Corriere dello Sport

Malinovsky­i-Muriel una notte da Dea

Grande partita dei nerazzurri, che avrebbero meritato di più L’Atalanta ribalta il Bayer che s’aggrappa a Diaby (3-2) Tante occasioni non sfruttate

- di Pietro Guadagno BERGAMO

Un passettino verso i quarti di finale. Ma anche tanti rimpianti per una vittoria che poteva essere più larga. Insomma, i giochi restano aperti tra Atalanta e Beyer Leverkusen, che non si sono risparmiat­e in una gara che è stata un'altalena di "ondate" ed emozioni. Sono stati i tedeschi ad uscire meglio dai blocchi, trovando rapidament­e il vantaggio e mettendo alla frusta i nerazzurri. Ancora una volta, però, gli uomini di Gasperini sono riusciti a reagire, ribaltando il punteggio e salendo fino al 3-1. Dopo un’ora sembravano in pieno controllo, ma è bastata una disattenzi­one, insieme al cambio tattico di Seoane (passato alla difesa a 3), per rimettere in corsa gli ospiti. Accorciate le distanze, il finale è stato un continuo ribaltamen­to di fronte, in cui l’Atalanta ha provato ancora ad allungare – ma senza più Muriel e Malinovsky­i e con un Boga evanescent­e ha sparato a salve -, correndo qualche brivido però sulle fughe di Diaby, uscito dall’ombra e protagonis­ta di finale tambureggi­ante.

LA MANO DI GASP. Che il Bayer sia una squadra di qualità, lo si è visto sin dalle prime battute. Grazie a triangolaz­ioni rapide e strette, in

fatti, risaliva il campo, mandando in crisi le marcature a uomo disegnate da Gasperini. Così nasceva il vantaggio ospite: Aranguiz, che solo un paio di minuti prima aveva preso in pieno il palo su punizione, si ritrovava con un paio di metri di spazio, sull’appoggio di Wirtz, e con un destro a giro infilava l’angolino. Serviva l’intervento di Gasperini per scuotere l’Atalanta: De Roon davanti alla difesa, Koopmeiner­s e Freuler ai suoi lati, per un più equilibrat­o 3-5-2. Lì girava la partita, perché così l’Atalanta riusciva a recuperare il pallone e a ripartire. Non a caso le due reti nascevano da break sulle trequarti. Prima Freuler intercetta­va il pallone, trovando il Bayer sbilanciat­o sul taglio di Mu

riel in area: il colombiano toccava per Malinovsky­i, che con freddezza pareggiava. Ruoli invertiti per il raddoppio: l’ucraino apriva in due la retroguard­ia ospite vincendo un contrasto, per poi servire l’attaccante che in diagonali infilzava Hradecky.

LA RISPOSTA DI SEOANE. Ormai l’inerzia era tutta nerazzurra. Mentre, a inizio ripresa, il Bayer perdeva completame­nte le distanze tra difesa e centrocamp­o, i soliti Malinovsky­i e Muriel proseguiva­no il loro show, con il medesimo spartito: assist dell’ucraino e girata chirurgica del colombiano, lasciato troppo libero. Le triangolaz­ioni che avevano acceso la manovra tedesca diventavan­o l’arma

con cui l’Atalanta affettava la tenue opposizion­e degli avversari. Solo Hradecky, tra un miracolo su Muriel e una serie di altri interventi, impediva che i padroni in casa aumentasse­ro il loro bottino. Quando si sbaglia troppo, però, si viene puniti: è una legge del calcio, che stavolta premiava Diaby, anche lui abile a infilare l’angolo lontano dal limite. Con l’uscita di Alario e il passaggio alla difesa a 3, proprio il francese diventava il guastatore del Bayer, tenendo in apprension­e la retroguard­ia nerazzurra. Tanto che Gasp doveva correre ai ripari, cambiando Djmsiti con Toloi. La qualificaz­ione si deciderà tra una settimana a Leverkusen.

 ?? ANSA ?? Malinovsky­i e Muriel, gli artefici del successo dell’Atalanta, festeggian­o con Zappacosta
ANSA Malinovsky­i e Muriel, gli artefici del successo dell’Atalanta, festeggian­o con Zappacosta

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