portiere, chiamato a essere vigile e reattivo durante tutta la partita, anche quando l’azione è lontana. Skorupski sa di giocarsi molto. Ma sa anche che i 33 gol consecutiv­i presi la passata stagione sono il frutto di un’idea, anzi di una ideologia, quel gioco che Sinisa non vuole abbandonar­e mai, né quando vince né quando perde. Attaccare, provarci, non arretrare mai. E chi ne paga lo scotto è spesso la difesa (portiere compreso). Sinisa da Skorupski vuole più calma, non solo più attenzione. Deve giocare coi piedi, non farsi prendere dalla frenesia. Doti che Sinisa riconosce al suo numero uno. Eppure ancora sta cercando di tirargliel­e fuori completame­nte. E’ l’anno del salto di qualità per Skorupski. Un esordio positivo a San Siro potrebbe contribuir­e.

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SCHICCHI Skorupski, 29 anni

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