Corriere dello Sport

«Contento se Ibra non c’è»

- TUDOR TEME I ROSSONERI E STIMA LO SVEDESE di Adriano Ancona

La trentesima partita nella San Siro rossonera in campionato, è una scalata che il Verona vuole compiere senza inciampi. Di un anno fa, il ricordo della vittoria solo sfiorata. Tolta da un gol di Ibrahimovi­c proprio allo scadere: impresa vista da molto vicino, e adesso il totale gialloblù porta 68 confronti complessiv­i alla Scala del calcio senza mai una vittoria. Troppo anche per chi, come l'Hellas dei giorni nostri, trova facilmente la strada del gol. Un percorso netto da dodici reti nelle ultime quattro giornate. «Otterremo qualcosa, solo sbagliando poco o nulla», spiega Igor Tudor prima di dirigere la rifinitura. A differenza di Pioli, il croato non deve fare la conta degli assenti. Sul pullman per Mi

lano il posto di Veloso, architetto del centrocamp­o, non rimarrà vuoto. Qualche dubbio in più, invece, è legato alla presenza di Ilic. Ma questo Verona gode di ottima salute, darà battaglia a un Milan depotenzia­to solo teoricamen­te. «Abbiamo provato molte soluzioni, sia che dall'altra parte giochi Ibrahimovi­c sia che rimanga fuori oppure entri per uno spezzone. Se non ce l'ho come avversario, sono contento: per me Ibra è ancora uno dei più forti. Assieme al Napoli, il Milan è la squadra che sta meglio in campionato: lo dice anche la classifica. Quindi non credo che l'assenza di un giocatore come Theo Hernandez cambi le dinamiche di una squadra».

Se i rossoneri mettono nel mirino la vetta della serie A, c'è un Verona capace di svoltare da quando Tudor ha preso il posto di Di Francesco in panchina. E in fatto di gol, l'Hellas ne ha fatti quindici proprio come il Milan. Faraoni proverà fino all'ultimo a esserci («Non si è allenato con continuità in settimana»), altrimenti a destra potrebbe giocare Sutalo.

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ANSA Igor Tudor (43 anni), allenatore croato dell’Hellas Verona

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