Gosens da titolare freccia per l’Inter
Robin sta meglio e può garantire assist e gol: tra Toro e Fiorentina farà l’esordio dal primo minuto
Sta per arrivare il momento di Robin Gosens. Le risposte che il tedesco ha dato sia in allenamento sia durante la mezzora contro la Salernitana vanno tutte nella stessa direzione: dopo quattro mesi di stop complice il doppio infortunio al bicipite femorale della coscia destra non è ancora al top della condizione, ma sta crescendo molto rapidamente. Inzaghi e il suo staff analizzano i dati dei gps al termine delle sedute e stanno valutando il momento migliore per gettarlo nella mischia. Non va escluso che puntino su di lui, dal 1', domenica contro il Toro, ma sembra più probabile che possa essere titolare nella sfida successiva a San Siro contro la Fiorentina. Lo specifico lavoro svolto dopo l'arrivo ad Appiano gli ha permesso di essere praticamente al livello degli altri e ora gli manca solo il ritmo partita. Quello che sa fare però lo ha mostrato con l'assist per la prima delle due reti di Dzeko contro la Salernitana. Anche se Perisic è stato finora uno dei migliori nella stagione nerazzurra, Gosens può essere l'uomo del cambio di passo perché una staffetta tra quei due, e i conseguenti 90' di martellamento a sinistra, sono in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario.
VAI ROBIN. Gosens può dare all'Inter assist e gol, due "specialità" che a Inzaghi farebbero tremendamente comodo perché, a parte le vendemmia di reti contro la Salernitana, nel febbraio avaro di risultati che i nerazzurri hanno attraversato (un successo, due pari e tre ko contando le coppe), hanno creato molto e concretizzato poco. Robin garantisce un'ulteriore spinta a sinistra e il suo apporto in fase realizzativa non va sottovalutato visto che, grazie alla cura Gasperini, nel 2019-20 è diventato il miglior difensore nei top 5 campionati europei per gol ed assist, mettendone a referto rispettivamente 9 e 8. La passata stagione, comprese le coppe, ha fatto ancora meglio arrivando a 12 centri e 8 passaggi vincenti. Inzaghi sa bene che avere un "capitale" del genere da spendere nella corsa scudetto è assai importante anche perché rispetto agli altri ha sia meno tossine nelle gambe (da fine settembre è sempre stato in infermeria) sia più stimoli dentro (vuole dimostrare di valere l'Inter e conquistarsi una maglia per i Mondiali in Qatar). Rispetto ai molti compagni, inoltre, è ancora a zero titoli essendo arrivato dopo la finale di Supercoppa e non avendo fatto parte del gruppo che ha conquistato lo scorso tricolore. Ci terrebbe tremendamente a contribuire a suon di reti e assist alla seconda stella nerazzurra. A Torino o contro la Viola probabilmente i tifosi lo vedranno dal primo minuto perché l'affaticamento muscolare che aveva spinto Inzaghi a risparmiare Perisic contro la Salernitana, seppure svanito in tempo per consentire al croato di essere titolare a Liverpool, è un segnale da tenere presente. Soprattutto ora che l'ex atalantino è quasi pronto.
CESSIONI E RICAVI. Gosens è arrivato in prestito per 18 mesi e l'Inter lo pagherà a partire dal 2023 in 5 rate: alla Dea 22 milioni più 3 di bonus. Nel saldo della campagna acquisti 2021-22, dunque, lui non c'è, ma anche se fosse stato compreso, l'Inter sarebbe comunque la regina d'Europa. In un approfondimento fatto da Tifosy, il club nerazzurro è quello che ha incassato di più dalle cessioni (165,6 milioni di euro), ovvero più del doppio del Lione secondo, e non rientra tra i primi 20 come investimenti anche perché l'obbligo di riscatto di Correa è scattato solo dopo il primo punto conquistato a febbraio, a mercato chiuso. A dispetto di questo saldo monstre, la dirigenza e Inzaghi sono comunque riuscite a tenere la squadra in alto in classifica. Ora però serve lo sprint vincente in campionato e in Coppa Italia. Gosens può dare una bella mano.