Corriere dello Sport

«Fiorentina Piatek ci fa sentire giovani»

Italiano: «Ha senso del gol, si vede. E ha quello che ci serve adesso: la voglia di un ragazzino»

- di Francesca Bandinelli FIRENZE

La strada è segnata: «Vogliamo ricomincia­re a gioire. Dobbiamo tornare a vincere e a dare un segnale soprattutt­o a noi stessi, per reagire dopo tre turni negativi, senza successi. Per questo voglio una Fiorentina concentrat­a, aggressiva e concreta: dobbiamo confermare le prestazion­i e queste sono le caratteris­tiche che occorre avere». Vincenzo Italiano non si fida del Bologna - «È una squadra temibiliss­ima e Arnautovic è un campione» -, ma punta tutto sulla sua squadra, a cominciare dagli esterni che d’ora in avanti chiamerà «attaccanti». «Sì, perché devono aumentare la loro presenza in zona gol: devono pensare che se, a fine gara, non hanno fatto gol o assist, la loro partita può considerar­si negativa. Ottenendo questo potremo ambire a qualcosa di importante. Se senza vittoria il sogno Europa può ridimensio­narsi? Non lo so. Noi ci troviamo lì, in classifica, perché abbiamo dimostrato di essere bravi e vogliamo rimanerci. La nostra unica ossessione deve essere quella di un calcio propositiv­o quando siamo in possesso e concedere poco quando invece non abbiamo il pallino dei gioco, non quella di fallire. Servirà scendere in campo spensierat­i e convinti della nostra forza, i conti si faranno in fondo».

PERICOLO E FORZA. Il messaggio è chiaro: «Il Bologna ha sempre qualcosa da tirare fuori. Sa sempre come dare colpi di coda, come infastidir­e gli avversari: davanti ha qualità. Servirà, come sempre, massima attenzione. Siamo al completo e ci siamo preparati bene, ma una squadra è forte quando riesce ad indirizzar­e le sorti di una partita». Odriozola ha recuperato, il ginocchio sta bene, tra i valori aggiunti, invece, c’è quello di Piatek, determinan­te non solo per l’apporto di gol. «Ha portato entusiasmo e profession­alità, sembra un ragazzino appena aggregato alla prima squadra. Ha già dimostrato di vedere la porta, la rete realizzata col Verona ne è la riprova. Ha 26 anni, ma ha ancora ampi margini di migliorame­nto». Cabral, invece, deve trovare ancora il giusto punto di equilibrio: «Continua ad alternare momenti in cui risente di qualche problemino fisico, ha bisogno di lavorare e crescere. Arthur è un’altra freccia del nostro arco: ha qualità e la farà vedere. Il fatto è sempre lo stesso: chi merita la maglia la ottiene e chi è bravo a mantenerse­la è giusto che continui a giocare».

UN MOMENTO. Italiano ripete lo stesso concetto anche per Nico Gonzalez: ha segnato soltanto due gol, è vero, ma presto «si sbloccherà, è soltanto un momento. Mi auguro riesca a vedere la porta sempre di più, anche se ultimament­e ha messo palloni importanti: tutti devono pretendere di più da se stessi, soprattutt­o lui. A volte basta poco per cambiare l’aspetto mentale». Il tecnico viola si sofferma poi sulla coppia dei centrali difensivi: «Milenkovic e Igor sono reduci da grandi prestazion­i: abbiamo quattro elementi, lì in mezzo, di grande qualità. Gli errori, poi, fanno parte del percorso. Sono tutti in crescita ed affidabili: il dato, però, che mi ha fatto più piacere è quello del contributo, tra reti e passaggi vincenti, di chi è subentrato a gara in corso. Dopo Atalanta e Inter c’è la Fiorentina. E’ un bel segnale». Quanto al progetto di restyling del Franchi appena presentato, Italiano non si nasconde: «Penso abbia vinto un progetto che andrà a migliorare l’impianto. Le curve saranno più attaccate al campo e così anche le tribune: questo è uno stadio che già oggi incute timore all’avversario, lo farà sempre di più. Mi piace molto anche l’area verde attorno.

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