Corriere dello Sport

«Palermo, a Foggia solo per vincere»

Il tecnico carica «La classifica non mi piace. È tempo di lottare per migliorare Occasione unica»

- Di Salvatore Geraci

Non siamo ancora alla partita della verità ma esistono sfide che possono trasformar­e una stagione. A Foggia, il Palermo prova a svelare sue intenzioni visto che ora ha ammortizza­to il peso dei recuperi, dopo un avvio da incubo e un tentativo di rilancio mai pienamente riuscito. Occorre un salto di qualità. Il presidente Mirri ha lasciato una traccia: «La squadra è stata costruita per realizzare un progetto vincente», ha detto. E Boscaglia conferma: «Non sono contento della classifica, perché non ci appartiene. E non voglio parlare sempre del Covid-19 o dei giocatori arrivati in ritardo. So che dobbiamo migliorare in alcune cose, per esempio non digerisco i gol presi contro la Viterbese. Ma sono contento dei livelli di rendimento raggiunti».

SOLIDARIET­A’ PER IL FOGGIA. Quattro vittorie, quattro pareggi, quattro sconfitte. Manca poco per entrare nella zona play off e cominciare a sognare il quarto posto. Ormai ad un terzo della stagione, il tecnico evita i bilanci. «Non ne ho mai fatti e non comincerò ora. E’ un torneo particolar­e per tutti. Trasferta insidiosa quella di Foggia. Ma, nell’ultima giocata, abbiamo fatto bene e intendiamo ripeterci. L’episodio sconvolgen­te toccato a Gentile, al quale va la nostra solidariet­à, compatterà di più i nostri avversari. Mi aspetto, dunque una squadra che lotterà di più». Per Boscaglia non finiscono mai. Timori per Almici che intanto cammina con le stampelle. Oggi gli esami stabiliran­no l’entità dell’infortunio. «Con la speranza che sia meno grave. Rauti sta smaltendo una botta, in questo momento ha qualche piccolissi­mo problema ma verrà con noi». Ieri, Boscaglia ha provato uno schieramen­to con Accardi al posto di Almici, Somma centrale, Luperini per Rauti a completare una linea con Kanutè e Floriano a supporto del bomber Saraniti, Palazzi e Odjer a centrocamp­o. Boscaglia sorride parlando di Lucca che, contro la Viterbese ha messo a segno la sua prima doppietta da profession­ista, e che dopo il primo gol ha avuto uno sfogo sotto la tribuna dei giornalist­i con un labiale non proprio amichevole. Malgrado le prodezze tornerà in panchina. «E’ solo giovane, ha vent’anni, alla prima esperienza in C, non penso sia stato polemico... Tra Saraniti e Lucca poca differenza. Per me sono tutti titolari. In questa squadra non si fanno esperiment­i, si va in campo per vincere».

LE ATTESE. Luci e ombre nell’ultimo, faticoso, pari casalingo. Boscaglia ha lavorato per eliminare errori. «Per esempio, l’atteggiame­nto passivo tenuto una volta in vantaggio, come se avessimo già vinto. Ci siamo portati l’avversario dentro l’area e non bisogna farlo, mi è piaciuta invece la ferocia mostrata quando eravamo in svantaggio. Quella è la reazione giusta. La mentalità non la formiamo in poche settimane. Devi anche prendere qualche batosta per capire chi sei e dove stai andando».

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Il tecnico del Palermo Roberto Boscaglia, 52 anni, 1ª stagione in rosanero
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