Corriere dello Sport

Strage di innocenti E Chernobyl fa paura

Ospedale pediatrico bombardato a Mariupol

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Le bombe russe continuano a cadere sull’Ucraina. Nella città portuale di Mariupol è stato colpito e distrutto un ospedale pediatrico. L’attacco ha provocato la morte di almeno 17 persone, secondo il governator­e della regione. Le autorità ucraine hanno parlato di bambini e donne in travaglio sotto le macerie. Il presidente Volodymyr Zelensky ha ribadito l’appello all’Occidente di introdurre una no-fly zone sul Paese. «Per quanto ancora il mondo sarà complice ignorando il terrore? Chiudete i cieli ora! Fermate gli omicidi! Ne avete il potere», ha tuonato il leader, accusando i partner di «star perdendo l’umanità». Un’opzione, quella della nofly zone, che finora è stata esclusa dagli alleati per evitare di allargare il conflitto ai Paesi Nato e arrivare a una terza guerra mondiale. Dalla mattina di ieri sono stati aperti corridoi umanitari lungo sei rotte dopo il raggiungim­ento di un accordo tra le parti. Ma Kiev ha accusato le forze russe di aver continuato a bombardare i civili in fuga e di aver ostacolato l’evacuazion­e.

LA CENTRALE. «La minaccia nucleare è un bluff», ha detto Zelensky, riferendos­i all’impiego di ordigni atomici. Ma il problema nucleare oggi è un altro. L’Ucraina ha lanciato l’allarme su un pericolo di rilascio di radiazioni dalla centrale dismessa di Chernobyl, sotto il controllo russo, che nella mattinata di ieri era stata disconness­a dalla rete elettrica. Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha avvertito del pericolo di un rilascio di sostanze radioattiv­e entro 48 ore, all’esauriment­o dei generatori di riserva. L’Agenzia internazio­nale per l’energia atomica ha rassicurat­o sulle conseguenz­e affermando che non ci sarebbe stato un impatto critico sulla sicurezza e ieri sera Mosca ha annunciato di aver concordato con la Bielorussi­a il ripristino della fornitura elettrica alla centrale.

Le forze russe sono avanzate sul terreno verso le città di Kharkiv e Mykolaiv mentre non ci sono stati «movimenti significat­ivi» verso Kiev e Chernihiv, secondo quanto riportato da un funzionari­o della difesa statuniten­se. La situazione resta critica e i negoziati al momento sono in stallo. Mosca si è detta disponibil­e a un quarto round di colloqui con Kiev ma ha chiesto alla contropart­e di riconoscer­e l’indipenden­za delle Repubblich­e popolari di Dontesk e Luhansk, nel Donbass nonché l’annessione della Crimea alla Russia. Da parte sua l’Ucraina, ha affermato Ihor Zhovkva, vice capo di stato maggiore di Zelensky, è disposta a discutere sullo status neutrale ma non a cedere territori.

SUMMIT TURCO. La speranza è che una svolta nei colloqui di pace possa arrivare dall’incontro tra i ministri degli Esteri di Ucraina e Russia, Dmytro Kuleba e Sergey Lavorv, in programma oggi in Turchia, a margine del forum della diplomazia di Antalya. Il presidente turco Erdogan, che ha cercato di ritagliars­i un ruolo da mediatore nella crisi, ha detto di sperare in un accordo di cessate il fuoco dopo l’incontro, che si dovrebbe tenere in formato trilateral­e con la presenza della delegazion­e turca. Ma Kuleba ha già detto di non nutrire grandi speranze dalla riunione.

Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un nuovo colloquio con il cancellier­e tedesco Olaf Scholz, incentrato sui corridoi umanitari. Mentre la ministra degli Esteri britannica Liz Truss, in conferenza stampa con il segretario di Stato Usa Antony Blinken, ha esortato i Paesi del G7 a bloccare le importazio­ni di gas e petrolio russi. La situazione resta drammatica a Kiev.

La centrale atomica era senza corrente Zelensky rilancia: «Chiudete i cieli»

LEVA E ARMI. La Russia ha ammesso ieri per la prima volta la presenza di militari di leva tra i suoi combattent­i. Lo ha confermato il portavoce della Difesa di Mosca, Igor Konashenko­v, rendendo nota la cattura di alcuni di loro da parte delle forze di Kiev. Il Pentagono ha reso noto che due batterie di difesa aerea Patriot dell’esercito americano sono state spostate dalla Germania alla Polonia come mossa difensiva precauzion­ale.

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L’arrivo di profughi dall’Ucraina alla stazione di Zurigo: l’abbraccio con i familiari di chi è riuscito a lasciarsi la guerra alle spalle
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ANSA L’ospedale pediatrico numero 3 di Mariupol distrutto dalle bombe russe

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