Corriere dello Sport

Il ko con il Real Madrid è già cancellato: l’Atalanta vola su una Samp inedita

Ranieri risparmia mezza squadra pensando al derby Malinovsky­i e Gosens lo puniscono con due prodezze

- Di Emmanuele Gerboni

E’ la Grande Bellezza della serie A questa Dea dallo smoking nerazzurro, sono tre punti che aprono un portone gigantesco verso la Champions League: l’Atalanta sbanca il Ferraris (2-0), troppo forte per la Sampdoria che si sgonfia alla distanza. E’ una vittoria di spessore: la difesa rischia il minimo (terza trasferta di fila con la porta inviolata, non accadeva dal 2016), il centrocamp­o gioca a memoria, l’attacco punge ad ogni sospiro. Non bastano venti minuti alla grande per i liguri, gli altri settanta di Muriel e soci sono da catalogare come superlativ­i. E’ stata una partita di tecnica, forza e personalit­à: non era scontato dopo la sfida col Real Madrid, certe prestazion­i sono un certificat­o di qualità. Dalle parti del Bernabeu devono stare attenti, l’Atalanta può fare benissimo sempre e dovunque. Anche nel secondo round degli ottavi di Champions la Dea non smetterà mai di stupire: «Vogliamo fare una bella prestazion­e e mettere in difficoltà il Real, che ha un tasso tecnico alto. La qualificaz­ione sarà possibile se resteremo in gara. La nostra idea è giocarci ancora le nostre chance nella seconda parte della partita», ha spiegato Gasperini, ieri in tribuna perché squalifica­to. La Sampdoria? Voleva scoprire cosa poteva fare da grande, rimandata senza appelli. Ci vuole un’altra continuità per l’ottavo posto. Altrimenti bisognerà sempre sbirciare in basso. «Io non voglio che la squadra si sieda e pensi che il più sia fatto: bisogna sempre lottare. Siamo dei profession­isti e dobbiamo dare il 100% per chi ci paga e per i nostri tifosi. Poi soprattutt­o per noi stessi. Io voglio quel tipo di giocatore. Chi non è con me lo metterò fuori», ha tuonato Ranieri. Che ha cambiato molto in vista del derby di mercoledì col Genoa, tenendo fuori pezzi da novanta. Solo Jankto e Damsgaard hanno saputo dare slancio alle ripartenze doriane: bravissimo Sportiello, diversamen­te il copione del Ferraris poteva essere ribaltato. Il vantaggio di Malinovsky­i al 40’ del primo tempo innescato da Muriel (quinto assist in campionato, non aveva mai fatto meglio) aveva lo stile di una giocata da NBA: tre passaggi per aprire la cassaforte doriana, un’azione esemplare. Poi l’Atalanta ha acceso il motore ed è stato un viaggio di sola d’andata verso la gloria. Alla base c’è un concetto: anche se cambia l’ordine dei fattori il risultato resta sempre esaltante con questo collettivo che conosce a memoria ogni mossa. Molto bene Maehle (a cui è stato annullato un gol nella ripresa), eccellente anche Gosens (già otto sigilli in questa stagione), puntuale ed efficace nell’anticipo su Candreva al 25’ del secondo tempo per il 2-0. Avanti Dea, nessuno metta limiti alla Grande Bellezza nerazzurra

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ASSIST: Muriel (A), Maehle (A)
ARBITRO: Marinelli di Tivoli. Guardaline­e: Valeriani e Raspollini. Quarto uomo: Marini. Var: Doveri. Avar: Lo Cicero. NOTE: gara a porte chiuse. Angoli: 6-5 per l’Atalanta. Recupero: pt 0’ st 3’.
MARCATORI: 40’ pt Malinovsky­i, 25’ st Gosens ASSIST: Muriel (A), Maehle (A) ARBITRO: Marinelli di Tivoli. Guardaline­e: Valeriani e Raspollini. Quarto uomo: Marini. Var: Doveri. Avar: Lo Cicero. NOTE: gara a porte chiuse. Angoli: 6-5 per l’Atalanta. Recupero: pt 0’ st 3’.
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ANSA Ottavo gol di Gosens

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