Corriere dello Sport

Barrow, tutto un girone senza segnare un gol

Quasi 100 giorni senza reti: ora Musa deve reagire o rischierà

- Di Dario Cervellati BOLOGNA

La sua striscia di partite senza segnare si è allungata ancora. Barrow è rimasto fermo lì, alla gara d’andata con la Fiorentina. Fermo a 95 giorni fa, perché dall’ultima rete di Musa con la maglia del Bologna sono trascorsi già ben 13 fine settimana; non era ancora arrivato l’inverno e il confronto a distanza, in assenza di Marko Arnautovic, allora infortunat­o, era direttamen­te tra il nazionale gambiano, mandato in campo a guidare l’attacco con Sansone, e Vlahovic, ora nemmeno più un giocatore della Viola. Barrow festeggiò il momentaneo pareggio, Dusan rispose su rigore. Poi per Musa è iniziato il digiuno. Che prosegue ormai da più di tre mesi. D’accordo di mezzo ci sono state le festività e soprattutt­o gli impegni di Coppa d’Africa con il suo Gambia. Lì l’attaccante rossoblù è stato protagonis­ta con due reti, la seconda delle quali ha permesso agli Scorpioni di battere la Guinea e volare ai quarti di finale della competizio­ne. Ma in serie A l’astinenza è troppo lunga per un giocatore del suo talento. Dopo la partita con il Torino sono diventate otto le giornate consecutiv­e in cui è rimasto a secco. Fin qui, in campionato, in cui ha ricoperto un po' tutti i ruoli offensivi, Barrow ha segnato 5 gol, uno ogni 323 minuti giocati; una media che si è alzata a causa del lungo digiuno.

REAZIONE. Adesso nella giornata di ritorno con la Fiorentina e nel match contro la sua ex Atalanta, che all’andata Musa guardò dalla panchina, ci si aspetta dal doppio 9 rossoblù una risposta. E non è detto che debba darla dal primo minuto, perché, con ancora 3 allenament­i a disposizio­ne a Casteldebo­le, resta in piedi anche l’ipotesi, consideran­do il rientro di Arnautovic, che Barrow possa partire dalla panchina. Sinisa ci penserà bene, ma toccherà al nazionale del Gambia dimostrare di volere il posto. Qualche giorno fa contro il Torino «So che non sarà una partita facile, ma- aveva spiegato alla vigiliami sono allenato bene e so di aver preparato bene la sfida. Siamo pronti per fare la differenza: loro concedono l’uno contro uno e noi davanti siamo veloci, cercheremo di fare massimo per sfruttare le nostre qualità e colpirli». Domenica non è riuscito nel compito. Dalla prova del nove in un attacco privo di Arnautovic non sono arrivate le risposte che lo stesso Musa si aspettava. Anche lui è alla ricerca di quella continuità che gli sta mancando. Il campionato di Barrow è un po’ come l’E45, ci si corre solo a tratti, tra un’interruzio­ne e l’altra: nei mesi di settembre e ottobre sfrecciava a tutta velocità con quattro reti una di fila all’altra contro Empoli, Lazio, Udinese e Milan. Poi anche li lo stop fino al derby dell’Appennino. «Sono il primo che vorrebbe fare di più, e se non ci riesco ci rimango male. L’allenatore mi dice sempre che devo essere più continuo. Accetto questa sfida perché ho voglia di fare più gol e più assist». Nel doppio impegno con Fiorentina e Atalanta ne ha l’occasione, anche se il posto in campo dovrà conquistar­lo. Anche se all’apparenza timido e introverso il carattere e il coraggio non gli mancano. «Dentro ribolle» aveva garantito Mihajlovic dopo aver scherzato sulla tranquilli­tà, quasi eccessiva, del 23enne Musa.

Otto gare di seguito a secco, il posto fisso nel Bologna non ce l’ha nessuno

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Musa Barrow, 23 anni, arrivato a Bologna nel gennaio del 2020

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