Quei brand e il tesoro alla dogana
UN DEPOSITO DI CIMELI E UN CONTAINER A BUENOS AIRES
Contro il Newell's non aveva giocato. Troppo dolore. Poi sul campo dell'Internacional il gol e la dedica indossando la maglia del Boca Jrs. del 1981. Ma giovedì sera Carlitos Tevez (momento difficilissimo anche per condizioni di salute del padre) ha postato un altro messaggio di amore per Diego Armando Maradona: «Qualsiasi tributo che posso farti, sarà sempre una piccola cosa per quanto sei grande... Mi dai forza per andare avanti. Mi manchi amico».
NUOVO CAPITOLO. Intanto la guerra tra le donne di Diego non si ferma. «So chi non mi ha fatto entrare alla Casa Rosada per la veglia ha detto la ex Rocio Oliva - le ragazze, Dalma e Giannina con la madre Claudia: senza di lei non prendono nessuna decisione. Ho un messaggio che lo prova».
LA BATTAGLIA. Cosa e a chi: l'eredità di Maradona sarà un complesso processo di attribuzioni, denaro e beni, ai cinque figli. Prima a presentare una causa al tribunale Jana, seguita da Dalma. E la Oliva (che aveva un processo in corso con Diego) prevede che sarà "una battaglia". Vista l'eventualità di altri figli non riconosciuti, durante l'autopsia sono state raccolte almeno sei fiale di sangue.
TUTTO DI MORLA. Confermato poi che tutti i diritti dei brand Maradona, da “El 10” a “La Mano de Dios” fino a “Diegol”, una sessantina in totale, appartengono a una società (Sattvica) di proprietà di Matias Morla, l'avvocato del Pelusa, con il cognato Maximiliano Pomargo vice presidente. Nei documenti ufficiali il nome di Diego Maradona non compare mai.
TESORO. C'è anche un container, alla dogana di Buenos Aires oltre a un deposito pieni di cimeli. Un vero tesoro, oltre 200 pezzi che vanno da una lettera firmata da Fidel Castro a palloni di ogni tipo, anche del Napoli. Oggetti che Maradona portò da Dubai dove sono rimaste due auto: anche la Rolls Royce Ghost da 300.000 euro.
Il dolore social di Tevez: «Mi dai forza per andare avanti Mi manchi amico»