ARNAUTOVIC Scatta la missione per il decimo posto
Mihajlovic non può fare a meno dell’attaccante austriaco anche se Marko non è al massimo della condizione fisica Ha segnato 9 gol in campionato: torna dopo la positività al Covid Il Bologna riabbraccia il suo leader
Marko come stai, il covid ti ha lasciato qualche strascico, hanno chiesto ad Arnautovic mercoledì mattina una volta tornato a Casteldebole e l’attaccante austriaco, senza pensarci su neanche un attimo, ha risposto che non vedeva l’ora di andare in campo e soprattutto di giocare, dopo essere stato costretto a saltare la partita contro il Torino. Ecco, probabilmente già in quegli attimi Sinisa Mihajlovic ha allontanato quello che per un paio di giorni poteva anche essere stato un suo dubbio, e cioè se farlo partire fin dal primo minuto a Firenze o se di contro fosse consigliabile portarlo in panchina e mandarlo in campo successivamente, a giochi avviati, avendo alle spalle più di una settimana condita di poco lavoro. Poi figuratevi, se hai Arnautovic che se la sente e al tempo stesso un Bologna che senza di lui fa fatica addirittura a tirare in porta, come puoi pensare di farne a meno, solo un pazzo lo farebbe. Perché l’attaccante l’austriaco potrà anche non essere al meglio della condizione fisica ma sai che con la sua presenza già qualche timore agli avversari glielo metti addosso, non dimenticando anche che per la squadra il fatto che ci sia è estremamente importante sia per la personalità che le assicura che per il carattere che sa trasmetterle. Come è successo soprattutto nelle ultime partite prima che si contagiasse, quella contro lo Spezia in casa e quella di Salerno, e non solo per i tre gol decisivi segnati.
LA PRIMA CONTRO LA VIOLA. Nella partita di andata Arnautovic non giocò essendo infortunato, e la sua assenza eccome se il Bologna l’avvertì. Allora nella Fiorentina in attacco c’era Vlahovic, domani invece ci sarà Piatek. Se ricordate quel giorno Musa Barrow si inventò poco prima della fine del primo tempo un grande gol che consentì ai rossoblù di raggiungere la Viola andata in vantaggio con Maleh, ma una volta tornato sotto il Bologna non ce la fece a uscire dal campo con un risultato positivo, mancandogli (appunto) l’uomo che in attacco può fare la differenza. A Firenze l’austriaco ci sarà, e sarà importante capire se avrà ancora addosso la fame, la rabbia e la voglia di incidere che aveva prima del Covid: ebbene, inutile nascondere come se sarà il vero Arnautovic il Bologna avrà maggiori possibilità di creare insidie a una Fiorentina che già di suo ha tanta più qualità e a oggi anche un obiettivo più importante da raggiungere, quello di fare l’impossibile per tentare di agguantare un posto in Europa. Il che non significa che il Bologna non debba avere i concetti giusti nella testa, ci mancherebbe, primo perché non è ancora salvo, secondo perché tutti si sono presi l’impegno di voler chiudere bene l’annata, ma anche se Mihajlovic legittimamente non sarà d’accordo, la Fiorentina più del Bologna non potrà permettersi di vivere una domenica sbagliata, altrimenti addio ai sogni di grandezza.
SERVE L’ARNAUTOVIC VERO. Caso mai va sottolineato come Arnautovic dovrà evidenziare fin dalla partita di domani a Firenze di essersi ormai calato del tutto nella realtà del nostro calcio, che probabilmente per quella che è la sua infinita qualità aveva per certi versi sottovalutato. Nel senso che dopo aver attraversato due anni in Cina dove faceva la differenza anche correndo poco e non rincorrendo mai, in Italia no, solo quando ha raggiunto una buona condizione ecco che finalmente ha potuto ritrovare i ritmi giusti ed evidenziare quello che sa fare sia fuori che dentro l’area di rigore, perché se da una parte qualche giocata carica di talento l’aveva ugualmente regalata, da un’altra non aveva determinato come avremmo potuto aspettarci. Anche se c’era chi aveva anticipato che l’Arnautovic vero Bologna avrebbe potuto goderselo soprattutto dal secondo anno.
Carisma e forte personalità: è il suo primo derby con la Fiorentina