Perugia, occasione “Curi” per allungare
Dopo 3 pari di fila il Grifo può scattare con 2 gare in casa Ma bisognerà tornare subito a fare gol. Il dg Comotto: «I più forti in avanti li abbiamo noi»
Itre pareggi consecutivi (a Carpi, col Gubbio in casa, a Bolzano col Sudtirol) hanno permesso al Perugia - giunto a 9 risultati utili di fila - di restare agganciato al gruppo di testa, ma adesso suona l'ora di allungare il passo. E l'occasione sono le due partite consecutive interne: la prima con l'Imolese, la seconda con la Virtus Verona. Nelle ultime tre giornate il grande assente non é stata la prestazione, sempre positiva, quanto il gol. Due volte i biancorossi sono andati in bianco e solo al "Druso" hanno trovato la via della rete, per essere però agguantati dagli avversari su calcio di rigore.
CASERTA C’È. Fabio Caserta, tuttavia, sostiene di non essere né crucciato, né allarmato per questo aspetto. «Ci sono momenti in cui la palla non va mai dentro e altri in cui ti capitano due occasioni e le sfrutti entrambe. Sarei preoccupato - assicura - se non riuscissimo a costruire palle gol. Invece di occasioni ne creiamo e sono certo che i gol arriveranno». Comunque, forse per sicurezza, il tecnico negli allenamenti a porte chiuse, già da diverse sedute, fa svolgere una serie di tiri dalla distanza ai suoi. Nella speranza che riescano, poi, in partita ad inquadrare la porta... Non è escluso, tra l'altro, che, nelle prossime giornate, l'allenatore apporti qualche cambiamento anche al modulo (il 3-5-2) che ha fornito risultati determinanti dopo la Waterloo di Mantova.
NIENTE 4-3-3. Le indiscrezioni lasciano pensare che, almeno al momento, Caserta non tornerà al suo amato 4-3-3, ma che potrebbe presentare qualcuno dei suoi come trequartista (Minesso?) o addirittura schierare una sola punta e due "spalle" a sostegno. A chi - tra i tifosi, soprattutto - rimprovera al club di non aver completato al meglio - almeno numericamente, ma anche quantitativamente - il reparto avanzato, il dg Gianluca Comotto replica con fermezza: «Io attaccanti più forti dei nostri tre non ne ho visti fino ad oggi nelle squadre che abbiamo affrontato. E ritengo sia riduttivo rovesciare le colpe sulle nostre punte. Melchiorri, Murano, Bianchimano e, in aggiunta, Minesso e Lunghi, rappresentano un reparto offensivo forte. A gennaio si vedrà se sarà possibile fare qualcosa, ma sempre nel rispetto degli equilibri dello spogliatoio e della squadra».
FURORE. Piuttosto il messaggio lanciato dalla società ai giocatori punta sugli aspetti del furore agonistico. «Il bilancio della stagione a questo momento, anche per i problemi che abbiamo accusato ad inizio stagione - retrocessione e conseguenti freni psicologici, ritardi per il Covid - sono positivi. E la dirigenza é soddisfatta. Ma ora bisogna far male all'avversario. Non serve accontentarsi. Vogliamo rivedere gli occhi di tigre del dopo-Mantova. Quello che qualcuno definisce "killer instinct"». Capiranno l'antifona i biancorossi?