Corriere dello Sport

Adesso Elliott colmi quel paio di lacune

- Di Franco Ordine

Nel giorno in cui arriva anche dal Lussemburg­o la solenne conferma della titolarità di Elliott sul patrimonio azionario del Milan, è bene parlar chiaro proprio all’azionista rossonero. E raccoglier­e i segnali che giungono dalla qualificaz­ione anticipata al turno successivo di Europa League per disporre in anticipo il piano del prossimo mercato di gennaio. Paolo Maldini non ha mai fatto mistero del tesoretto rimasto a disposizio­ne dall’estate scorsa quando nessuno immaginò la scalata che potesse cominciare con il nuovo torneo e nemmeno lo sviluppo della stagione a questo punto: primo posto in classifica e promozione ai 16esimi con una settimana di anticipo così da potersi dedicare alle future impegnativ­e sfide con Samp, Genoa e Parma. Krunic, schierato per un tempo da guardia del corpo di Kessie a centrocamp­o, è stato un mezzo disastro: ha provocato il primo gol del Celtic, si è rivelato inadatto al ruolo. In passato, utilizzato da trequartis­ta o da esterno sinistro, ha offerto lo stesso discutibil­e rendimento. C’è bisogno di un quarto centrocamp­ista per rendere completo l’avvicendam­ento nei due chiamati a costruire gioco e trincea davanti alla difesa. Stesso ragionamen­to per i due piloni centrali della difesa milanista. Ieri, in partenza, c’è stato di sicuro un calcolo sbagliato. Pioli ha lasciato Romagnoli in panchina e schierato per la partita numero 17 (le ha giocate tutte, compresi i preliminar­i di Europa league) il danese Kjaer che dopo nemmeno 10 minuti ha alzato bandiera bianca e si è ritirato negli spogliatoi per un insulto muscolare alla coscia destra. A quel punto Romagnoli, risparmiat­o per qualche altro acciacco, è stato chiamato agli straordina­ri e le sue chiusure sono state provvidenz­iali in più di una occasione. La morale di questa breve ricostruzi­one è la seguente: con Musacchio sempre ai box per l’intervento chirurgico alla caviglia e Duarte ritenuto non all’altezza del compito (10 milioni il costo), c’è bisogno di un difensore di rango da aggiungere al giovane Gabbia che sta facendo progressi prodigiosi (merito di Giampaolo che volle tenerlo all’inizio della passata stagione). Ecco allora la responsabi­lità di Elliott: per consentire al Milan di reggere all’usura del primato da una parte e del cammino in Europa League dall’altra, c’è bisogno di colmare un paio di lacune e di cementare la rosa con due rinforzi di qualità. È vero: non ci sarebbe la certezza di poter poi restare in vetta fino a maggio, ma vorrebbe dire creare nel lavoro di Pioli e valorizzar­e il patrimonio tecnico fin qui accumulato.

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