Il Perugia sfida Inzaghi per riconquistare il Curi
Uno contro l’altro due degli allenatori più preparati del campionato Alvini: «Prevedo una partita bella, affascinante e incerta» Pippo: «Vogliamo fare di più»
L'attacco 'monstre' del Brescia (19 gol all'attivo) contro la seconda difesa del torneo, il Perugia (5 gol subiti), ma pure le ambizioni dei lombardi tesi a riconquistare la A e i sogni degli umbri all'inseguimento di una salvezza tranquilla. E, in aggiunta, anche il confronto tra i due allenatori che, nello stesso anno (il 2019), si fregiarono della "panchina d'oro" della B (Filippo Inzaghi) e della C (Massimiliano Alvini), che si scontrano la terza volta. Le premesse per una partita vibrante non mancano davvero. L'ex attaccante ha precedenti favorevoli sia sul campo, che con il tecnico avversario, ma il Curi per le "rondinelle" si è rivelato sempre abbastanza ostico (in 21 gare: 11 sconfitte, 3 sole vittorie, 7 pareggi).
BURRAI OUT. I biancorossi si presentano con una assenza pesante, quella di Salvatore Burrai (un mese di stop), ma col recupero di giocatori di livello quali Cristian Dell'Orco e Aleandro Rosi, che formano la difesa più performante con Gabriele Angella, il capitano, premiato, proprio in queste ore dal club, con un prolungamento contrattuale di tre anni (fino al giugno 2025). In mediana la regia dovrebbe venire affidata al giovane promettente Andrea Ghion, 21 anni, all'esordio interno. «Massimo rispetto per i nostri avversari, costruiti per la A e intenzionati a svolgere un ruolo da protagonisti - osserva Alvini noi tuttavia risponderemo con le nostre caratteristiche. Se abbiamo sperimentato qualcosa di nuovo?
É possibile una difesa a tre o anche a quattro che ruota a seconda di come manovreranno loro. Tenteremo di fare la nostra partita come facciamo sempre». Forse Alvini pensa pure ad un centrocampo a 5 (arretramento di Kuan da trequartista a mezzala).
TABU’ CURI. Il Perugia vorrebbe "riconquistare" il Curi - dove quest'anno non ha ancora vinto - tanto più nel giorno in cui la capienza è stata alzata fino a 7.581 posti. «Prevedo una partita - assicura il mister toscano - bella, importante, affascinante. Cercheremo di regalare un pomeriggio bello ai nostri tifosi».
Pure Inzaghi (che a Perugia conobbe una bruciante Waterloo con la Juventus nel 2000) si aspetta che i suoi disputino una bella partita dopo la battuta d'arresto di Como.
INZAGHI. «Dobbiamo diventare più realistici, non fare drammi, non pensare di vincere tutte le partite senza alcuna sofferenza - osserva -. Vogliamo fare di più e meglio, ma con calma e con pazienza. Soprattutto dobbiamo cercare di subire meno gol (12, ad oggi, nda). Non chiedo di laurearci come migliore difesa, perché abbiamo altre caratteristiche, ma il nostro obiettivo è quello di migliorarci sensibilmente sotto il profilo difensivo». Privo di Leris e di Ayè, entrambi acciaccati, l'allenatore dei bresciani ha accolto a braccia aperte il ritorno anticipato di Chancellor dall'esperienza col suo Venezuela. «Un bel gesto il suo - commenta il Pippo nazionale - apprezzato sia da me sia dalla società». Inzaghi risponde indirettamente pure a chi non ha citato il Brescia tra le favorite per la promozione e a chi gli rammenta che la società pretende, a tutti i costi, la A. «Il presidente è l'unico che non mi mette pressioni - sostiene - e se non siamo inseriti tra i favoriti vuol dire che abbiamo volato troppo alto. In verità, io mi preoccupo di far crescere la squadra turno dopo turno e lasciando lavorare i ragazzi tranquilli, in un campionato molto difficile». Un match sicuramente interessante anche tra le due città che vantano, con altre sette di tutta Italia, la medaglia d'oro del Risorgimento, guadagnata col sangue dei propri cittadini nel 1849 (Brescia, contro gli austro-ungarici) e nel 1859 (Perugia, contro gli svizzeri papalini).