Corriere dello Sport

Il ritorno della Signora

- Di Alessandro Barbano

Il fiato della Juve sul collo di Milan, Inter e Napoli è lungo quindici partite senza perdere. Adesso lo scudetto è una corsa a quattro, nonostante i sette punti che dividono Allegri da Pioli. Perché la signora è tornata la Signora. Impenetrab­ile dietro, spietata davanti, e vagamente ordinata in mezzo. Con la vittoria di Genova contro la Samp ha messo in fila 35 punti sui 45 disponibil­i, da quando, il 27 novembre scorso, è caduta con l’Atalanta l’ultima volta in campionato. Nel turno del 3 aprile Allegri ospita Inzaghi all’Allianz Stadium nell’ultimo big match del calendario. Può rimettersi ufficialme­nte in corsa, o piuttosto può spianare la strada all’Inter.

A furia di vederla soffrire nella ripresa contro squadrette, in pochi credevano che sarebbe arrivata fin qui. Ma ieri a Genova per la prima volta la Juve ha onorato il suo nome, controllan­do la gara senza soffrire e senza slabbrarsi tra i reparti. Perché Arthur finalmente è parso padrone della mediana. Perché Cuadrado è tornato quel magnifico cursore che tutti vorrebbero a destra. O piuttosto perché la Samp di questi tempi è davvero poca cosa. La domanda resta aperta altre nove partite. Ma il trend di rendimento e di gioco dei bianconeri è certamente in crescita.

Per intanto il Milan ha ripreso a correre. Ma, di più, ha trovato un equilibrio stabile a centrocamp­o, con Bennacer regista arretrato e Kessie sulla trequarti, e con Tonali pronto a coprire le incursioni del furetto franco-algerino. Ma soprattutt­o con Leao a livelli mai raggiunti fin qui. Il portoghese sublima l’uno contro uno nell’uno contro chiunque. Comunque riceva la palla, dovunque si trovi, lui scarta e s’invola con una naturalezz­a da supereroe. Se metti insieme il suo stato di grazia con il risorgimen­to di Ronaldo, che ieri ha rifilato tre gol al Tottenham di Conte, il Portogallo si presenta come un incubo all’appuntamen­to con il probabile e atteso spareggio dell’Italia per il Mondiale. Ma questa è un’altra storia.

Contro l’Empoli il Milan vince relativame­nte facile, anche se il braccetto larghissim­o di Giroud, come d’abitudine ogni volta che il francese salta, spacca il naso in area di rigore a Romagnoli senza che né Chiffi, né il Var abbiano qualcosa da dire. Chissà se un giorno la chiamata di parte dell’occhio elettronic­o restituirà alla tecnologia la sua funzione di mezzo per la verità, per la quale è stata adottata. Per adesso le provincial­i devono continuare a sudare più delle altre, per far valere le loro ragioni. E fare affidament­o sulla bravura dei portieri. Tra questi Vicario (Empoli) e Consigli (Sassuolo) si stanno distinguen­do come piacevoli sorprese del campionato.

Stasera tocca all’Inter, contro i granata a Torino, confermare il risveglio di Liverpool. E tocca al Napoli dire se tiene o crolla. Verona è la prima e insieme l’ultima di dieci spiagge dove il naufragio è proibito. Se vuole restare in gioco per lo scudetto, Spalletti non deve più perdere e totalizzar­e almeno venticinqu­e punti su trenta, passando tra il 3 e il 16 aprile da tre scontri di vertice: con l’Atalanta a Bergamo, con la Fiorentina e la Roma al Maradona. Lo scudetto si porta a casa con non meno di ottantadue punti, più probabilme­nte ottantacin­que. In bocca al lupo.

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