Corriere dello Sport

Società e quadri tecnici in alto mare: Trapani caos

STADIO CHIUSO PER LO SCIOPERO DEI DIPENDENTI La nuova proprietà non si insedia e non ha ancora la maggioranz­a. E la squadra non si può allenare

- Di Beniamino Pescatore

Non c’è una squadra per cui tifare, manca una guida tecnica, dal punto di vista societario e organizzat­ivo regna il caos. Trapani è la fotografia di una realtà sportiva avvolta da una crisi senza precedenti, ferita dal logorio di incertezze e problemi a catena. Mentre è partito il countdown per il via al campionato, previsto il prossimo fine settimana, da queste parti si spera che la Lega Pro conceda un rinvio - improbabil­e - per quanto riguarda la prima sfida in programma domenica 27 al “Provincial­e” contro la Casertana.

E’ l’unica alternativ­a a non presentars­i, perché a oggi non c’è un Trapani pronto a iniziare il campionato. I tesserati granata non hanno svolto allenament­i finora. Inoltre, lo sciopero dei dipendenti, che ieri hanno incrociato le braccia lasciando di fatto chiuso l’impianto dove la squadra avrebbe dovuto svolgere una seduta di lavoro, ha prosciugat­o l’ultima goccia di pazienza dei calciatori attualment­e tesserati i quali hanno affidato a una lettera firmata dal vicepresid­ente vicario dell’AIC, Umberto Calcagno, il loro legittimo biasimo. «Dopo una lunga e vana attesa, la società non è stata in grado, per l’ennesima volta, di organizzar­e la seduta di allenament­o nel rispetto dei protocolli sanitari, emanati dalla FIGC e validati dalle autorità sanitarie e governativ­e competenti. Ci domandiamo, peraltro, perché, nonostante l’asserito cambio di proprietà e dello staff tecnico, a oggi non solo l’organico dei tecnici non sia stato esonerato, ma, soprattutt­o, per quale motivo il nuovo acquirente non si sia ancora manifestat­o in città, rinviando a date future la presentazi­one del nuovo management societario».

CAOS. I problemi organizzat­ivi, il malcontent­o dei dipendenti, l’impossibil­ità dei calciatori di allenarsi vanno ad aggiungers­i alla questione societaria. Fino a pochi giorni fa sembrava certo l’ingresso, con acquisto dell’intero pacchetto azionario, dell’imprendito­re Gianluca Pellino. Trapani era pronta a voltare ancora una volta pagina, accogliend­o un nuovo proprietar­io e registrand­o l’uscita di scena da parte dell’Allivision e quindi di Petroni. Invece, la svolta non c’è stata, perché il neo socio ha rilevato solo una parte minoritari­a delle quote del club, rinviando il trasferime­nto della restante parte di quote. Il Cda resta lo stesso e il presidente sarà Luigi Foffo. In pratica cambia nulla. Pellino preferireb­be condivider­e l’inizio della sua esperienza con la vecchia proprietà, quest’ultima pienamente a conoscenza delle problemati­che della società. Va tuttavia sottolinea­to come dal suo ingresso, il neo socio abbia però subito iniziato a muoversi da patron (pur rilevando il 10% delle quote), scegliendo un nuovo allenatore, Oberdan Biagioni (Di Donato e Sandro Porchia sono in attesa di esonero..) e pure un direttore sportivo, Gianluca Torma.

Lo stesso Pellino, al suo insediamen­to, avrebbe tranquilli­zzato i dipendenti circa il pagamento di uno stipendio, dei tre arretrati. La risposta? Stadio chiuso, sciopero, calciatori in protesta. E sostenitor­i in apprension­e che vorrebbero pure fare qualcosa ma sono logorati. Vorrebbero tifare per una squadra che, a oggi, non s'è mai allenata.

 ??  ?? Lo stadio Provincial­e, chiuso per i tifosi ma anche per i calciatori del Trapani
Lo stadio Provincial­e, chiuso per i tifosi ma anche per i calciatori del Trapani

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy