Figc, conto alla rovescia: voto il 22 febbraio Si profila il duello tra Gravina e Sibilia
L’attuale presidente apre all’ipotesi ricandidatura «Ma serve chiarezza: no ai dirigenti leoni da tastiera»
Lo scrittore Jules Verne ideò il suo giro del mondo in 80 giorni. Nello stesso arco di tempo, ottanta giorni esatti, l’universo calcio disegnerà la sua mappa. Il countdown è partito: il prossimo 22 febbraio a Roma, presso l’Hotel Cavalieri Waldorf Astoria, verrà eletto il nuovo presidente della Figc.
L'ha annunciato l'attuale numero uno di Via Allegri, Gabriele Gravina, che nel Consiglio Federale di ieri ha lasciato intravedere la sua ricandidatura alla guida della Figc per il prossimo quadriennio olimpico (pur non comunicandola ufficialmente).
GRAVINA BIS. Il dirigente classe ’53 è stato eletto il 22 ottobre 2018 in seguito alle dimissioni di Tavecchio e al successivo commissariamento. A febbraio avrà tagliato il traguardo dei due anni e mezzo in sella. Pur essendo consapevole che molto è stato fatto (la ripartenza dei campionati dopo il lockdown è considerata da molti come il capolavoro della sua gestione), sa bene che il tempo avuto a disposizione non è stato sufficiente per concludere il progetto di rilancio del calcio. A partire dalla riforma dei campionati e dei format: «È la priorità – ha detto ieri in conferenza stampa – quando si parla di riforma non penso solo alla Lega Pro, il nostro è un mondo collegato che ha bisogno di ristrutturarsi anche in Serie A, Serie B e dilettanti». A precisa domanda su un Gravina-bis, il presidente ha dribblato gli interlocutori: «Deciderò se le componenti ritenessero che questo lavoro debba andare avanti e se dovessi percepire entusiasmo. Fatemi dire che non mi piacciono i leoni da tastiera. Ci sono dirigenti che fanno i fenomeni sulle chat e poi in sedi istituzionali non esprimono le loro opinioni. Candidati alternativi? Capiremo chi sta da una parte e chi dall'altra». Insomma, la campagna elettorale è appena cominciata.
TENSIONE LND. Uno dei “papabili” sfidanti è il presidente della Lega Dilettanti, Cosimo Sibilia. «Per candidarmi c’è bisogno dell’indicazione dei delegati – ha fatto sapere all’Ansa – ricordo che rappresentiamo il 34% del Consiglio». Uno dei temi che contrappone Gravina e Sibilia, i cui rapporti non sono
«La priorità resta la riforma dei format e dei campionati: dalla A ai dilettanti»
Il nodo Calcio a 5 terreno di scontro con il leader Lnd: «Io valgo il 34%»
idilliaci, è la gestione del Calcio a 5. «La mia intenzione è quella di proporre l'ingresso della divisione all'interno della Figc. Ho assunto un impegno al quale manterrò fede» ha detto Gravina, che un mese fa ha ricevuto una richiesta in tal senso da parte della maggior parte dei club (attualmente inquadrati nella LND) e vorrebbe portare in uno dei prossimi consigli federali un’istanza simile a quella che "traslò" il calcio femminile all'interno della Federcalcio. Per il via libera serve il consenso dei 2/3 dell’assemblea.
VINCOLO E BUDGET. Ieri a via Allegri si è parlato anche di riforma dello sport: la Figc è contraria all’abolizione del vincolo (stessa posizione della LND che aveva lanciato per prima il grido d'allarme, mentre l'Assocalciatori è favorevole): «Il 5 ottobre avevo supplicato il ministro Spadafora di spostare da 6 mesi a 2 anni l'entrata in vigore e lo ringrazio perché ha accolto la richiesta. Abbiamo ancora 90 giorni per migliorare una norma che ha un impatto enorme per un milione di giovani calciatori». Criticità anche sui lavoratori sportivi: «Non so se basterà il fondo da 50 milioni previsto per i primi 2 anni. Chiederemo di accompagnare questo processo con un sostegno per non pesare sulle società in questo momento di crisi. Oltre all’emendamento sulla fiscalità ci batteremo per la sospensione del decreto dignità che impedisce il ricorso allo sponsor betting». In seguito al contributo integrativo di Sport e Salute (10,1 milioni) e al bonus Uefa per l’accesso alla final four di Nations League, il consiglio ha approvato la seconda rimodulazione del budget annuale del 2020, il cui risultato di esercizio aggiornato risulta pari a +2,5 milioni.
Invece il vincolo da abolire (come sostenuto dall’Aic) li mette d’accordo