ORA CHIAMATELA ITALVIRTUS
Pajola in regia, poi “Beli”, Abass, Ricci e Tessitori: un quintetto ben assortito che potrà giocare al massimo livello anche in Europa
Fare della Virtus il vero Club Italia non era solo uno slogan buono nei giorni del mercato estivo. Quando poteva sembrare il tentativo di accendere l’ennesimo derby cittadino con la Fortitudo, che nel frattempo ingaggiava il c.t. della Nazionale e rinunciava in partenza all’ingaggio di uno straniero. La Segafredo faceva sul serio seguendo la pista italiana, anche oltre ogni previsione. Una visione dall’esterno forse appannata da alcune cose date per scontate, per esempio la crescita di Pajola attesa sì ma non fino a portarlo ad essere decisamente uno dei miglior italiani di questo avvio di stagione.
Così, il futuro azzurro è in realtà un presente già a forti tinte bianconere, tanto che un quintetto della Nazionale tutto virtussino è tutt’altro che improbabile. Pajola in regia, Belinelli e Abass a completare il perimetro, Ricci e Tessitori vicino a canestro. Un blocco difficile da ricordare, se non andando indietro agli anni dei pochi stranieri in campo. Quintetto non solo plausibile, anche ben assortito e niente affatto male, al netto della considerazione che merita il resto del gruppo gravitante nell’orbita azzurra. Questa ItalVirtus è una realtà che può far bene a tutto il movimento, visto come gli italiani allenati da Djordjevic avranno chance di confrontarsi al massimo livello, già oggi e ancora di più domani, quando la Segafredo potrebbe essere arrivata in Eurolega, sia in Italia che in Europa.
IRROMPE BELI. Tre quinti di questa formazione sono stati tra i principali protagonisti nella vittoria contro la Russia. Con 39 punti in due per i lunghi. Il miglior marcatore, un Tessitori dominante con i suoi 27, a conferma di come Bologna su di lui abbia fatto un investimento vero e non solo un’operazione di rastrellamento delle rare quote italiane sul mercato. E poi Ricci, 12 punti ai russi, il capitano che sta tornando alle sue abituali medie dall’arco. Ala e pivot delle V nere sono stati anche i più impiegati da Sacchetti assieme a Spissu, l’ex che domani sarà avversario alla Segafredo Arena in una sfida con Sassari molto attesa soprattutto, ma non solo, per l’esordio di Belinelli.
Mezz’ora più di tutti in settimana ha giocato Pajola, che al suo debutto da 21enne s’è mostrato già pronto a prendere in mano le operazioni. All’appello adesso manca Belinelli, che la Virtus conta di portare presto in condizione dopo una preparazione individuale e l’assenza dalle gare ufficiali dall’ultima contro Utah ad agosto, quando il “Beli” si è congedato dalla Nba con 16 punti. Lui, (ri)presen tandosi a Bologna, ha assicurato di essere disponibile per un causa alla quale ha sempre tenuto tanto. «La voglia di fare c’è e non ho mai detto il contrario» a proposito della sua possibile presenza per il Preolimpico. Il ritorno a Bologna sarà uno stimolo ulteriore anche da questo punto di vista.
Del giro fa parte da sempre anche Abass che, passato l’isolamento da contagio Covid, sta lavorando per recuperare forma e posizioni. E’ quello che in Virtus ora è dato più in ribasso, ritenuto il principale indiziato a perdere spazio con l’arrivo di Belinelli. A cui ha anche ceduto con un gesto molto apprezzato la sua maglia numero 3, ma già prima bisognoso di entrare del tutto nei meccanismi di Djordjevic. L’ex di Brescia ha talento e spalle larghe, fisicamente è uno dei giocatori italiani con impatto maggiore sul perimetro. Un tassello perfetto per completare l’ItalVirtus, che tra esperienza, maturazioni arrivate nel loro pieno e la faccia tosta di giovani già espertissimi, potrebbe aprire un ciclo tutto nuovo. nel segno di Bologna e della V nera.