Roma, Zaniolo prenota un gol e il rinnovo
“Nico” sempre più vicino al top: nei test è tra i migliori in tutte le specialità Da settimane pensa alla partita con la Juve: sente di aver bisogno di un acuto per coronare il ritorno e per riconquistare il ct azzurro
Più che di stimoli, in questi giorni avrebbe bisogno di un calmante. C’è la Juventus, cosa chiedere di più a una domenica? Nicolò Zaniolo sta pensando a questa partita da settimane. Non che le altre non gli interessino, anzi. Ma questa è diversa, via. E’ diversa perché gli ricorda l’incubo del gennaio 2020, con lo slalom incontenibile finito contro il muro del dolore. E’ diversa perché la Juve lo voleva strappare alla Roma due anni fa, appunto prima dell’incidente che ha segnato la sua carriera. E’ diversa perché la Juve era la sua passione giovanile. E si potrebbe andare avanti, elencando i temi di Juventus-Roma che per le due tifoserie rappresentano un duello di culture sportive.
PROGRESSO. La cosa importante, per ciò che ha potuto constatare Mourinho durante la sosta, è che Zaniolo stia raggiungendo davvero la migliore condizione atletica: nei test a Trigoria è tra i migliori in tutte le specialità. Ieri poi è stato decisivo nella partitella, vinta dalla “sua” squadra. Per accoglierne il definitivo recupero, il recupero ai livelli che ricordiamo quando le ginocchia non si erano ancora piegate, basterà un grande acuto, magari proprio allo Stadium, dove in piena chiusura anti-Covid fornì una progressione delle sue con assist vincente a Perotti.
LA SPINTA. Non ha mai segnato alla Juve. E in campionato non ha ancora segnato dopo la seconda operazione. Ma non è questo l’assillo di Nico, come lo chiamano i compagni di squadra. La fretta è semmai dimostrare al mondo di essere tornato per sempre. Ne ha parlato nei giorni scorsi a cena con il padre Igor e con il procuratore Claudio Vigorelli. Zaniolo sente che gli manchi solo l’ultimo step, dopo i segnali forti mandati nel derby e anche nelle successive partite. Gli serve un grande evento, un grande gesto, anche per convincere Roberto Mancini, che lo ha scartato e poi richiamato in Nazionale lasciandogli un certo disappunto. Non ha ben capito la «scelta tecnica» di escluderlo, in un primo momento, per poi precettarlo a causa dell’infortunio di Pessina. Non gli è piaciuto, al di là dell’affaticamento muscolare che gli ha comunque suggerito, d’accordo con i medici della Roma, di non accettare la convocazione.
IL FUTURO. Un exploit, o anche due nelle prossime delicate giornate di campionato, tra la Juve, il
Napoli e il Milan in appena due settimane, sarà anche un ottimo motivo per discutere il rinnovo del contratto, che Tiago Pinto ha già segnato sul calendario del tablet. Zaniolo guadagna 2,5 compresi i bonus facili e va in scadenza nel 2024. E’ logico che per la Roma non rappresenti una trattativa prioritaria, soprattutto rispetto a Gianluca Mancini che guadagna poco più della metà. Ma il futuro, soprattutto con Mourinho che stravede per entrambi, è delineato: sul nucleo di calciatori italiani i Friedkin imposteranno le strategie tecniche. Dopo Lorenzo Pellegrini, che doveva essere sistemato per primo per non essere perduto (ieri il capitano ha ringraziato i procuratori per il soddisfacente rinnovo), la Roma blinderà Zaniolo, Mancini, Cristante, Spinazzola e magari anche Calafiori, il giovane rampante. Lo spogliatoio diventa più solido se si appoggia alla stabilità del senso d’appartenenza.
Fa parte del nucleo di italiani su cui i Friedkin vogliono impostare il futuro