Max ci riprova «Per la Juve non cambia niente»
Il tecnico bianconero incassa altri tre punti ma non vuole sentire parlare di scudetto «Siamo lontani da chi è davanti e poi ci sono gare da recuperare Ma questa vittoria conta tanto: ci avvicina al quarto posto e ci dà la spinta Champions»
Passo scudetto. In casa Juve non lo si dice, ma ormai non si può non considerare anche la Signora al tavolo del titolo. La marcia bianconera infatti prosegue, con un’altra vittoria, con autorità, con la solita dose di sofferenza e con protagonisti nuovi che permettono di andare oltre l’emergenza. Vlahovic riposa? Ci pensa Morata con una doppietta ma ci mettono la firma anche Kean, decisivo in due dei tre gol, Szczesny, che para il terzo rigore stagionale, Locatelli e Arthur, finalmente padroni del centrocampo. Così la striscia positiva si allunga: quindicesimo risultato utile consecutivo e dieci sono vittorie. Un’imbattibilità del genere non si vedeva da tre anni esatti, nella precedente gestione Allegri (Sarri si era fermato a 14). Il terzo posto adesso è ad un punto, in attesa della risposta del Napoli. Pure i numeri, quindi, sono dalla parte di Max, che però non fa concessioni: «Non cambia assolutamente niente: siamo lontani da chi è davanti e poi l’Inter ha due gare in meno e il Napoli una. Era importante vincere per consolidare ancora di più il quarto posto e prepararci al meglio la Champions League. Con il Villarreal abbiamo il dovere di passare il turno e di arrivare ai quarti di finale».
FIDUCIA. Scudetto o no, il tecnico gongola: «La squadra sta crescendo in fiducia, sono quindici partite che facciamo bene; bisogna solo continuare, con serenità, senza pensare ma proseguendo a fare risultati. Stiamo lottando per il quarto posto, per i quarti di Champions e per raggiungere la finale di Coppa Italia. Abbiamo davanti cinquanta giorni belli, vogliamo fare bene in questo finale di stagione». E per questo Allegri trova anche ciò che c’è da correggere: «Sul piano tecnico abbiamo giocato una buona partita, ma dobbiamo migliore nel momento in cui siamo in controllo della partita. Nel primo tempo abbiamo concesso poco o niente, con una buona gestione della gara; nella ripresa abbiamo mantenuto il possesso palla ma, nel momento di verticalizzare e chiudere l'azione, abbiamo sbagliato. Lì bisogna trovare un pochino di conoscenza in più tra compagni. Vlahovic, ad esempio, è uno che va sempre dritto in porta; al contrario, in certi frangenti c’era da gestire la palla e da aspettare un attimo e capire il momento per andare a fare male all'avversario».
CHE COPPIA. Allegri sorride, anche perchè ha potuto gestire le energie in attacco, con Vlahovic entrato solo nell’ultimo terzo di gara, trovando comunque risposte adeguate dal tandem Morata-Kean. «A livello tecnico, Alvaro è uno tra i primi in Europa, un giocatore straordinario; certo, se gioca spalle alla porta fa più fatica, anche se si è messo a disposizione per tutta la prima parte di stagione; se, invece, parte più defilato e con più spazi a disposizione, mette in campo la velocità e le sue qualità, che sono tante. Pure Moise ha fatto una buona partita; d’altra parte, quando gioca, è sempre efficace. Aveva segnato ad Empoli, stavolta ha avviato l’azione del vantaggio e poi si è procurato il rigore del raddoppio. E’ un giocatore importante, un classe 2000, che deve ancora migliorare dal punto di vista tecnico, nel controllo del pallone e nella gestione ma, quando accelera e quando ha spazi, è devastante». In effetti poche volte si era visto Kean così incisivo finora; senza dubbio, un bel segnale in prospettiva. Ora, Max punta a ritrovare l’intero reparto offensivo: «Speriamo di recuperare anche Dybala, che ci dà qualità, che è fresco mentalmente e abbiamo bisogno di gente fresca a livello mentale. La questione del contratto riguarda la società; dal mio punto di vista è importante riaverlo tra oggi e domani in gruppo e ritrovarlo con il Villarreal. Stesso discorso per Chiellini e Bonucci; intanto Alex Sandro e De Sciglio hanno fatto un pezzetto di partita».
Sabato mattina la carovana è arrivata in Ungheria, accolta dal sindaco di Zahony, poi è iniziato il viaggio di rientro. Le 80 persone saranno ospitate a La Morra, in provincia di Cuneo, in un hotel messo a disposizione dalla Regione Piemonte e dalla Protezione Civile. «Siamo tutti a fianco di chi sta soffrendo a causa della guerra, nella speranza che presto torni la pace».