Chiesa più Berna è una Juve azzurra
Le assenze e le condizioni incerte dei sudamericani condizionano il tecnico Allegri intenzionato a riproporre la coppia d’attacco che ha piegato il Chelsea. In perfetto accordo con le scelte recenti di Mancini
Cos'hanno in comune Max Allegri e Roberto Mancini? A prima vista si potrebbe dire poco, molto poco. Sono entrambi due allenatori vincenti, molto vincenti. Che hanno ottenuto i loro successi attraverso delle filosofie di gioco piuttosto diverse. Tra ciò che hanno in comune, però, ci sono anche tanti giocatori: la Juve sta provando gradualmente a ricomporre un blocco azzurro, la Nazionale sta tornando ad affidarsi a un'ossatura bianconera come un tempo. Inevitabile quindi che si rafforzi il filo che li unisce, specialmente se entrambi si ritrovano più o meno nello stesso momento a fare di necessità virtù. L'emergenza in attacco che ha dovuto affrontare la Juve dopo gli infortuni di Paulo Dybala e Alvaro Morata si è di fatto sovrapposta a quella della Nazionale in Nations League, senza Ciro Immobile e Andrea Belotti. Poi, comunque, Juve e Nazionale hanno giocato in maniera differente, perché diversi sono Allegri e Mancini. Ma con Federico Bernardeschi al fianco di Federico Chiesa in attacco, sulla carta coppia designata a risolvere i problemi là davanti.
SULLE PUNTE. La Juve proposta
col Chelsea è quella che Allegri avrebbe in testa anche per affrontare la Roma. Molto dipenderà dalle condizioni dei sudamericani che oggi e domani verranno testati alla Continassa, se non dovesse rendersi necessario arretrare Bernardeschi allora si confermerà la strana coppia dei due Fede. Che in bianconero è stata lanciata prima con
Bernardeschi centravanti di manovra e Chiesa seconda punta d'aggressione con licenza di partire dalla fascia, poi ha trovato l'incastro giusto con Chiesa centravanti e Bernardeschi sottopunta: il fraseggio che si è trasformato nel gol vincente con il Chelsea è un manifesto di come l'intesa possa davvero funzionare nel 4-4-2 asimmetrico disegnato da Allegri.
E in Nazionale? Già in passato si era visto Bernardeschi falso 9. L'esperimento si è reso necessario di nuovo in Nations League, inizialmente contro la Spagna si è visto Bernardeschi al centro dell'attacco e Chiesa largo a destra, con Lorenzo Insigne
a sinistra: cambi di posizione continui fino alla formula giusta con la semplice inversione di posizione tra i due bianconeri. Il rosso a Leonardo Bonucci ha poi costretto Mancini a lasciare Bernardeschi nello spogliatoio all'intervallo, con Chiesa che ha chiuso da punta pura prendendosi sulle spalle una Nazionale che in dieci ha sfiorato l'impresa.
Una sinergia di idee sempre più ampia tra la Nazionale e il club bianconero
L’esempio Locatelli: regista per Max, il ct ora lo utilizza anche come vice-Jorginho
IL FILO. Gli esperimenti di Allegri vengono riproposti anche da Mancini, quello che funziona in Nazionale può fare comodo anche alla Juve. E viceversa. È così in attacco e con la strana coppia Chiesa-Bernardeschi, è così anche in altre zone del campo, basti pensare all'evoluzione di Manuel Locatelli: solitamente mezzala in azzurro come piace a Mancini, regista nella Juve, con il ct che ringrazia avendo così un vice-Jorginho in più. Sono diversi, molto diversi. Ma se una cosa funziona per uno, funziona anche meglio per due.