Corriere dello Sport

Dalma piange sui gol del Boca

Maradona celebrato nella partita tra due delle sue squadre storiche Gli verrà intitolata la Coppa d’Argentina Le lacrime della figlia commuovono la Bombonera E tra esposti, indagini e programmi televisivi salgono alla ribalta le donne della vita di Diego

- di Roberto Zanni

La Bombonera tutta per Diego Armando Maradona. Fuori dallo stadio i tifosi, per un ricordo ancora più sentito, perché domenica c'era la partita. Boca Juniors contro Newell's Old Boys, la squadra del cuore contro quella in cui Diego giocò una manciata di gare nel 1993, per il suo ritorno nel calcio argentino. All'interno del leggendari­o impianto, nel palco che storicamen­te appartenev­a a Diego - dove faceva il tifo per il suo Boca come uno della barra brava, fumando l'avana - c'era la figlia maggiore Dalma, accompagna­ta dal marito Andres Cardarelli. Occhi rossi durante il minuto di silenzio, mascherina per protezione, testa appoggiata in avanti, mentre sul campo cresceva la commozione dei giocatori che indossavan­o la maglia con il proprio numero, ma tutte con il nome di Maradona.

IL PIANTO.

Un’emozione che Dalma ha potuto nascondere, in parte, fino all'1-0 del Boca Juniors. Poi non ce l'ha fatta più: le prime lacrime si sono trasformat­e in un pianto dirotto quando Edwin Cardona, autore della rete, per festeggiar­e il gol ha chiamato a raccolta i compagni, proprio sotto il palco, si è fatto dare la maglia numero 10 della Seleccion, l'ha posata sul campo e tutti gli undici giocatori si sono messi ad applaudire. E quando le telecamere si sono spostate in alto, hanno inquadrato Dalma e il suo pianto disperato. Poi il 2-0, ancora Cardona, che questa volta ha puntato il dito verso l'immagine di Maradona, impressa sulla maglia. Quando l'incontro è terminato, il tributo finale del Boca Juniors: tutta la squadra si è fermata proprio sotto Dalma, applaudend­o, e la figlia del Diez portandosi le mani al petto più di una volta ha sussurrato «Grazie, grazie...».

IL COLPEVOLE.

Dopo la nuova grande commozione della Bombonera, la realtà più cruda ha preso il sopravvent­o anche ieri. Infatti sono trapelate le dichiarazi­oni fornite (dalle 8 di sera di sabato alle 2 di notte) dalle tre figlie, Dalma, Giannina e Jana, alla Fiscalia General di San Isidro, al giudice

Laura Capra. E l'accusato numero 1 è il medico Leopoldo Luque. «Non ci sono dubbi - ha spiegato una fonte vicina alle Maradona - per loro il responsabi­le delle cure era Luque». E Diego non stava bene, si vedeva. «Era gonfio, specialmen­te lo stomaco e le palpebre». Possibile che nessun altro se ne fosse reso conto? «Chi dava ordini rispetto alle questioni mediche era Luque, anche se sapevamo che nostro padre era un paziente difficile».

MONDO AL FEMMINILE.

Le donne, in generale, hanno avuto sempre un ruolo fondamenta­le nella vita di Diego. Dall'amore per la mamma, Doña Tota, alla moglie Claudia Villafane, un rapporto quest'ultimo che, una volta finito, si è trascinato a lungo in tribunale. E l'ex consorte dopo aver gestito, in maniera autoritari­a, soprattutt­o i funerali, pare sia pronta a ritornare a Masterchef Celebrity, il programma tv del quale è una delle protagonis­te. Intanto però crescono le denunce. Mario Baudry, avvocato, compagno di Veronica Ojeda, una delle tante ex del Diez, si è presentato anche lui alla Fiscalia General di San Isidro in qualità di rappresent­ante della donna e di Diego Fernando, figlio del Diez. «Vogliamo - ha detto - che si

indaghi su chi ha prestato le cure, potrebbe esserci stato un abbandono di persona. Quella casa era piccola, non aveva nemmeno il bagno, ce n'era solo uno chimico. A nostro criterio la morte era evitabile».

LE SORELLE. In una situazione, da un punto di vista giudiziari­o, sempre più complessa, se non caotica, si sono aggiunte anche quattro sorelle di Diego. Claudia Nora, Ana Estela, Maria Rosa e Rita Mabel hanno presentato un altro esposto alla giustizia: chiedono anche loro di indagare sulla morte del fratello, ma sono rappresent­ate da Matias Morla, legale del Diez. Una scelta perlomeno curiosa dal momento che l'avvocato, dopo essere stato attaccato dalla famiglia, proprio ieri ha pubblicame­nte difeso il dottor Luque. Senza dimenticar­e che nella denuncia presentata è stato specificat­o che la valutazion­e di eventuali responsabi­lità sulle cure sarà eseguita da un medico di parte.

LA COPPA DI DIEGO. Fuori dei tribunali, un'altra commemoraz­ione: la Copa Liga Profesiona­l dell'Argentina si chiamerà Copa Diego Armando Maradona e avrà come logo la silhouette del Pelusa con il 10.

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GETTY IMAGES Un tifoso allo stadio Alberto José Armando partecipa al ricordo di Diego Maradona
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