E’ rifiorita la Osaka «Ora sono in pace»
Inserita all’ultimo istante nel tabellone, la giapponese ha vinto «Continuerò a giocare pochi tornei, con lunghe pause. Felice di dove sono»
Manca poco ormai. Ancora pochi giorni e in Giappone torneranno a fiorire i ciliegi. Stagione tanto bella quanto effimera, quella dello loro fioritura, il cui significato trascende il botanico per rivestirsi invece di attesa, caducità, bellezza e pace.
E ragazza «in pace con me stessa» è Naomi Osaka, inserita all'ultimo momento nel tabellone principale di Indian Wells e tornata sui campi che la videro alzare al cielo il primo trofeo della sua carriera nel 2018. Lo ha fatto cogliendo una bella vittoria al primo turno contro Sloane Stephens. «Rispetto all’anno passato ho imparato a godermi di più il tempo e ad apprezzare di più ogni torneo», aveva dichiarato la nipponica al suo arrivo in California. Assente nell'ultima edizione del torneo per via dei «lunghi periodi di depressione» che dal 2018 ne avevano condizionato il rendimento fino a farle «perdere la gioia di stare in campo» sono sembrati lontani i tempi in cui la ex no.1 del mondo abbassava lo sguardo durante gli incontri con i media rifiutandosi perfino di attendere alle conferenze stampa di rito durante l'ultima edizione del Roland Garros dalla quale finì poi col ritirarsi.
Difficile farsi largo nei meandri di una mente quando su di essa incombe un cono d'ombra. E ancora più difficile risulta l'operazione ripensando agli ultimi tre anni di Osaka, stagioni in cui la tennista non si è vergognata di prendere posizione su questioni quali le discriminazioni sessuali o in sostegno di movimenti come il "Black Lives Matter", attirando su di sé pressioni e attenzioni su scala molto maggiore rispetto a quelle cui si è solitamente esposti sul circuito WTA. L'Olimpiade di Tokyo della scorsa estate, che la vide protagonista della cerimonia inaugurale come ultima tedofora, non aiutò Osaka a liberarsi di quel peso, anzi. Il messaggio multiculturale e di apertura che il Giappone le aveva affidato naufragò sotto il peso di una pressione e di una tradizione che, al termine del match da lei perso al terzo turno contro la ceca Vondrousova, le aveva fatto dichiarare come «ogni sconfitta sia una delusione, ma oggi questa delusione fa più schifo delle altre».
Tornata a parlare di fronte ai media dopo la sua prima vittoria a Indian Wells, Osaka si è detta consapevole delle «lunghe pause» che hanno scandito e continueranno a scandire la sua stagione e felice di «essere dove sono ora». «Voglio giocare meno tornei possibili ma per farlo devo fare bene ogni volta, per questo mi creo questa pressione interna. Ne ho parlato col mio staff perché era meglio che conoscessero il motivo della mia tensione in campo». Augurandoci che torni a farle visita solo in campo, non resta che guardare adesso al prosieguo della carriera così come in Giappone si guarda alla fioritura dei ciliegi e alla lezione di bellezza e fragilità che da millenni continuano a tramandare.
Dopo mesi difficili la ex numero uno sembra trasformata in campo e fuori