Malinovskyi-Muriel una notte da Dea
Grande partita dei nerazzurri, che avrebbero meritato di più L’Atalanta ribalta il Bayer che s’aggrappa a Diaby (3-2) Tante occasioni non sfruttate
Un passettino verso i quarti di finale. Ma anche tanti rimpianti per una vittoria che poteva essere più larga. Insomma, i giochi restano aperti tra Atalanta e Beyer Leverkusen, che non si sono risparmiate in una gara che è stata un'altalena di "ondate" ed emozioni. Sono stati i tedeschi ad uscire meglio dai blocchi, trovando rapidamente il vantaggio e mettendo alla frusta i nerazzurri. Ancora una volta, però, gli uomini di Gasperini sono riusciti a reagire, ribaltando il punteggio e salendo fino al 3-1. Dopo un’ora sembravano in pieno controllo, ma è bastata una disattenzione, insieme al cambio tattico di Seoane (passato alla difesa a 3), per rimettere in corsa gli ospiti. Accorciate le distanze, il finale è stato un continuo ribaltamento di fronte, in cui l’Atalanta ha provato ancora ad allungare – ma senza più Muriel e Malinovskyi e con un Boga evanescente ha sparato a salve -, correndo qualche brivido però sulle fughe di Diaby, uscito dall’ombra e protagonista di finale tambureggiante.
LA MANO DI GASP. Che il Bayer sia una squadra di qualità, lo si è visto sin dalle prime battute. Grazie a triangolazioni rapide e strette, in
fatti, risaliva il campo, mandando in crisi le marcature a uomo disegnate da Gasperini. Così nasceva il vantaggio ospite: Aranguiz, che solo un paio di minuti prima aveva preso in pieno il palo su punizione, si ritrovava con un paio di metri di spazio, sull’appoggio di Wirtz, e con un destro a giro infilava l’angolino. Serviva l’intervento di Gasperini per scuotere l’Atalanta: De Roon davanti alla difesa, Koopmeiners e Freuler ai suoi lati, per un più equilibrato 3-5-2. Lì girava la partita, perché così l’Atalanta riusciva a recuperare il pallone e a ripartire. Non a caso le due reti nascevano da break sulle trequarti. Prima Freuler intercettava il pallone, trovando il Bayer sbilanciato sul taglio di Mu
riel in area: il colombiano toccava per Malinovskyi, che con freddezza pareggiava. Ruoli invertiti per il raddoppio: l’ucraino apriva in due la retroguardia ospite vincendo un contrasto, per poi servire l’attaccante che in diagonali infilzava Hradecky.
LA RISPOSTA DI SEOANE. Ormai l’inerzia era tutta nerazzurra. Mentre, a inizio ripresa, il Bayer perdeva completamente le distanze tra difesa e centrocampo, i soliti Malinovskyi e Muriel proseguivano il loro show, con il medesimo spartito: assist dell’ucraino e girata chirurgica del colombiano, lasciato troppo libero. Le triangolazioni che avevano acceso la manovra tedesca diventavano l’arma
con cui l’Atalanta affettava la tenue opposizione degli avversari. Solo Hradecky, tra un miracolo su Muriel e una serie di altri interventi, impediva che i padroni in casa aumentassero il loro bottino. Quando si sbaglia troppo, però, si viene puniti: è una legge del calcio, che stavolta premiava Diaby, anche lui abile a infilare l’angolo lontano dal limite. Con l’uscita di Alario e il passaggio alla difesa a 3, proprio il francese diventava il guastatore del Bayer, tenendo in apprensione la retroguardia nerazzurra. Tanto che Gasp doveva correre ai ripari, cambiando Djmsiti con Toloi. La qualificazione si deciderà tra una settimana a Leverkusen.