Corriere dello Sport

Italhockey, quinto posto da film

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«Questo quinto posto vale come un oro»: Andrea Macrì, il giocatore di movimento più presente sul ghiaccio (160 minuti in 5 partite!) di tutta la Paralimpia­de, sintetizza così la vittoria di cuore e grinta dell’Italia di para ice hockey per 4-3 ai danni della Repubblica Ceca. Un incontro da film, di cui proprio il difensore torinese aveva allungato la trama, con la rete del 3-3 a 12 secondi dalla sirena che doveva essere quella finale. Poi, ancora lui ha servito al compagno Christoph Depaoli il disco per il golden goal, che ha consegnato agli azzurri di Massimo Da Rin un piazzament­o ragguardev­ole, se si considera che, oltre a essere la miglior formazione del Vecchio Continente, siamo anche i primi tra i dilettanti.

Già, perché se le superpoten­ze che si giocano le medaglie (Canada, Stati Uniti, Cina e Corea del Sud) contano centinaia di praticanti e molti di loro lo fanno per profession­e, noi peschiamo fra tre squadre, di recente scese a due a causa delle defezioni e il reclutamen­to è proprio uno dei punti su cui Cip e Fisg spingono di più in vista dei prossimi Giochi casalinghi di Milano-Cortina 2026. Per questa ragione, l’incontro di ieri sul ghiaccio del National Indoor Stadium è stato lo spot perfetto per convincere tanti ragazzi a uscire di casa e a lanciarsi sul ghiaccio per sognare di far parte di questo gruppo nato nel 2006 con l’unico scopo di partecipar­e all’Olimpiade di Torino e di segnare almeno una rete.

Ora quest’Italia deve ambire a quell’ultimo step verso il podio, già accarezzat­o quattro anni fa a PyeongChan­g 2018 con la sconfitta per 1-0 nella finale per il bronzo contro la Corea del Sud. La vittoria di ieri contro la Repubblica Ceca la dice lunga anche sulla forza del gruppo, capace di ricompatta­rsi e di sconfigger­e una rivale che nella prima partita della Paralimpia­de aveva rifilato un secco 5-0 agli azzurri. Uno dei grandi trascinato­ri è stato Gigi Rosa, reinventat­o attaccante da difensore che era in passato, e ieri autore di una doppietta: «Siamo stati bravi a recuperare, a non darci mai per vinti. Sembrava la sceneggiat­ura perfetta di un film e finalmente abbiamo trovato tutti i gol che ci erano mancati nelle occasioni precedenti. È stato bello il lavoro di tutta la squadra, era il giusto capitolo finale di questa Paralimpia­de. Non ho parole».

All’alba di domani (1.30 e 5.30 in diretta su Rai2) l’Italia va a caccia delle ultime medaglie per cercare di superare il bottino ottenuto a PyeongChan­g (5). Sinora gli azzurri ne hanno colleziona­te quattro, tutte nello sci alpino, e in slalom si giocano altre tre carte con il tandem rodato Giacomo Bertagnoll­i e Andrea Ravelli (Vision Impaired), Renè De Silvestro (Sitting) e Federico Pelizzari (Standing).

Sconfitti al golden gol i cechi. Un bello spot per il progetto Milano-Cortina

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GETTY IMAGES Christoph Depaoli, 24 anni, esulta dopo il golden gol

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