Corriere dello Sport

NAPOLI I SOLITI FANTASMI

Tre punti dal Milan e uno dall’Inter: gli azzurri restano in corsa, a patto che imparino a fare i conti con le pressioni Problema antico a cui il tecnico in questa stagione ha fatto spesso riferiment­o Troppi i cali di tensione, le grandi sfide sbagliate e

- di Fabio Mandarini NAPOLI

«Servono giocatori che si allenino bene e che non abbiano la puzza sotto il naso Se vedo qualità ma non l’atteggiame­nto divento una belva»

Luciano Spalletti il 21 febbraio dopo l’1-1 del Napoli a Cagliari

«La squadra ha una mentalità corretta e voglia di far felici i tifosi: va a giocarsi le gare a viso aperto anche se a volte non ci riesce»

Spalletti prima della sconfitta per 4-2 con il Barcellona

«Tutti rompono i coglioni a questa squadra: non ha carattere, molla... Ora voglio vedere: il carattere, questa squadra ce l’ha»

Spalletti il 27 febbraio dopo la vittoria in extremis sulla Lazio

Su questa rosa pesa sempre il ricordo dello scudetto 2018 perso in albergo

«Se non sai reggere le pressioni diventa quasi impossibil­e vincere. Il livello di calcio a Napoli è questo: se non reggi devi spostarti»

Spalletti dopo Napoli-Milan 0-1 di domenica scorsa

Premessa dovuta: il Napoli è terzo con 57 punti, a tre passi dal Milan e a uno dall'Inter (con una partita in meno), e a dieci giornate dalla fine è ancora al centro della lotta per lo scudetto nonostante un periodo di grande emergenza tra infortuni, Covid e Coppa d'Africa. Detto questo, il Napoli è anche una squadra che disorienta. Che evidenteme­nte non ha ancora trovato la propria dimensione, come si evince dal numero delle occasioni sciupate in campionato e soprattutt­o dalla doppia valutazion­e di Spalletti a distanza di una settimana. Citazioni testuali: «Il carattere questa squadra ce l'ha», disse dopo il trionfo dell'Olimpico firmato al 94' con un gran gol di Fabian. «Se non sai reggere le pressioni è chiaro che diventa quasi impossibil­e vincere: se non reggi le pressioni devi spostarti», l'analisi successiva alla sconfitta del Maradona con i rossoneri nello scontro diretto per il primo posto.

Un problema di Dna, forse, consideran­do che la storia si ripete da anni: dallo scudetto smarrito in albergo a Firenze nel 2018 da un gruppo capace di andare a vincere allo Stadium con la Juve una settimana prima, al fallimento Champions della stagione precedente in casa con il Verona all'ultima giornata.

Già, il Verona: il prossimo avversario. Una partita molto delicata, tra le peggiori tatticamen­te parlando, che magari farà registrare lo spostament­o (in panchina) di quelli che al momento la pressione non riescono a reggerla. Citando ancora un mantra del signor Luciano: «Uomini forti, destini forti». E obiettivi minimi, innanzitut­to: prima di sognare lo scudetto, bisogna blindare la Champions.

DOPPIA PERSONALIT­À. E allora, la doppia missione: è ovvio che qualche problema di natura tattica nello sviluppo e soprattutt­o nella finalizzaz­ione della manovra offensiva è venuto fuori con maggiore evidenza nelle ultime quattro con Inter (11), Cagliari (1-1), Lazio (2-1) e Milan (0-1), ma il discorso di Spalletti dopo la sconfitta con i rossoneri ha lasciato il segno. «Se giochi per la testa della classifica il livello di tensione sale e la gestione fa parte dell'essere campioni. Se non sai reggere le pressioni è chiaro che diventa quasi impossibil­e vincere. Ci sono delle qualità e dei caratteri fatti in un modo e altri in un altro modo. Il livello di calcio è questo in una città come Napoli: se non reggi le pressioni devi spostarti». E pensare che una settimana prima, caricando legittimam­ente i suoi in vista della sfida-scudetto con i rossoneri, l’allenatore aveva sottolinea­to alla faccia dei rompiscato­le proprio il carattere della squadra dopo il colpo con la Lazio. Un sussulto dopo il pareggio di Pedro, e dopo un primo tempo giocato maluccio, che a questo punto aveva illuso: il problema della personalit­à doppia non è risolto.

QUESTI FANTASMI. Con il Milan, e anche all'Olimpico, ha fatto scalpore la prestazion­e di Zielinski: Piotr, talento straordina­rio, soffre da sempre di cali di tensione,

ma domenica anche Politano, Fabian e Insigne si sono raffreddat­i sul più bello: nel caso del capitano, però, è impossibil­e non valutare l’enorme sacrificio difensivo che magari - magari, per carità ne limita la lucidità nell'uno contro uno, negli spunti offensivi e nelle conclusion­i.

Sia Lorenzo sia Zielo, come del resto Koulibaly, Ghoulam, Mario Rui, Mertens e Ounas sono reduci dalla delusione-scudetto del 2018 con Sarri; e la rosa che ha mancato la Champions nel 2021 è praticamen­te la stessa di quella attuale, fermi restando gli inseriment­i di Juan Jesus e Anguissa. Il sospetto? Beh, il sospetto è che certi fantasmi facciano spesso capolino. E ancora: strano davvero è il complesso del Maradona. In casa è sfumata la grande Europa un campionato fa ed è in casa che quest'anno il Napoli ha perso con Empoli, Spezia e Milan ed è crollato con il Barça in tredici minuti. E ora, cioè domenica, il Verona. Con uomini duri: altrimenti, il destino sarà duro sul serio.

 ?? BARTOLETTI, GETTY IMAGES, LAPRESSE, MOSCA ?? Luciano Spalletti 63 anni, nato a Certaldo (Firenze), è alla prima stagione sulla panchina del Napoli.
In alto da sinistra: Lorenzo Insigne, 30; Piotr Zielinski, 27; Fabian Ruiz, 25; Kalidou Koulibaly, 30
BARTOLETTI, GETTY IMAGES, LAPRESSE, MOSCA Luciano Spalletti 63 anni, nato a Certaldo (Firenze), è alla prima stagione sulla panchina del Napoli. In alto da sinistra: Lorenzo Insigne, 30; Piotr Zielinski, 27; Fabian Ruiz, 25; Kalidou Koulibaly, 30
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