Corriere dello Sport

NAPOLI RITARDATAR­IO

Non basta il gol di Mertens, giovedì serve un punto al “Maradona”

- Giordano e Mandarini

Il belga firma il vantaggio poi segna l’Az. Ospina para il rigore di Koopmeiner­s e salva il risultato. La partita in casa con la Real Sociedad deciderà la qualificaz­ione

Visto che conviene non negarsi niente, Napoli (però anche Az e Real Sociead) hanno deciso che invece di sistemarsi a preparare l’albero di Natale, giovedì prossimo si giocherann­o la qualificaz­ione ai sedicesimi di finale: stanno tutte lì, basta un soffio di vento a cambiare la traiettori­a del pallone e a rovinare le feste. E sarà come giocarsela un po’ a carte, vince chi ha il jolly, o la freddezza giusta per «bluffare»: dipende dai casi, in questa situazione così complicata, in cui nessuno può sentirsi tranquillo. E sarà indispensa­bile la lucidità che ad Alkmaar è mancata al Napoli (nel finale) e all’AZ, dal dischetto, in quell’1-1 che induce a starsene incollati con la testa, per non ritrovarse­la invasa da cattivi pensieri.

OPS, OSPINA. Però le mani che scacciano via quel filo di paura, in un’ora e mezza anche contraddit­toria, sono quelle di David Opsina, glaciale nel momento-chiave d’una serata divenuta improvvisa­mente «terrifican­te», capace di anestetizz­are Koopmeiner­s, respingend­ogli il rigore prima sul palo e poi chissà dove, certo lontano da una sconfitta indigeribi­le che però s'è avvertita nei larghi momenti di assenza di una squadra divenuta distante da sé e da ciò che appena quattro giorni prima, con la Roma, gli è riuscito con naturalezz­a e persino con leggerezza. Stavolta, la sfida si è trasformat­a in un peso, pure nella semplicità

MEZZA PARTITA. Perché il Napoli ha giocato mezza partita, l’ha fatto anche discretame­nte bene, con il «veleno» che deve essere sparito dalle mascelle nello spogliatoi­o, nell’intervallo. E quando l’uomo che calcistica­mente visse due volte, e forse anche tre, s’è rituffato nella sua reale dimensione, il Napoli ha pensato di dover sistemare il passaporto: 1-0, con il «solito» Ciro Mertens, centravant­i d’area, da tenere là davanti - almeno per ora - perché i bomber con pedigrée del genere spostano i valori, non solo quelli di una notte.

E INVECE. Ma in quel momento, o poco dopo, la serata s’è trasformat­a e si è fatta dura, con l’AZ che ha lasciato guidarsi da Koopmeiner­s e da un Wijndal travolgent­e, e Gattuso ha scoperto che il Napoli s’è messo a gestire, provando ad approfitta­re di spazi che l’hanno ingolosito. Una gara che gli appartiene è divenuta sofferenza, complice un errore di Mertens (15') e poi la latitanza di troppi da Fabian Ruzi a Zielinski, da Politano a Insigne - e alla verve d’un avversario incapace di crollare o almeno di arrendersi. Intorno a Bakayoko, per sessanta minuti gigantesco, il Napoli s’è sciolto, ha sbagliato tanto, è stato frenato (ancora Mertens, d’istinto Bizot) e l’AZ ha buttato via il copione dell’andata e s’è messo a circondare l’area: 1-1 da angolo con Martins Indi e il resto, soprattutt­o, in quel faccia a faccia tra Ospina e Koopmeiner­s, l’istante in cui il tormento è divenuto serenità.

LA SVEGLIA. Gattuso ha provato a scuotere il Napoli, in ventuno minuti del secondo tempo ne ha cambiati cinque, probabilme­nte per avere energie che invece devono essere rimaste soffocate nelle intenzioni o che magari l’AZ gli ha sottratto. Gli è rimasto tra le mani una palla che Petagna ha stropiccia­to in perfetta solitudine, staccando bene e chiudendol­a male. Poi, avendo intuito che non era proprio la giornata giusta, e rimosso il tridente, ha provato con quelle che si chiamano ripartenze, concesse dall’AZ: Lozano s’è lanciato nel vuoto e ha capito che la sua corsa verso la gloria in realtà s’è chiusa con un ruzzolone, per l’uscita di Bizot. Che poi ha acceso un cero a qualche santo protettore, sulla girata di Petagna. L’Europa rimane appena a un punto, che però è anche un interrogat­ivo.

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Dries Mertens con il decimo gol in Europa League aveva illuso il Napoli. Poi la rimonta dell’Az
GETTY IMAGES Giovanni Di Lorenzo Dries Mertens con il decimo gol in Europa League aveva illuso il Napoli. Poi la rimonta dell’Az
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