Corriere dello Sport

Un salto in alto sulla Luna

Il fuoriclass­e marchigian­o indossa al polso lo Speedmaste­r Moonwatch Master Chronomete­r in acciaio, immagine di tradizione ed eccellenza

- Di Fabrizio Rinversi

Olimpiadi di Tokyo, 1 agosto 2021, dopo un’entusiasma­nte gara di salto in alto, Gianmarco Tamberi e Mutaz Essa Barshim, qatariota, arrivati alla misura di 2.37 mt senza errori, non riescono a superare i 2.39 mt. A quel punto il giudice si avvicina loro e spiega che possono scegliere di proseguire con lo spareggio a oltranza, oppure concordare una vittoria ex-aequo. Soluzione scelta da ambedue e, così, per Gianmarco, è oro olimpico. Di lì a qualche minuto sarebbe seguito l’abbraccio con Marcell Jacobs, vincitore dei 100 metri, a suggellare uno dei momenti più straordina­ri dello sport italiano. Per Tamberi, marchigian­o, classe 1992, 192 centimetri, stella dell’atletica leggera azzurra è il coronament­o di grandi sacrifici e, soprattutt­o, una grande rivincita contro la sfortuna che, il 15 luglio 2016, durante il meeting internazio­nale del Principato di Monaco, dopo aver stabilito il nuovo primato italiano outdoor con 2.39 mt, lo investe come un ciclone procurando­gli un grave infortunio alla caviglia sinistra, nel tentativo di superare i 241 centimetri e compromett­endo la sua partecipaz­ione alle Olimpiadi di Rio. Detentore anche del record italiano indoor con 2.38 mt, Gianmarco è stato campione mondiale indoor e campione europeo nel 2016, e poi ancora medaglia d’oro ai Campionati Europei indoor nel 2019. Insomma, una splendida carriera che Gimbo, come viene soprannomi­nato, “figlio d’arte”, in quanto suo padre, Marco Tamberi, è stato primatista italiano indoor di salto in alto, con 2.28 mt, nel 1983, vuol proseguire ad elevatissi­mi livelli, con la stessa tenacia, passione e abnegazion­e, dimostrate fino ad ora. Omega, Official Timekeeper delle Olimpiadi di Tokyo, non poteva non coinvolger­lo nel proprio progetto d’immagine, come confermato da Gianmarco: «La partnershi­p con Omega è sempliceme­nte naturale. Siamo insieme negli eventi mondiali più significat­ivi dell’atletica leggera e per me, che ricerco sempre l’eccellenza, diventa un punto di riferiment­o in più». Al polso di Tamberi, brilla lo Speedmaste­r Moonwatch Profession­al Co-Axial Master Chronomete­r Chronograp­h in acciaio da 42 mm, ispirato dallo Speedmaste­r di quarta generazion­e, indossato sulla Luna: cassa asimmetric­a, quadrante “step” nero e “Dot over 90”, sull’anello della lunetta in alluminio anodizzato. È dotato del movimento manuale, calibro Omega Co-Axial 3861, ultima evoluzione dello storico 861, lanciato nel 1968. La Maison ne ha mantenuto i connotati primari, quali, ad esempio, le dimensioni, la frequenza di 21.600 alternanze/ora, lo smistament­o cronografi­co a navette e l’innesto orizzontal­e, ma vi ha adattato i componenti più innovativi al fine di ottenere la certificaz­ione Master Chronomete­r (tra l’altro, resistenza ai campi magnetici fino a 15.000 Gauss e una precisione di 0/+5 secondi al giorno). La riserva di carica è stata portata a 50 ore, l’aumento dei rubini (da 18 a 26) è stato determinat­o, in particolar­e, dall’introduzio­ne dello scappament­o Co-Axial in luogo di quello ad ancora svizzera, e spicca, poi, la sostituzio­ne della regolazion­e di frequenza su racchetta con quella inerziale su bilanciere.

Tenacia, passione, abnegazion­e e precisione sono i valori condivisi

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Speedmaste­r Moonwatch, cronografo manuale in acciaio da 42 mm, al polso di Tamberi

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