Retromarcia Red Bull «Mercedes regolare»
Horner: «Monoposto estrema ma la Fia ha visto in anticipo tutti i disegni, vuol dire che è tutto ok»
Negli ultimi dieci giri del secondo giorno della sessione di prove in Bahrein, in pista c'erano solo la Ferrari di Sainz e la Red Bull di Verstappen. Ma a differenza della passata stagione, alla fine il giro migliore fra i due l'ha fatto segnare il pilota di Maranello: lo spagnolo ha chiuso con la F175, in 1'33"532. Alle sue spalle proprio Verstappen, a 0.479. Davanti a tutti il rientrante Magnussen che ha sfruttato l’ora supplementare concessa alla Haas per chiudere a 1’33”207. Per la Ferrari comunque un sintomo di affidabilità e continuità per la Rossa. Quel che più conta, infatti, è che e F1-75 abbiano girato senza problemi. Oggi, la terza e ultima giornata. A tenere banco è stato ancora il tema delle pance della Mercedes, una soluzione talmente innovativa e soprendente da indurre l'altro ieri Christian Horner, il team principal della Red Bull, a sospettare qualche irregolarità. Horner ieri, ha fatto però marcia indietro: il manager inglese ai microfoni di un Media tedesco si è detto più curioso che insospettito: «La Mercedes ha proposto una soluzione estrema. Se pensiamo che sia legale? Sì, assolutamente. Sembra che abbia tutte le carte in regola. E non è vero che ci abbia ripensato, piuttosto sono stati citati dei miei commenti che non erano esattamente tali. Penso invece che sia una macchina innovativa, frutto di una soluzione interessante, estrema per quanto ci riguarda, ma ci sembra che sia conforme al regolamento». Anche in merito all'altro tema in ballo, quello degli specchietti della W13 - sui quali anche la stessa Ferrari non è convinta della conformità - Horner tira il freno a mano: «Non spetta a noi giudicare. La FIA ha accesso a tutti i disegni e una soluzione del genere non poteva non essergli presentata in anticipo e quindi vuol dire che va bene». Il motivo di tanta curiosità e stupore per l’aerodinamica della nuova Mercedes lo spiega Pat Symonds, oggi responsabile tecnico della F1: «Sono stupito dal modo in cui sono riusciti a far passare l’aria per il raffreddamento. L’intercooler credo provenga dalla Reaction Engines, azienda con sede nell’Oxfordshire che realizza motori a razzo, per la tecnologia spaziale appunto. Sfruttando questa tecnologia sono riusciti a realizzare questo scambiatore di calore estremamente efficiente».
Sorpresa Magnussen nelle prove di ieri ma la Rossa convince Oggi la conclusione