Corriere dello Sport

Il Diavolo prova a volare da solo

In testa alla classifica, nessun voglia di abdicare Non prende gol da oltre due gare Se chiude la porta pure contro l’Empoli è record stagionale

- di Adriano Ancona MILANO

L’assalto all’Empoli, domani sera, parte con un primato solitario da custodire e pure con certezze granitiche che arrivano dalla difesa. Si progetta un record stagionale: c’è anche questo, nella contabilit­à di Stefano Pioli che al Milan chiede l’allungo. Sfruttando un turno teoricamen­te favorevole. I rossoneri sono lassù e non vogliono perdere terreno. Alzando il muro nella prossima a San Siro arriverebb­ero a 294 minuti consecutiv­i senza prendere gol: mai quest’anno il Milan è riuscito a fare meglio di così. Un altro clean-sheet – definizion­e tecnica di una partita conclusa con la porta inviolata – darebbe continuità a un mese di marzo in questo senso immacolato. Il derby di Coppa Italia e il crocevia-scudetto di Napoli hanno già dato un concreto assaggio di quello che la difesa rossonera può garantire.

NUOVA SEQUENZA. L’ultimo gol preso dal Milan è quello – contestato – di Udogie contro l’Udinese. Inevitabil­e pensare alla sequenza d’oro della scorsa stagione, quando sigillare la porta è stato fondamenta­le per qualificar­si in Champions League. Cinque giornate di seguito, le ultime del campionato, con una difesa di ferro e imperforab­ile un anno fa. Per un totale di 453 minuti senza gol subiti, e un rush finale col reparto solidifica­to. Ora l’asticella è molto più alta, tutte le rivali inseguono e da qui alla sosta le prospettiv­e per il Milan sembrano buone. A patto di non inciampare sull’Empoli. Proprio all’andata contro i toscani, al giro di boa del campionato, i rossoneri sono usciti da un momento delicato con un poker sbattuto in faccia ad Andreazzol­i: erano alle prese con un dicembre in salita, fatto di un’eliminazio­ne dalla Champions League oltre che dal grigio pari di Udine e dalla sconfitta col Napoli. Al contrario, ora si tratta di gestire energie tecniche e nervose per le ultime dieci giornate.

MERITO DOPPIO. Laddove per Pioli, in fatto di equilibri difensivi, il merito è doppio. Il Milan si affaccia sulla primavera con una fase di cinque partite nelle ultime otto senza aver preso gol, nonostante tutte le controindi­cazioni che potevano dare un reparto a volte rimodellat­o. L’infortunio di Simon

Kjaer a inizio dicembre, un mercato invernale fatto di molti tentativi ma nessun acquisto assieme alla situazione di stallo sul rinnovo di Romagnoli. Dal centrale rossonero in scadenza di contratto, promosso titolare all’improvviso per l’assenza del danese, non sono arrivati concreti segnali che facessero pensare a un lieto fine. Pioli ha quindi saputo valorizzar­e Kalulu, cruciale nel derby di campionato che ha dato al Milan la svolta e importanti­ssimo anche a Napoli.

All’andata il Milan rifilò quattro reti ai toscani, è un vero esame di maturità

I CONTI TORNANO. Peraltro, a questo giro la minaccia potrebbe chiamarsi Cutrone. Un ragazzo cresciuto nel Milan e sbocciato nelle notti estive di Europa League cinque anni fa. Pioli in ogni caso è già attrezzato. Con un reparto che, numericame­nte, sta ottenendo i risultati migliori delle ultime tre stagioni. Soltanto ai tempi di Gattuso, il Milan aveva una media-gol subiti a partita inferiore a ora. Adesso siamo nell’ordine di 1,03 reti incassate a giornata, i conti tornano decisament­e: il migliorame­nto è stato progressiv­o. E integra i ragionamen­ti di una squadra pronta per reggere la volata scudetto, senza accusare scompensi.

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(ASS)

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