Bubka, Vigneron le sigarette e la gara infinita
Dal 1912 solo gli Stati Uniti hanno regalo un numero maggiore di record del mondo. In Italia ne sono stati stabiliti 12 di cui la metà per mano di Sergei Bubka, tra outdoor e indoor, e uno è stato firmato dalla russa Yelena Isinbaieva. Sempre a Roma, sempre all’Olimpico nel 2008: l’ultimo di una lunga serie iniziata a Torino con Wolfgang Nordwig esattamente 50 anni fa. Ma la storia d’amore di Roma con gli acrobati dell’asta è scattata nella notte del 31 agosto del 1984 con l’indimenticabile duello tra il francese Thierry Vigneron e Bubka. Rimasto nella storia come l’unica occasione in cui il primato è caduto due volte nello spazio di pochi minuti. Quinto appuntamento con il Golden Gala, nato dal felice intuito di Primo Nebiolo all’indomani dell’Olimpiade boicottata di Mosca 1980. Erano da poco passate le 23, le altre altre gare erano terminate da poco, ma sugli spalti il pubblico era rimasto a seguire l’asta. In pedana erano sopravvissuti solo il francese e l’allora campione sovietico che proprio un anno prima aveva strappato il record a Vigneron con 5,85, ed era arrivato a Roma con il primato che solo un mese e mezzo prima aveva portato a 5,90.
Tra un salto e l’altro Vigneron fumava a bordo pedana Gauloises senza filtro a ripetizione. Mentre Bubka restava impassibile. Con l’asticella fissata a 5,91, un centimetro oltre il record, il francese fece il primo capolavoro riprendendosi il primato. L’unico ad aver interrotto l’era Bubka. Sembrava finita lì. Invece, dopo il primo errore a questa quota, Bubka aspettò che l’asticella salisse a 5,94. E con soli due salti rimasti fu lui a giocare uno scherzo mancino all’avversario. Le statistiche fissano i due record al 31 agosto. In realtà, però, quando Bubka violò i 5,94 la mezzanotte era passata da qualche minuto. Inaugurato nel 1953 lo stadio Olimpico di Roma è stato teatro di 28 record mondiali. Poche Capitali possono esibire una collana così preziosa.