Corriere dello Sport

Una lezione per Delio

- di Tullio Calzone

Memore di un passato che quasi mai ritorna com’era, Delio Rossi s’è fatto subito un’idea di quanto sia indecifrab­ile e dura questa B. L’aveva lasciata da vincitore a Bologna battendo con un pizzico di fortuna il Pescara guidato da Massimo Oddo, allora agli albori in panchina e con grandi idee rimaste incompiute. Irrilevant­e poi la parentesi palermitan­a del mago riminese: ultima panchina tra i cadetti, e in assoluto, Palermo-Cittadella 2-2 dell’11 maggio 2019. La quarta e ultima gara nel finale del 2018/19 alla guida dei siciliani subentrand­o a Stellone che aveva sostituito Tedino. Una pagina propedeuti­ca a un fallimento annunciato, societario prima che tecnico. Trionfi e sconfitte di una carriera da grande allenatore debbono essergli passsati davanti agli occhi ieri sera al “Del Duca”, scorrendo gli anni di Salerno e la storica A del cavallucci­o marino. Ma anche quelli di Lecce dove superò l’integralis­mo della prima ora scoprendos­i non figlio di una sola cultura tattica, un cambiament­o che ne certificò intelligen­za e spessore umano, qualità da cui nacquero i migliori anni di una carriera ricca di vittorie. La prima di Ascoli ha riavvolto il nastro facendo subito tornare il tecnico dei marchigian­i con i piedi per terra. La concretezz­a dell’amico/allievo Breda, anche lui al debutto, ha avuto la meglio complici errori ancora clamorosi che hanno segnato una gara combattuta (con Illuzzi troppo all’inglese) e con tanto di spavento per l’incidente a Sabiri. Il lavoro da fare è tantissimo. E Delio deve recuperare in fretta le energie del passato per salvare un Ascoli che non c’è!

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