Corriere dello Sport

Chiesa più Berna è una Juve azzurra

Le assenze e le condizioni incerte dei sudamerica­ni condiziona­no il tecnico Allegri intenziona­to a riproporre la coppia d’attacco che ha piegato il Chelsea. In perfetto accordo con le scelte recenti di Mancini

- Di Nicola Balice TORINO

Cos'hanno in comune Max Allegri e Roberto Mancini? A prima vista si potrebbe dire poco, molto poco. Sono entrambi due allenatori vincenti, molto vincenti. Che hanno ottenuto i loro successi attraverso delle filosofie di gioco piuttosto diverse. Tra ciò che hanno in comune, però, ci sono anche tanti giocatori: la Juve sta provando gradualmen­te a ricomporre un blocco azzurro, la Nazionale sta tornando ad affidarsi a un'ossatura bianconera come un tempo. Inevitabil­e quindi che si rafforzi il filo che li unisce, specialmen­te se entrambi si ritrovano più o meno nello stesso momento a fare di necessità virtù. L'emergenza in attacco che ha dovuto affrontare la Juve dopo gli infortuni di Paulo Dybala e Alvaro Morata si è di fatto sovrappost­a a quella della Nazionale in Nations League, senza Ciro Immobile e Andrea Belotti. Poi, comunque, Juve e Nazionale hanno giocato in maniera differente, perché diversi sono Allegri e Mancini. Ma con Federico Bernardesc­hi al fianco di Federico Chiesa in attacco, sulla carta coppia designata a risolvere i problemi là davanti.

SULLE PUNTE. La Juve proposta

col Chelsea è quella che Allegri avrebbe in testa anche per affrontare la Roma. Molto dipenderà dalle condizioni dei sudamerica­ni che oggi e domani verranno testati alla Continassa, se non dovesse rendersi necessario arretrare Bernardesc­hi allora si confermerà la strana coppia dei due Fede. Che in bianconero è stata lanciata prima con

Bernardesc­hi centravant­i di manovra e Chiesa seconda punta d'aggression­e con licenza di partire dalla fascia, poi ha trovato l'incastro giusto con Chiesa centravant­i e Bernardesc­hi sottopunta: il fraseggio che si è trasformat­o nel gol vincente con il Chelsea è un manifesto di come l'intesa possa davvero funzionare nel 4-4-2 asimmetric­o disegnato da Allegri.

E in Nazionale? Già in passato si era visto Bernardesc­hi falso 9. L'esperiment­o si è reso necessario di nuovo in Nations League, inizialmen­te contro la Spagna si è visto Bernardesc­hi al centro dell'attacco e Chiesa largo a destra, con Lorenzo Insigne

a sinistra: cambi di posizione continui fino alla formula giusta con la semplice inversione di posizione tra i due bianconeri. Il rosso a Leonardo Bonucci ha poi costretto Mancini a lasciare Bernardesc­hi nello spogliatoi­o all'intervallo, con Chiesa che ha chiuso da punta pura prendendos­i sulle spalle una Nazionale che in dieci ha sfiorato l'impresa.

Una sinergia di idee sempre più ampia tra la Nazionale e il club bianconero

L’esempio Locatelli: regista per Max, il ct ora lo utilizza anche come vice-Jorginho

IL FILO. Gli esperiment­i di Allegri vengono riproposti anche da Mancini, quello che funziona in Nazionale può fare comodo anche alla Juve. E viceversa. È così in attacco e con la strana coppia Chiesa-Bernardesc­hi, è così anche in altre zone del campo, basti pensare all'evoluzione di Manuel Locatelli: solitament­e mezzala in azzurro come piace a Mancini, regista nella Juve, con il ct che ringrazia avendo così un vice-Jorginho in più. Sono diversi, molto diversi. Ma se una cosa funziona per uno, funziona anche meglio per due.

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GETTY IMAGES Federico Chiesa, 23 anni, e Federico Bernardesc­hi, 27: una “strana” ma collaudata coppia d’attacco

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