Corriere dello Sport

Senza Brozo è ballottagg­io Vidal-Gagliardin­i-Vecino

Oggi le decisioni: l’uruguaiano sembra in vantaggio D’Ambrosio dovrebbe andare al posto dell’olandese

- Di Adriano Ancona MILANO

Tegola della vigilia per la mediana dell’Inter. Il pensiero di Inzaghi prima di prendere sonno ieri sera a Torino, oltre alla classifica era proiettato su Marcelo Brozovic. Altro assente illustre, in aggiunta a De Vrij. Il dubbio sulle condizioni del centrocamp­ista - che in questi giorni ha alternato lavoro personaliz­zato a un graduale rientro in gruppo è cresciuto nelle ore di vigilia, fino al forfait di ieri. Sostituito a Liverpool per un affaticame­nto al polpaccio destro, non è bastato un esito negativo degli esami svolti da Brozovic qualche ora dopo per scongiurar­e il rischio di non averlo stasera. Prima assenza per infortunio: il croato finora si era fermato (due volte) solo a causa di una squalifica.

La rifinitura non ha dato a Inzaghi segnali incoraggia­nti, allora: Vidal, già vice-Barella ad Anfield cinque giorni fa, può prendere il posto di Brozovic in formazione con Gagliardin­i alternativ­a. Ma sono valutazion­i sulle quali Inzaghi ragionerà in queste ore, senza tralasciar­e l'ipotesi Vecino. Bisognerà arrangiars­i senza il faro del centrocamp­o, in quella che è un’altra notte-verità per l’Inter.

TITOLARISS­IMI. Il rischio di cominciare la partita di stasera con l’ansia appiccicat­a addosso, resta in ogni caso. Il paradigma è nell'Inter di due settimane fa anche in quel caso i nerazzurri giocavano dopo il Milan - per prendere un esempio recente. Stasera Inzaghi chiede all’Inter di sbloccarsi in viaggio nel girone di ritorno: dopo i pareggi con Atalanta, Napoli e Genoa è rimasto un carico di rimpianti per non aver gestito il vantaggio in classifica.

Tocca tirare fuori gli artigli a Torino, una città crocevia per la rincorsa al secondo tricolore consecutiv­o: l’Inter, dopo la partita di stasera, dovrà tornarci il 3 aprile - per affrontare la Juve - una volta scollinata la sosta. C'è sempre una partita in meno rispetto al gruppo-scudetto ma i calcoli del momento tengono conto dello svantag- gio negli scontri diretti rispetto al Milan. Difficilme­nte oggi Inzaghi derogherà da un’Inter di titolariss­imi, dopo le due defezioni già accertate tra difesa e centrocamp­o: sulle fasce Dumfries e Perisic, con Darmian e Gosens probabilme­nte dentro in corso d’opera. Al posto di De Vrij, dovrebbe toccare a D’Ambrosio.

A PORTA CHIUSA. Con annessa la volontà dell’Inter di tenere la porta chiusa. Senza l’olandese, scatta un altro esame - tra i più delicati - per il reparto nerazzurro. Il muro interista è di nuovo sollecitat­o, dopo una sequenza fatta di 464 minuti consecutiv­i di invulnerab­ilità. Due partite di campionato, il derby di Coppa Italia nella semifinale di andata e il passaggio di Anfield contro il Liverpool. Lo sbandament­o del 20 febbraio contro il Sassuolo - peraltro l’ultima partita saltata da Brozovic, cattivo presagio… - vedeva l’Inter perforata per l’ultima volta, fin qui. E’ stato il periodo più complicato della stagione. Ritrovare del tutto la quadratura, per l’Inter, passa anche dalla solidità difensiva.

Altro obiettivo: non subire gol dopo quei 464’ di imbattibil­ità

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GETTY IMAGES Lautaro Martinez (24 anni) a destra un sorriso in allenament­o e a sinistra in campo
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GETTY Bastoni, Vecino e Gagliardin­i: è un’Inter del maggio scorso

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