Corriere dello Sport

Caporetto degli azzurri nella serata di McGrath

Nessuno dei nostri al traguardo primo trionfo per il norvegese

- Di Alberto Dolfin

Caporetto dell’Italsci sotto i riflettori di Flachau. La gara notturna sul pendio austriaco è stata una vera e propria disfatta per la squadra azzurra, nella notte in cui Manfred Moelgg dava l’addio al Circo Bianco dopo un ventennio da protagonis­ta. Nessuno dei nostri portacolor­i a punti, con Giuliano Razzoli unico capace di qualificar­si alla seconda manche, terminata però anzitempo a poche porte dalla fine, mentre stava cercando di risalire la china dopo il 25° posto della prima.

Tutta un’altra serata per Atle Lie McGrath. Il norvegese classe 2000, figlio dell’ex sciatore statuniten­se Felix, ha letteralme­nte perso la testa per la gioia dopo aver tagliato il traguardo della seconda manche, lanciando via bastoncini e guanti, conscio della sua grande prova. Un’euforia giustifica­ta perché da lì a pochi istanti, l’austriaco Johannes Strolz, in testa dopo la prima manche con un secondo su tutti i rivali, sbagliava troppo e chiudeva quarto, lasciando sul podio il fresco campione olimpico di Pechino Clement Noel (secondo) e lo svizzero Daniel Yule (terzo).

In chiave coppetta di specialità, a un solo slalom dal termine (quello delle finali in programma il prossimo 20 marzo a Meribel), Henrik Kristoffer­sen (ieri soltanto 16°) fa un passo verso il terzo trofeo in carriera tra i pali stretti, ma sono ancora temibili il connaziona­le Lucas Braathen (323), il tedesco Linus Strasser (307) e l’austriaco Manuel Feller (301).

Nel weekend, per gli uomini c’è un doppio appuntamen­to tra le porte larghe in Slovenia. A Kranjska Gora, sfruttando l’amato gigante, Marco Odermatt può ipo

tecare la prima Coppa del Mondo in carriera.

BRIGNONE. Più aperto il discorso al femminile, anche se sembra profilarsi il grande ritorno sul trono di Mikaela Shiffrin, due anni dopo che Federica Brignone prima e Petra Vlhova gliel’avevano strappato. Cominciò tutto proprio ad Aare, dove domani si disputerà un gigante e sabato lo slalom: nell’inverno del 2020 non si gareggiò per lo scoppio della pandemia e di fatto la stagione finì così, con la statuniten­se che non ebbe mai la possibilit­à di sapere se

avrebbe potuto ricucire il distacco dall’azzurra. Il weekend svedese sarà decisivo per la stella americana (1156 punti), che deve difendersi dall’attacco della detentrice Vlhova (1039). Ci vorrebbe un miracolo per la carabinier­a valdostana (931) con appena 600 punti in palio, ma Fede è in grande forma, al contrario delle rivali, con una Shiffrin ancora scossa dall’Olimpiade da incubo vissuta in Cina e le zero medaglie raccolte e con una Vlhova in calo di condizione rispetto al resto dell’inverno.

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GETTY IMAGES La gioia sfrenata del norvegese Atle Lie McGrath, 21 anni

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