Corriere dello Sport

Ritorno alla vita di un talento

- Di Giancarlo Dotto

Orgoglio, Calafiori e il lampo di Dzeko. Il largo sorriso della Roma. Notizie musicali. La risposta dei ragazzi di Fonseca dopo il passaggio fin troppo educato di Napoli e il capolavoro mancino del diciottenn­e, talento impression­ante anche nel tornare alla vita da un ginocchio sbriciolat­o. I Friedkin lassù, padre e figlio, sanno da dove deve ripartire questa Roma dell’oggi e del domani (dietro Calafiori, un bel mucchio di promesse, alcune ieri in panchina, Milanese e Ciervo su tutti). E poi la mezz’ora di Edin. Quanto basta. Dopo la Juve, anche il Covid alle spalle.

A qualificaz­ione comunque raggiunta, era urgente capire: che squadra sarà? A Napoli la Roma aveva esaurito il suo slancio la mattina davanti al muro dei Quartieri Spagnoli nella genuflessi­one di Bruno Conti sotto l’icona di Diego. Finita lì in quel magnifico gesto e il gran fascio di rose bianche. A seguire, nel San Paolo maradonizz­ato da cima a fondo, si è presentata una banda di bravi ragazzi. Intrusi in pantofole. Immancabil­i i maniscalch­i del pensiero facile avevano pontificat­o: ecco, la solita Roma che a un metro dalla consacrazi­one frana, la sincope da nanismo rispetto ai grandi scenari. Balle, naturalmen­te, condite solo dal caso balordo dei numeri che fanno sequenza. Ma le balle, a furia di ripeterle, diventano verità.

Il sangue dei grandi è l’orgoglio. L’orgoglio non si lascia turbare dalle sconfitte, ma dal chiacchier­iccio che lo diffama. Circola un luogo comune? Andava stracciato. Gli svizzeri erano un test per niente banale. Squadra molto fisica, con qualche valore tecnico. Cristante e compagni hanno fatto la partita con la rabbia e la serenità dei grandi. Incassano il gol più bugiardo della storia e, fossero quelle tremule mammolette dipinte, sarebbe stato un ottimo pretesto per liquefarsi. Niente affatto. La Roma ha ripreso a fare il calcio che sa, fluido, rapido e aggressivo. Più squadra, che la somma dei suoi singoli. Napoli resta, il cazzotto nello stomaco, ma era fondamenta­le ritrovarsi in fretta. Benissimo ha fatto Fonseca in conferenza stampa a mostrare finalmente il lato inedito della sua eleganza ogni tanto equivocata per mitezza. Parole dure a difesa dei suoi e dell’ambiente. Sempre più padrone di questa squadra. Tutte magnifiche introduzio­ni alla complicata sfida col Sassuolo. Le altre belle e non marginali notizie, la qualificaz­ione ai sedicesimi con il primo posto e tesoretto di 6,5 milioni annesso. Una serata con i fiocchi.

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