«Fiorentina Piatek ci fa sentire giovani»
Italiano: «Ha senso del gol, si vede. E ha quello che ci serve adesso: la voglia di un ragazzino»
La strada è segnata: «Vogliamo ricominciare a gioire. Dobbiamo tornare a vincere e a dare un segnale soprattutto a noi stessi, per reagire dopo tre turni negativi, senza successi. Per questo voglio una Fiorentina concentrata, aggressiva e concreta: dobbiamo confermare le prestazioni e queste sono le caratteristiche che occorre avere». Vincenzo Italiano non si fida del Bologna - «È una squadra temibilissima e Arnautovic è un campione» -, ma punta tutto sulla sua squadra, a cominciare dagli esterni che d’ora in avanti chiamerà «attaccanti». «Sì, perché devono aumentare la loro presenza in zona gol: devono pensare che se, a fine gara, non hanno fatto gol o assist, la loro partita può considerarsi negativa. Ottenendo questo potremo ambire a qualcosa di importante. Se senza vittoria il sogno Europa può ridimensionarsi? Non lo so. Noi ci troviamo lì, in classifica, perché abbiamo dimostrato di essere bravi e vogliamo rimanerci. La nostra unica ossessione deve essere quella di un calcio propositivo quando siamo in possesso e concedere poco quando invece non abbiamo il pallino dei gioco, non quella di fallire. Servirà scendere in campo spensierati e convinti della nostra forza, i conti si faranno in fondo».
PERICOLO E FORZA. Il messaggio è chiaro: «Il Bologna ha sempre qualcosa da tirare fuori. Sa sempre come dare colpi di coda, come infastidire gli avversari: davanti ha qualità. Servirà, come sempre, massima attenzione. Siamo al completo e ci siamo preparati bene, ma una squadra è forte quando riesce ad indirizzare le sorti di una partita». Odriozola ha recuperato, il ginocchio sta bene, tra i valori aggiunti, invece, c’è quello di Piatek, determinante non solo per l’apporto di gol. «Ha portato entusiasmo e professionalità, sembra un ragazzino appena aggregato alla prima squadra. Ha già dimostrato di vedere la porta, la rete realizzata col Verona ne è la riprova. Ha 26 anni, ma ha ancora ampi margini di miglioramento». Cabral, invece, deve trovare ancora il giusto punto di equilibrio: «Continua ad alternare momenti in cui risente di qualche problemino fisico, ha bisogno di lavorare e crescere. Arthur è un’altra freccia del nostro arco: ha qualità e la farà vedere. Il fatto è sempre lo stesso: chi merita la maglia la ottiene e chi è bravo a mantenersela è giusto che continui a giocare».
UN MOMENTO. Italiano ripete lo stesso concetto anche per Nico Gonzalez: ha segnato soltanto due gol, è vero, ma presto «si sbloccherà, è soltanto un momento. Mi auguro riesca a vedere la porta sempre di più, anche se ultimamente ha messo palloni importanti: tutti devono pretendere di più da se stessi, soprattutto lui. A volte basta poco per cambiare l’aspetto mentale». Il tecnico viola si sofferma poi sulla coppia dei centrali difensivi: «Milenkovic e Igor sono reduci da grandi prestazioni: abbiamo quattro elementi, lì in mezzo, di grande qualità. Gli errori, poi, fanno parte del percorso. Sono tutti in crescita ed affidabili: il dato, però, che mi ha fatto più piacere è quello del contributo, tra reti e passaggi vincenti, di chi è subentrato a gara in corso. Dopo Atalanta e Inter c’è la Fiorentina. E’ un bel segnale». Quanto al progetto di restyling del Franchi appena presentato, Italiano non si nasconde: «Penso abbia vinto un progetto che andrà a migliorare l’impianto. Le curve saranno più attaccate al campo e così anche le tribune: questo è uno stadio che già oggi incute timore all’avversario, lo farà sempre di più. Mi piace molto anche l’area verde attorno.