Corriere dello Sport

Da Recine a RM9 le mine della Lega

Ecco quattro talenti che possono spostare gli equilibri Piacenza punta sull’azzurro che sa far tutto Mozic a 19 anni ha una linea di abbigliame­nto!

- Di Carlo Lisi

Èla SuperLega dei fenomeni, con decine di fuoriclass­e: medaglie d’oro olimpiche, campioni d’Europa, giocatori di indiscutib­ile valore, ma al suo interno si esibiscono anche atleti destinati a un futuro importante nel nostro campionato. Elementi con le stimmate del talento ben in evidenza, da considerar­e come delle mine vaganti che possono cambiare il volto alle gare e forse alla stagione dei club in cui giocano. Ne abbiamo individuat­i quattro che già nel primo turno hanno mantenuto le promesse della vigilia: l’opposto giapponese di Vibo, Yuji Nishida, il doppio figlio d’arte di Piacenza, Francesco Recine, il ceco di Monza, Donovan Dzovoronok e lo sloveno di Verona, Rok Mozic.

“BASSI”. Yuji Nishida è tanto bravo quanto particolar­e come opposto. Attaccante classe 2000 alto solo 1.86, dotato di grande velocità di esecuzione, potenza al servizio (in Nations League contro la Bulgaria ha piazzatto 7 ace consecutiv­i) e in attacco. Che fosse un gran prospetto lo ha mostrato sin da quando ha iniziato a giocare ad alto livello: a 17 anni ha esordito nella V League giapponese, a 18 anni ha vestito la maglia della sua nazionale e giocato il Mondiale, cominciato in una notte magica sul Centrale del Foro Italico contro gli azzurri.

E’ arrivato alla Tonno Callipo e ha mostrato subito tutto il suo repertorio firmando 16 punti.

Francesco Recine in sole tre stagioni ha scalato le gerarchie del volley italiano, il titolo di campione d’Europa conquistat­o con la “truppa” di De Giorgi a Katowice è come una patente per un ragazzo che ha alle spalle due sole stagioni di Superlega. Da papà Cisko (oggi g.m. di Perugia) e mamma Betty Bigiarini (161 maglie azzurre sotto rete) ha imparato a lavorare per raggiunger­e i risultati. A dispetto del suo 1.86, il ragazzo di Ravenna (ma cresciuto nella scuola della Lube, che ancora detiene il suo cartellino) raggiunge grandi numeri in attacco e a muro, di

fende e riceve: insomma, ha tutto per diventare uno dei personaggi della Superlega di oggi e di domani.

PROGETTO. Donovan Dzavoronok è il più “vecchio” di questo quartetto. Classe 1997, gioca con la maglia del Vero Volley Monza già da cinque stagioni, in cui ha colleziona­to 151 partite. La pallavolo è un “vizio” di famiglia: suo nonno Marek Pakosta, ex-beacher di livello internazio­nale, pochi giorni fa è stato confermato presidente della federazion­e ceca e papà Milan è stato tra gli avversari degli azzurri nell’indimentic­abile Mondiale del 1990. Donovan anno dopo anno ha compiuto grandi progressi, anche

sul piano della continuità. Forte in attacco come al servizio, lo scorso anno è stato forse il maggiore artefice della sorprenden­te qualificaz­ione di Monza alle semifinali dei playoff. Domenica è andato “in prima linea” nell’assalto che ha fatto cadere Modena.

Per ultimo abbiamo lasciato Rok Mozic, sloveno di 19 anni. Forse il meno conosciuto, ma in prospetti

va quello più promettent­e. Il 2021 è un anno che non dimentiche­rà: campione sloveno indoor, oro europeo U.20 sulla sabbia, in campo contro l’Italia nella finale di EuroVolley. E poi l’esordio nel più famoso campionato del mondo, la Superlega. Il padre Peter, ex giocatore, ha già pianificat­o il suo futuro. Nonostante le sirene di Perugia, lo ha mandato a Verona, sotto le cure del maestro Stoytchev, e intanto ha già lanciato una linea di abbigliame­nto a suo nome “RM9”... In campo si muove da primattore, tecnicamen­te e fisicament­e sembra un giocatore già pronto a spiccare il volo. L’opinione di tanti è che il grande volley sia il suo habitat naturale.

Dzovoronok (Monza) ha già steso Modena Vibo può sognare con i colpi di Nishida

 ?? LEGA VOLLEY ?? Francesco Recine, 22 anni, attacca il muro a due di Ravenna nella prima giornata di Superlega
LEGA VOLLEY Francesco Recine, 22 anni, attacca il muro a due di Ravenna nella prima giornata di Superlega

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