City, come un allenamento A Guardiola va bene così
Dopo i cinque gol dell’andata la qualificazione era ormai assicurata Il Manchester domina ma non trova la rete E alla fine fanno festa i tifosi dello Sporting
Il Manchester City passa ai quarti ma non è una passeggiata. Nel senso che comunque le due squadre onorano la gara. Guardiola fa i suoi cambi ma il City comunque gioca con intensità e applicazione. Allenamento? Si, ma quegli allenamenti stile-City, dove nessuno tira i remi in barca e ognuno lascia tutti sul campo di gioco. Lo Sporting? Obiettivo non subire gol, non farsi mettere sotto dalla macchina-gol di Guardiola. Obiettivo raggiunto. E per i tifosi lusitani, in gran voce per l'intera partita, va anche bene così. Quando vinci 5 a 0 in trasferta all'andata a volte devi un po' inventarti gli stimoli anche se ti chiami Guardiola. E quindi meglio rinfrescare un po' le cose. In panchina De Bruyne, diffidato e, con lui Rodri, Grealish e Mahrez. E spazio, nel ruolo di terzino destro (anche vista la squalifica di Walker e la febbre di Joao Cancelo) a Conrad Egan-Riley, 19 anni compiuti a gennaio, alla seconda apparizione in prima squadra (la prima, a settembre, in Coppa di Lega). Amorim deve fare i conti con le assenze forzate di Palhinha, Braganca e Matheus Luiz. Ma di fronte all'impresa impossibile, ci tiene a fare bella figura, anche perché sa di essere l'ultimo nome di grido espresso da qualla grande scuola di allenatori che è il Portogallo.
PRESSING. City in pressing dalle prime battute, come ormai è consuetudine, soprattuto tra le mura amiche. Sporting che invece si accontenta di assorbire la pressione avversaria, magari per crescere in autostima senza subire. E in effetti per vedere il primo tiro in porta bisogna aspettare il 25', quando Foden costringe alla parata Adan. Ma la gara è a senso unico: lo Sporting si difende bene ed è organizzato, ma raramente vede il pallone e ancora più di rado supera la metà campo. Al 38' gran giocata di Foden che libera al tiro Sterling con una verticalizzaione "no-look" di lusso. Il pallonetto dell’attaccante però è calibrato male e facile preda di Adan. Guardiola, come promesso nel pre-partita, fa due sostituzioni nell'intervallo. Fuori Foden e Silva, dentro Mahrez e il 19enne McAtee, al debutto in Champions League. Il VAR annulla il gol di Jesus (su ottimo assist di Mahrez) per un fuorigioco millimetrico. Il brasliano, appena 4 reti tra campionato e coppe quest'anno, cerca disperatamente il gol: all'11' spara addosso ad Adan. Tabata registra il primo (innocuo) tiro dello Sporting. I tifosi ospiti festeggiano come se avessero vinto la Champions. Amorim getta in mischia l'anglo-cipriota Edwards, ex-prodigio delle giovanili del Tottenham, una volta definito il "Messi inglese". Lo Sporting cerca di essere un po' più intraprendente, Edwards tenta qualche dribbling, ma la gara scivola via senza acuti. A venti minuti dal termine Guardiola concede al terzo portiere, il 37enne Carson, la gioia di giocare in Champions dopo 17 anni (affrontò la Juve di Capello nel lontano 2005). E poco dopo salva su conclusione ravvicinata di Paulinho.