«Siamo pronti per il futuro»
TORINO - «Stiamo investendo su giovani importanti, il futuro è della Juve. Ma pensiamo anche al presente». La missione non cambia, nonostante le difficoltà dell’avvio di un nuovo ciclo, e Pavel Nedved conferma la bontà del progetto bianconero. «Durante tut- ti questi anni si è vinto tan- to con una squadra molto esperta. Ora è giusto ricostruire qualcosa di importante, i tempi della Juve non si fermeranno mai». Il vicepresidente parla dal palco del Salone del Libro di Torino, in occasione della presentazione del volume sui dieci anni dello Stadium firmato da Tuttosport. E’ un momento chiave della stagione: la squadra di Allegri deve confermare dopo la sosta di non aver perso l’energia positiva che l’ha portata fuori dalla crisi con quattro vittorie di fila tra campionato e Champions League. La controprova la forniranno Roma, Zenit e Inter.
«L’assestamento ci sta, dopo aver cambiato allenatore - riflette Nedved -. Serviva tempo, gli altri però corrono e noi non possiamo più fermarci. Con i giallorossi sarà una partita bellissima, si affrontano due grandi squadre con due tecnici che sono vincenti. Prepareranno sicuramente qualcosa di speciale, sarà bella da vedere. Come bella è stata l’ultima vinta contro il Chelsea. La bellezza della vittoria è sempre nel Dna della Juve».
RISULTATI. Il numero due bianconero punge la concorrenza: «Siamo stati criticati negli ultimi due anni per i risultati ma abbiamo portato a casa lo scudetto e due coppe. Qualche squadra, in dieci anni, non ha vinto niente. Va bene la critica, ma sia giusta. Noi conviviamo con questa pressione di dover vincere sempre, siamo abituati. Chi lavora alla Juve deve saperlo, deve essere forte e non avere paura». Nedved poi applaude al ritorno del pubblico allo stadio («Il 75% è buono, ma l’auspicio è arrivare al 100%»), conferma che nei piani del club c’è la costruzione di un mini-stadio per Women e Under 23 («In futuro speriamo di farlo, per il momento il progetto è fermo a causa della pandemia») e poi piazza una stoccata all’Uefa : «Il Fair Play Finanziario non sta funzionando, spero se ne sia accorta. L'idea giusta del calcio è spendere ciò che ricavi, l'autofinanziamento, non spendere di più. E’ una linea che bisogna avere».