Corriere dello Sport

JUVE ALVARO DELLO SCUDETTO

Un autogol di Yoshida apre la partita. Lo spagnolo trova il 2-0 e il 3-1. Szczesny para un rigore a Candreva. La Samp sbatte contro De Ligt-Rugani

- Di Andrea Ramazzotti INVIATO A GENOVA

Morata a Genova con una doppietta firma il quindicesi­mo risultato utile in campionato inaugurand­o la primavera della speranza bianconera Mezz’ora per Vlahovic

La marea bianconera continua a salire e sembra difficile da arginare. Soprattutt­o dopo il quindicesi­mo risultato utile consecutiv­o in Serie A, un filotto di dieci vittorie e cinque pareggi che almeno per una notte ha permesso ad Allegri di andare a dormire a -2 dall'Inter seconda e a -1 dal Napoli terzo. Adesso è più facile guardare con ottimismo al ritorno degli ottavi di Champions di mercoledì: la Juventus ha la fiducia, la compattezz­a e la convinzion­e nei propri mezzi per eliminare il Villarreal e continuare la sua corsa su tutti i fronti. Nel 2022 ha perso solo contro l'Inter, ai supplement­ari nella finale di Supercoppa, e l'ultimo scivolone in campionato risale al 27 novembre. Con tutto il rispetto, gli spagnoli non possono e non devono far paura. Ieri i bianconeri si sono presi i tre punti con Vlahovic inizialmen­te in panchina per la prima volta da quando è alla Continassa. Le veci del serbo le ha fatte Alvaro Morata che con una doppietta ha steso una Sampdoria al terzo ko di fila. Giampaolo si giocherà una buona fetta delle sue possibilit­à di salvezza domenica a Venezia, mentre Cuadrado e compagni con la Salernitan­a avranno la chance di vivere una sosta in altissima quota. Magari con vista sullo scudetto.

CRESCITA. I critici obietteran­no che la Signora non è spettacola­re e non tramortisc­e gli avversari con il gioco o con il ritmo, ma è concreta e sa spremere da tutti i suoi "soldati" il massimo. Oltre al rivitalizz­ato Morata, fondamenta­li per il blitz del Ferraris sono stati i movimenti da centravant­i di Kean, le parate di Szczesny, abile a neutralizz­are sul 2-0 un rigore di Candreva, e i sincronism­i di una mediana che funziona bene. Merito di Arthur che in fase di possesso si abbassa (nel 3-5-2) per impostare e libera gli inseriment­i di Locatelli. Forse mancano un po' di rapidità nello sviluppo della manovra e di "cattiveria" nel concretizz­are le ripartenze, ma intanto la Juve ha vinto con due gol di scarto come non le riusciva dal 2-0 al Verona del 6 febbraio. Consideran­do che Max ha l'infermeria piena e che da tempo deve fare di necessità virtù, se oggi Torino ed Hellas fermassero rispettiva­mente Inter e Napoli, la classifica diventereb­be ancora più interessan­te.

CHE CINISMO. La trasferta di Genova poteva rivelarsi una trappola per Madame perché il pensiero della Champions e la lunga lista di indisponib­ili rischiavan­o di distrarre una truppa che inizialmen­te ha guardato con preoccupaz­ione l'intraprend­ente Samp. I blucerchia­ti ci hanno provato con Candreva, Sensi e Thorby senza però sfondare, mentre gli ospiti hanno sbloccato il risultato con la loro prima azione pericolosa: lancio di Rugani, perfetta sponda di Kean, strappo palla al piede di Morata e appoggio per un radente cross di Cuadrado, deviato da Yoshida alle spalle di Falcone. Come in Coppa Italia con la Fiorentina, un'altra autorete pesante, non frutto del caso, ma di una bella ripartenza. La Doria ha accusato il colpo e il rigore del 2-0 di Morata (fallo di Colley sullo scatenato Kean) l'ha messa ancora più in difficoltà: all’intervallo era sotto di due reti pur avendo subìto un solo tiro nello specchio.

BIS MORATA. Giampaolo nella ripresa ha mischiato le carte e ha sfiorato il gol con Yoshida, ma i maggiori rammarichi li ha per il penalty che Candreva si è procurato e fatto parate. La Juventus era stanca e con pochi cambi da spendere. Ha incasso il 2-1 di Sabiri su punizione deviata da Morata e ha permeso qualche conclusion­e di troppo (16-6 il totale per i padroni di casa), ma ha richiuso l'incontro con l'assist dell'arrembante Locatelli per lo spagnolo, che non segnava una doppietta dal 23 maggio scorso. Con quindici risultati utili di fila, Allegri ha eguagliato se stesso (a marzo 2019 l'ultima volta) e il popolo juventino può continuare a sognare lo scudetto.

gambiano (con passaporto inglese) entra in maniera irruenta, c’è anche un contatto sulla gamba destra, Valeri è ben piazzato ed è difficile non fischiare rigore in quella situazione (al limite rispetto all’asticella alta imposta da Rocchi sui rigorini che qualche problema sta creando).

RIGORE/2

E’ dovuto intervenir­e Aureliano da Lissone, invece, nel secondo rigore. Sul cross di Candreva, infatti, Rabiot (già ammonito) ha il braccio sinistro molto largo, il pallone colpisce la parte bassa del braccio, ma tanto basta per rilevarne la fallosità. Valeri fischia fallo ma sbaglia la valutazion­e, era dentro l’area (forse poteva dagli una mano Di Vuolo), Aureliano controlla e comunica che il fallo è dentro (non c’è bisogno di OFR, se a qualcuno dovesse venire in mente...). Giusto non ammonire Rabiot (ma Allegri lo toglie subito): il cross verso l’area non lo prevede.

VAR: Aureliano6,5

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 ?? GETTY ?? Alvaro Morata (29 anni) decisivo in casa della Samp A sinistra segna il rigore del raddoppio bianconero e qui accanto festeggia sulle spalle di Juan Cuadrado (33 anni)
GETTY Alvaro Morata (29 anni) decisivo in casa della Samp A sinistra segna il rigore del raddoppio bianconero e qui accanto festeggia sulle spalle di Juan Cuadrado (33 anni)
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