Società e quadri tecnici in alto mare: Trapani caos
STADIO CHIUSO PER LO SCIOPERO DEI DIPENDENTI La nuova proprietà non si insedia e non ha ancora la maggioranza. E la squadra non si può allenare
Non c’è una squadra per cui tifare, manca una guida tecnica, dal punto di vista societario e organizzativo regna il caos. Trapani è la fotografia di una realtà sportiva avvolta da una crisi senza precedenti, ferita dal logorio di incertezze e problemi a catena. Mentre è partito il countdown per il via al campionato, previsto il prossimo fine settimana, da queste parti si spera che la Lega Pro conceda un rinvio - improbabile - per quanto riguarda la prima sfida in programma domenica 27 al “Provinciale” contro la Casertana.
E’ l’unica alternativa a non presentarsi, perché a oggi non c’è un Trapani pronto a iniziare il campionato. I tesserati granata non hanno svolto allenamenti finora. Inoltre, lo sciopero dei dipendenti, che ieri hanno incrociato le braccia lasciando di fatto chiuso l’impianto dove la squadra avrebbe dovuto svolgere una seduta di lavoro, ha prosciugato l’ultima goccia di pazienza dei calciatori attualmente tesserati i quali hanno affidato a una lettera firmata dal vicepresidente vicario dell’AIC, Umberto Calcagno, il loro legittimo biasimo. «Dopo una lunga e vana attesa, la società non è stata in grado, per l’ennesima volta, di organizzare la seduta di allenamento nel rispetto dei protocolli sanitari, emanati dalla FIGC e validati dalle autorità sanitarie e governative competenti. Ci domandiamo, peraltro, perché, nonostante l’asserito cambio di proprietà e dello staff tecnico, a oggi non solo l’organico dei tecnici non sia stato esonerato, ma, soprattutto, per quale motivo il nuovo acquirente non si sia ancora manifestato in città, rinviando a date future la presentazione del nuovo management societario».
CAOS. I problemi organizzativi, il malcontento dei dipendenti, l’impossibilità dei calciatori di allenarsi vanno ad aggiungersi alla questione societaria. Fino a pochi giorni fa sembrava certo l’ingresso, con acquisto dell’intero pacchetto azionario, dell’imprenditore Gianluca Pellino. Trapani era pronta a voltare ancora una volta pagina, accogliendo un nuovo proprietario e registrando l’uscita di scena da parte dell’Allivision e quindi di Petroni. Invece, la svolta non c’è stata, perché il neo socio ha rilevato solo una parte minoritaria delle quote del club, rinviando il trasferimento della restante parte di quote. Il Cda resta lo stesso e il presidente sarà Luigi Foffo. In pratica cambia nulla. Pellino preferirebbe condividere l’inizio della sua esperienza con la vecchia proprietà, quest’ultima pienamente a conoscenza delle problematiche della società. Va tuttavia sottolineato come dal suo ingresso, il neo socio abbia però subito iniziato a muoversi da patron (pur rilevando il 10% delle quote), scegliendo un nuovo allenatore, Oberdan Biagioni (Di Donato e Sandro Porchia sono in attesa di esonero..) e pure un direttore sportivo, Gianluca Torma.
Lo stesso Pellino, al suo insediamento, avrebbe tranquillizzato i dipendenti circa il pagamento di uno stipendio, dei tre arretrati. La risposta? Stadio chiuso, sciopero, calciatori in protesta. E sostenitori in apprensione che vorrebbero pure fare qualcosa ma sono logorati. Vorrebbero tifare per una squadra che, a oggi, non s'è mai allenata.