Ma quelle elettriche sono da record
LE ZERO EMISSIONI A +159% DA GENNAIO. LE AUTO A BASSE EMISSIONI VALGONO IL 32%
A novembre si sono registrate vendite di 9.722 unità di auto elettriche (sia BEV, vale a dire di auto con batteria elettrica che PHEV, ovvero auto ibride plug-in) rispetto alle 2.892 di ottobre. Nel 2020, si tratta del dato sin qui più alto, in un contesto di mercato generale dell’auto, che come leggete nella pagina accanto, certifica la crisi del comparto. Un dato importante e allo stesso tempo significativo, quello evidenziato dal report “Analisi di Mercato” riportato da Motus-E, associazione costituita da operatori industriali, mondo accademico e associazionismo con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia. Ma si tratta di dati per i quali non è il caso di esultare troppo, guardando al settore nella sua interezza.
Il mercato delle auto elettriche e ibride plug-in era in crescita progressiva da mesi, ma a novembre ha battuto tutti i record raggiungendo un impressionante 6.9% di quota di mercato, che diventa 3,66% sul consolidato annuo. Le auto elettriche con batteria, da sole arrivano all’2% di quota negli undici mesi: +350,4% a novembre, +159,9% da gennaio. Va registrato, però il sorpasso delle ibride plugin nel mese di novembre, con una crescita rispetto allo scorso anno del 261,5%,(+403,1% a novembre). Numeri che in proiezione, a fine anno garantiranno volumi importanti per entrambe le tipologie, con le auto a batteria elettrica che rischiano davvero, se a dicembre si confermerà il trend di questo mese, di triplicare l’immatricolato 2019 e superare l’asticella delle 30.000 unità. Detto questo non si può non ricordarev iul darto di prima, cioè come le elettriche rappresentino ancora soloil 2% del mercato, mentre le plug-in si fermano all’1,7% e che solo unendo tutte le varie forme di alimentazioni a basse emissioni, si arriva al 19,2% di quota da gennaio a novembre con l’ultimo mese che però tocca il 32%, cioè quasi un terzo del mercato. «Sono numeri - precisa in una nota Motus-E - che rafforzano la convinzione che la strada intrapresesa è quella giusta e che bisogna lavorare per sostenere una domanda che esiste e in netta e costante crescita. C’è comunque tanto da lavorare, tutti insieme, per realizzare in Italia una rete di ricarica degna di un paese importante per sostenere ancora per qualche anno un mercato che presto camminerà sulle proprie gambe». Possibilmente senza “rottamare” tutto il resto.