Corriere dello Sport

«Torno a casa Se mi fischiano lo accetterò»

Inzaghi: I tifosi sanno che ho dato sempre tutto. L’Inter è pronta, deve essere pulita e brava sul loro pressing

- di Pietro Guadagno MILANO

Non potrà mai essere una gara come tutte le altre. E Inzaghi l’ha ammesso, senza nasconders­i: «Per me è il ritorno in una casa che è stata mia per 22 anni. Sarà una grandissim­a emozione rivedere ragazzi che mi dato sempre tutto e ritrovare quelle persone, che magari stanno dietro le quinte, ma che con me sono state sempre speciali». Era il 28 maggio quando si è consumato un addio non semplice. E sin da quella giornata, speciale per altri versi, visto che stava per cominciare una nuova e stimolante avventura, Inzaghi ha cominciato a pensare al suo ritorno all’Olimpico. Il 14 luglio, giorno dei calendari, la partita che aspettava di segnare sulla sua agenda era proprio quella di questo pomeriggio.

ACCETTO TUTTO. Volendo, è arrivata anche presto. Fosse stata nel girone di ritorno, chissà, forse, l’emozione sarebbe stata un filo minore. Certo Simone attenderà con curiosità di vedere quale accoglienz­a gli riserveran­no i suoi vecchi tifosi. E’ stato sempre amato e appezzato, tanto che la decisione di cambiare è stata per lo più compresa. Insomma, la bilancia dovrebbe pendere dalla parte degli applausi, più che dei fischi. «In un caso o nell’altro, fa parte del mestiere. Comunque li accetterò. I tifosi della Lazio sanno che ho sempre dato tutto da calciatore e da allenatore. Sono stati importanti­ssimi per me. Abbiamo gioito e sofferto insieme in questi anni ottenendo grandissim­i traguardi che non si raggiungev­ano da tanto».

SEMPRE GRATO. Quei traguardi sono nati anche da un’intesa particolar­e e sempre molto stretta con Lotito e Tare. La Lazio dell’ultimo quinquenni­o è stata una sorta di triumvirat­o. Logico che il divorzio sia stato traumatico. E proprio il presidente biancocele­ste non l’ha accolto bene, se non altro per come si è consumato. «Quello che posso dire è che sia lui sia Tare sono stati molto importanti per la mia carriera – ha voluto sottolinea­re il tecnico piacentino -. Grazie a loro ho cominciato ad allenare e l’ho fatto nella Lazio. Non finirò mai di ringraziar­li, sapendo che ci siamo integrati bene e che insieme abbiamo ottenuto grandissim­i risultati».

CICLO DI FERRO. All’Inter, Inzaghi ha raccolto un’eredità pesante come quella di Conte e ha pure uno scudetto da difendere. L’ambiente, però, lo ha accolto nel migliore dei modi. «Mi sono subito ambientato alla grande. I tifosi, che sono gemellati con quelli della Lazio, mi hanno subito fatto sentire il loro affetto. Sia con me sia con la squadra sono sempre stati fantastici». Questa sera all’Olimpico, però, non ci saranno solo sentimenti. La sfida tra Lazio e Inter, infatti, mette in palio punti pesanti e, per i nerazzurri, sarà la prima di un ciclo di ferro, che comincia con il nodo dei sudamerica­ni. «Ci faremo trovare pronti – ha promesso Inzaghi -. Ci attende una settimana molto importante, che affrontere­mo concentran­doci su una gara alla volta. Domani (oggi, ndr) sarà difficilis­sima. Dovremo essere puliti e bravi tecnicamen­te per rispondere al loro pressing. Poi avremo la Champions e quindi la Juve: saranno tutte molto difficili». Di fatto, si tratta della prima vera curva della stagione. E l’Inter vuole uscirne lanciata.

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 ?? ?? Nove partite alla guida dell’Inter, 7 in campionato e 2 in Champions League, 5 vittorie, tutte in Serie A
Nove partite alla guida dell’Inter, 7 in campionato e 2 in Champions League, 5 vittorie, tutte in Serie A

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