Presentato il ricorso contro lo 0-3 a Torino
Depositato l’atto al Collegio di Garanzia La decisione arriverà prima di Natale
Letterina a Babbo Natale (si fa per dire), dentro un plico che pesa e porta dentro di sé quella che è diventata, ovviamente, la «madre di tutte le partite»: Juventus-Napoli è ora racchiusa dentro un’enorme busta, là dentro c’è una linea difensiva che proverà a dimostrare perché mai quella sera del 4 ottobre non ci fu partita e tutto ciò che accadde nelle ore di una vigilia caratterizzata da tre contagi (Zielinski ed Elmas, più un dirigente) che inquietarono Castel Volturno e spinsero la Asl 1 e la Asl 2 a vietare assolutamente la trasferta. Al Collegio di Garanzia del Coni è stato depositato il ricorso del Napoli, lo hanno fatto gli avvocati Mattia Grassani ed Enrico Lubrano, per quella che diventa l’ultima battaglia legale sul fronte sportivo, prima di doversi eventualmente «avventurare» al Tar e procedere poi ad oltranza, finché possibile, perché De Laurentiis non intende fermarsi.
CI SIAMO QUASI. Il Giudice Sportivo (il 14 ottobre) e la Corte Sportiva d’Appello Nazionale (il 10 novembre) hanno prima deciso e poi confermato che Juve-Napoli, per il campionato e dunque per la classifica, rappresenti un affronto alla sacralità del calcio e debba costituire un caposaldo della giustizia sportiva: 3-0 a tavolino per i bianconeri, un punto in meno per gli azzurri e, con la firma del professor Piero Sandulli e del suo collegio, anche una serie di pesanti insinuazioni sulla lealtà del club.
A ventiquattro giorni da quella sentenza, e dopo aver allestito ripetuti summit, Aurelio De Laurentiis ha lasciato che i suoi avvocati si presentassero al Coni con tanto di incartamento, per lasciare si proceda con l’ultimo grado di giudizio che prevedibilmente verrà inserito in calendario prima delle vacanze natalizie e sarà discusso - come sostenuto nel comunicato ufficiale del 13 novembre - «sarà devoluto considerata la rilevanza anche di principio della questione dal Presidente del Collegio di Garanzia dello Sport al giudizio delle Sezioni Unite».
CHE CALENDARIO. E quindi, adesso, c’è un appuntamento in più con cui entrare emotivamente in conflitto: non soltanto il Crotone e poi la Real Sociedad, la Sampdoria e l’Inter e la Lazio e anche il Torino, ma anche quella partita a cui il Napoli dovette rinunciare, per l’intervento delle Asl, nella quale Gattuso non solo s’è ritrovato sconfitto, ma anche con un punto in meno. «Ma io per me ne ho diciotto».
Se sono andati via sessantuno giorni da quella serata, l’eco di quelle polemiche non s’è spenta, né l’amarezza per le decisioni è evaporata: Juventus-Napoli resta un tormento, accantonato in un angolo della memoria. Però domani si gioca e sarà vietato alla squadra pensare a quel che accadrà dinnanzi al Collegio di Garanzia del Coni.
A Crotone, Gattuso ci arriverà forse senza Fabian Ruiz (si decide stamani: risentimento muscolare avvertito in Olanda, giovedì), probabilmente con quel «veleno» reclamato ripetutamente e mancato nel secondo tempo con l’Az, sicuramente evitando distrazioni ispirate da quest’ultima sfida che si profila all’orizzonte e che virtualmente è stata avviata depositando. Perché Juventus-Napoli, almeno quella, non è nelle sue mani, semmai è nella sua testa, come ha confessato serenamente. «Certo che ci penso a quella gara, perché noi avremmo voluto giocarla, ma non potemmo farlo. Eravamo sul pullman per andare a Torino e venimmo fermati. Noi avevamo qualche chanche». Chissà cosa porterà Babbo Natale.
24 giorni fa il ko a tavolino, un punto in meno e dubbi sulla lealtà del club
De Laurentiis dopo la sentenza ha dato il via libera ai suoi legali a procedere