Ritorno alla vita di un talento
Orgoglio, Calafiori e il lampo di Dzeko. Il largo sorriso della Roma. Notizie musicali. La risposta dei ragazzi di Fonseca dopo il passaggio fin troppo educato di Napoli e il capolavoro mancino del diciottenne, talento impressionante anche nel tornare alla vita da un ginocchio sbriciolato. I Friedkin lassù, padre e figlio, sanno da dove deve ripartire questa Roma dell’oggi e del domani (dietro Calafiori, un bel mucchio di promesse, alcune ieri in panchina, Milanese e Ciervo su tutti). E poi la mezz’ora di Edin. Quanto basta. Dopo la Juve, anche il Covid alle spalle.
A qualificazione comunque raggiunta, era urgente capire: che squadra sarà? A Napoli la Roma aveva esaurito il suo slancio la mattina davanti al muro dei Quartieri Spagnoli nella genuflessione di Bruno Conti sotto l’icona di Diego. Finita lì in quel magnifico gesto e il gran fascio di rose bianche. A seguire, nel San Paolo maradonizzato da cima a fondo, si è presentata una banda di bravi ragazzi. Intrusi in pantofole. Immancabili i maniscalchi del pensiero facile avevano pontificato: ecco, la solita Roma che a un metro dalla consacrazione frana, la sincope da nanismo rispetto ai grandi scenari. Balle, naturalmente, condite solo dal caso balordo dei numeri che fanno sequenza. Ma le balle, a furia di ripeterle, diventano verità.
Il sangue dei grandi è l’orgoglio. L’orgoglio non si lascia turbare dalle sconfitte, ma dal chiacchiericcio che lo diffama. Circola un luogo comune? Andava stracciato. Gli svizzeri erano un test per niente banale. Squadra molto fisica, con qualche valore tecnico. Cristante e compagni hanno fatto la partita con la rabbia e la serenità dei grandi. Incassano il gol più bugiardo della storia e, fossero quelle tremule mammolette dipinte, sarebbe stato un ottimo pretesto per liquefarsi. Niente affatto. La Roma ha ripreso a fare il calcio che sa, fluido, rapido e aggressivo. Più squadra, che la somma dei suoi singoli. Napoli resta, il cazzotto nello stomaco, ma era fondamentale ritrovarsi in fretta. Benissimo ha fatto Fonseca in conferenza stampa a mostrare finalmente il lato inedito della sua eleganza ogni tanto equivocata per mitezza. Parole dure a difesa dei suoi e dell’ambiente. Sempre più padrone di questa squadra. Tutte magnifiche introduzioni alla complicata sfida col Sassuolo. Le altre belle e non marginali notizie, la qualificazione ai sedicesimi con il primo posto e tesoretto di 6,5 milioni annesso. Una serata con i fiocchi.