Fonseca rilancia Dzeko è l’amuleto anti-Sassuolo
Dal 26 ottobre non segna in campionato: alla Roma servono i suoi gol Il bosniaco ha già realizzato 5 reti agli emiliani: in Serie A tra le sue vittime preferite. Adesso punta Amadei nella hit dei marcatori all time
Ci sono casualità statistiche diventano curiose ricorrenze. E così nel suo periodo meno brillante, per ragioni fisiche e null’altro, Edin Dzeko mette nel mirino l’avversaria più familiare per uscire dalla crisi, peraltro parzialmente ammorbidita già grazie alla girata vincente di giovedì scorso contro lo Young Boys: al Sassuolo ha già segnato 5 volte, come gli è riuscito solo contro Sampdoria e Milan in Serie A. E’ il momento di dimenticare il novembre nero, che lo ha lasciato senza gioie. L’ultima rete in campionato risale addirittura al 26 ottobre, guarda caso appunto contro il Milan.
L’AMICO. Da Pioli a De Zerbi allora, Dzeko si cerca nella speranza di tornare decisivo per la Roma. Ha parlato da capitano dopo la batosta di Napoli, invitando il gruppo a «svegliarsi» e a «imparare la lezione» perché «il campionato è lungo e siamo ancora in corsa per i nostri traguardi». In parte è stato ascoltato, visto che in Europa League la squadra è tornata dominante e sicura. Ma serve la controprova in campionato in quello che ormai va considerato uno scontro diretto: fin qui la Roma ha ottenuto soltanto soltanto 2 punti su 17 contro rivali della metà alta della classifica (sarebbero stati 3 senza lo 0-3 a tavolino di Verona). La sterzata è necessaria per inseguire un posto in Champions League. «Ma io la guarderei anche da un altro punto di vista - ricorda Dzeko il Milan ha battuto praticamente tutti e con noi non ha vinto. Quindi significa che questi numeri significano poco». Beh, è ora di dimostrarlo.
RECUPERO. Debilitato dal nemico invisibile, questo maledetto Covid che ha travolto la Roma e stravolto le gerarchie di Fonseca, Dzeko è indietro sulla tabella di marcia personale. Lo scorso anno, dopo 9 giornate, aveva giocato 765 minuti erogando 5 gol. Oggi invece i minuti sono scesi a 515 con 3 reti. Media simile ma apporto inferiore. E senza di lui, il giovane Borja Mayoral si è fatto rispettare: 1 gol in campionato e 3 in coppa (Dzeko ha fatto l’opposto) per un totale realizzativo identico. Non è in discussione la titolarità del ruolo di centravanti, evidentemente, ma Dzeko deve aumentare velocemente intensità e ritmo per essere il solito decisivo fattore offensivo.
LAVORO. In questa settimana, che gli ha consentito di migliorare la condizione, Dzeko si è sentito confortato. Da Fonseca, che ha un enorme bisogno del suo numero 9, dai compagni, che ne ricoconoscono il ruolo di leader tecnico e carismatico, e da se stesso: le gambe cominciano a girare benino. «Non sono al 100 per cento ma conto di tornare presto al mio livello» aveva detto Dzeko al San Paolo, che ancora non era diventato Stadio Maradona. Forse una settimana in più di allenamenti può essergli bastata per guidare l’attacco alla maniera che i tifosi della Roma conoscono.
CARICA. Tra l’altro Dzeko, che è molto affezionato ai record, è arrivato a un passo dal podio dei marcatori romanisti di sempre: Amedeo Amadei, terzo in classifica, è a 111, lui contro lo Young
Boys ha toccato quota 110. Se la tradizione contro il Sassuolo viene rispettata (5 reti in 6 partite), quando domani sarà già buio Dzeko vedrà davanti a sé soltanto Totti, irraggiungibile a 307, e Pruzzo, che si fermò a 138. Ma la sua media realizzativa, pensate un po’, è superiore a chi lo ha preceduto: Totti, anche a causa del tardivo avanzamento del raggio d’azione, ha chiuso con 0,39 gol a partita; Pruzzo, centravanti d’area di rigore, arrivò a 0,44. Dzeko è invece uno da 0,47: ogni due partite, segna. Per questo i suoi conti adesso non tornano.
Ora è a -1 dal podio dei bomber: la sua media-gol è migliore di Pruzzo e Totti