NEY-MESSI: INTRIGO «Voglio giocare Di nuovo insieme ancora con Leo» in blaugrana? Decide Mbappé Solo un miracolo
Il Psg era uscito allo scoperto per CR7, il brasiliano apre un doppio fronte Il bomber francese ascolta il Real Con 200 milioni il club di Al-Thani potrebbe provarci per la Pulce Saranno decisive le presidenziali però i conti in rosso e le remore istituzi
«Avolte possono succedere cose straordinarie» diceva Leonardo, il direttore sportivo del Psg, soltanto 20 giorni fa. Si riferiva alla possibilità di portare in Francia Cristiano Ronaldo, semmai il portoghese avesse voglia di lasciare la Juventus e cambiare squadra. Ha sondato il terreno, il manager brasiliano, ha cercato di capire i margini per una trattativa di proporzioni enormi, così come aveva fatto in estate per Messi, quando la Pulga aveva tutta l’intenzione di lasciare il Barcellona.
L’ASSIST DI O NEY. Ieri al Psg è arrivato un altro assist, parole che hanno fatto il giro del mondo e che sono uscite dalla bocca di Neymar, uno sempre sincero e che mediaticamente lancia sempre segnali inequivocabili. «Ciò che più desidero è giocare di nuovo con Messi» ha detto il brasiliano alla Espn dopo la partita di Manchester vinta 3-1 grazie anche a una sua doppietta. «Potrebbe giocare anche al mio posto, non è un problema, esco io! Dobbiamo sicuramente farlo l'anno prossimo». La fa facile, O Ney. Come se prendere Messi fosse una cosa semplice. Lo è sicuramente di più rispetto a qualche mese fa, ma resta comunque una trattativa complicata per l’ingaggio dell’argentino e per gli equilibri di bilancio.
DOPPIA INTERPRETAZIONE. Le parole del brasiliano hanno dapprima creato un certo disappunto tra il tifo parigino, che con Neymar è in rapporti freddi da quando fece di tutto per tornare al Barça, due estati fa. Potevano suonare come l’ennesimo tentativo di lasciare il Psg, ma a guardar bene, tutto sommato, suona più come un invito al suo amico Messi a raggiungerlo a Parigi. Neymar, come Mbappé, è in scadenza nel 2022, ma - dicono in Francia - sta ascoltando molto attentamente la proposta di rinnovo del contratto da parte del Psg, a differenza del compagno di squadra, che già l’estate prossima vorrebbe trasferirsi al Real Madrid e realizzare il suo sogno d’infanzia.
CONTENTI TUTTI. Proprio per questo, dunque, le parole di Neymar vanno viste in quest’ottica: il brasiliano ha reso di pubblico dominio ciò che ha detto l’estate scorsa all’amico Leo: «Voglio di nuovo giocare con te, vieni a Parigi». Il Psg, dal canto suo, ha studiato minuziosamente la possibilità di ingaggiare el Diez. L'ha fatto nonostante le perdite dovute alla pandemia, gli introiti che faticavano e faticano ad arrivare dal momento che Mediapro non ha ancora pagato la seconda rata dei diritti tv. Il poco tempo e la richiesta della clausola da parte del Barça hanno reso impossibile la trattativa in estate, ma non per gennaio, quando l’argentino potrà già accordarsi con un nuovo club per la prossima stagione. La partenza di Mbappé verso la Casa Blanca, ma per non meno di 200 milioni, potrebbe aiutare in tal senso la trattativa e portare Messi sotto la Torre Eiffel dal suo amico Neymar.
Neymar
Al Psg dal 2017
Scadenza contratto
2022
Stipendio
36,7 milioni di euro
Leo Messi
Al Barça dal 2000 Scadenza contratto 2021
Stipendio
48 milioni di euro
Messi e Neymar di nuovo insieme a Barcellona? Difficile, praticamente impossibile. Per mille motivi, a iniziare dagli alti costi che supporrebbe la doppia operazione di trattenere Leo, che a giugno va a scadenza, e di riportare O’Ney in Catalogna, in considerazione della non proprio idilliaca relazione con il Paris Saint Germain, che non sembra in vena di regalare cartellini. A smorzare sul nascere l’entusiasmo nella metà dei tifosi blaugrana che ancora sognano la clamorosa retromarcia del paulista - l’altra metà non ne vuol sapere - è intervenuto Carles Tusquets, il presidente della commissione che sta gestendo il club catalano in attesa delle presidenziali che, la stessa giunta direttiva ad interim, suscitando mille polemiche, ha fissato per il prossimo 24 gennaio. «Dovesse venire gratis, si potrebbe pensare al ritorno di Neymar, ma se non fosse così, non c’è il denaro per comprarlo», la schietta riflessione di Tusquets ai microfoni dell’emittente radiofonica Rac1. «A meno che non si presenti un nuovo presidente con un miracolo tra le mani. La situazione economica del club, in questo momento è preoccupante». E a conferma arriva la notizia che i giocatori della prima squadra hanno accettato di non incassare neppure un euro nel mese di gennaio per dare una mano alla società.
ERRORE MESSI. Dopo aver liquidato il discorso Neymar, Tusquets ha rincarato la dose parlando senza peli sulla lingua anche dell’affaire Messi, che la scorsa estate l’ex numero uno Bartomeu ha forzato a rimanere a Barcellona, nonostante l’ormai famoso burofax con cui il sei volte Pallone d’Oro pensava di liberarsi da ogni vincolo. «Da un punto di vista economico sarebbe stato meglio vendere Messi, anche perché la Liga sta imponendo con severità i limiti salariali». E in effetti il solo Leo, ha un costo lordo prossimo ai 100 milioni di euro per il club, per non parlare dei 100-150 milioni per il cartellino che avrebbero potuto entrare nelle casse, raddrizzando la disastrata situazione che obbligherà a dimezzare anche i costi delle imminenti elezioni, che ascenderanno a un milione di euro, contro i due abbondanti sborsati per le consultazioni del 2015.
NO NEYMAR. Al di là delle parole di Tusquets, neppure i due più accreditati candidati alla presidenza sembrano aprire al ritorno del figliol prodigo Neymar. Il favorito Joan Laporta - già numero uno tra il 2003 e il 2010 - confida di poter convincere Messi a rimanere dov’è, però interrogato su Neymar glissa: «Avrei molte cose da dire a riguardo, ma preferisco non destabilizzare la squadra». Non ne vuol nemmeno sentire parlare, invece, il concorrente più credibile, Victor Font, che vanta già un preaccordo con Xavi allenatore. «Neymar ci ha lasciati a piedi. Non ci interessa né istituzionalmente né economicamente».