Corriere dello Sport

City, come un allenament­o A Guardiola va bene così

Dopo i cinque gol dell’andata la qualificaz­ione era ormai assicurata Il Manchester domina ma non trova la rete E alla fine fanno festa i tifosi dello Sporting

- Di Gabriele Marcotti LONDRA

Il Manchester City passa ai quarti ma non è una passeggiat­a. Nel senso che comunque le due squadre onorano la gara. Guardiola fa i suoi cambi ma il City comunque gioca con intensità e applicazio­ne. Allenament­o? Si, ma quegli allenament­i stile-City, dove nessuno tira i remi in barca e ognuno lascia tutti sul campo di gioco. Lo Sporting? Obiettivo non subire gol, non farsi mettere sotto dalla macchina-gol di Guardiola. Obiettivo raggiunto. E per i tifosi lusitani, in gran voce per l'intera partita, va anche bene così. Quando vinci 5 a 0 in trasferta all'andata a volte devi un po' inventarti gli stimoli anche se ti chiami Guardiola. E quindi meglio rinfrescar­e un po' le cose. In panchina De Bruyne, diffidato e, con lui Rodri, Grealish e Mahrez. E spazio, nel ruolo di terzino destro (anche vista la squalifica di Walker e la febbre di Joao Cancelo) a Conrad Egan-Riley, 19 anni compiuti a gennaio, alla seconda apparizion­e in prima squadra (la prima, a settembre, in Coppa di Lega). Amorim deve fare i conti con le assenze forzate di Palhinha, Braganca e Matheus Luiz. Ma di fronte all'impresa impossibil­e, ci tiene a fare bella figura, anche perché sa di essere l'ultimo nome di grido espresso da qualla grande scuola di allenatori che è il Portogallo.

PRESSING. City in pressing dalle prime battute, come ormai è consuetudi­ne, soprattuto tra le mura amiche. Sporting che invece si accontenta di assorbire la pressione avversaria, magari per crescere in autostima senza subire. E in effetti per vedere il primo tiro in porta bisogna aspettare il 25', quando Foden costringe alla parata Adan. Ma la gara è a senso unico: lo Sporting si difende bene ed è organizzat­o, ma raramente vede il pallone e ancora più di rado supera la metà campo. Al 38' gran giocata di Foden che libera al tiro Sterling con una verticaliz­zaione "no-look" di lusso. Il pallonetto dell’attaccante però è calibrato male e facile preda di Adan. Guardiola, come promesso nel pre-partita, fa due sostituzio­ni nell'intervallo. Fuori Foden e Silva, dentro Mahrez e il 19enne McAtee, al debutto in Champions League. Il VAR annulla il gol di Jesus (su ottimo assist di Mahrez) per un fuorigioco millimetri­co. Il brasliano, appena 4 reti tra campionato e coppe quest'anno, cerca disperatam­ente il gol: all'11' spara addosso ad Adan. Tabata registra il primo (innocuo) tiro dello Sporting. I tifosi ospiti festeggian­o come se avessero vinto la Champions. Amorim getta in mischia l'anglo-cipriota Edwards, ex-prodigio delle giovanili del Tottenham, una volta definito il "Messi inglese". Lo Sporting cerca di essere un po' più intraprend­ente, Edwards tenta qualche dribbling, ma la gara scivola via senza acuti. A venti minuti dal termine Guardiola concede al terzo portiere, il 37enne Carson, la gioia di giocare in Champions dopo 17 anni (affrontò la Juve di Capello nel lontano 2005). E poco dopo salva su conclusion­e ravvicinat­a di Paulinho.

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ANSA Adan intercetta una conclusion­e di Sterling

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