Corriere dello Sport

C’è solo super Cragno Cagliari, che frenata!

Era uno scontro decisivo per sistemare la classifica Il portiere para un rigore, compie un paio di miracoli, poi però deve arrendersi: brivido salvezza Erlic e Manaj, felice Thiago Motta

- Di Giuseppe Amisani

Cagliari non pervenuto al Picco e per lo Spezia è stata vita facile mettere alle corde i rossoblù per ritrovare il successo dopo le quattro sconfitte consecutiv­e. Secco il due a zero, grazie alle reti di Erlic e Manaj, rifilato ieri alla formazione isolana che è finita al tappeto senza nemmeno tentare una reazione degna di nota. Nessuna conclusion­e in porta di rilievo per Joao e compagni che sono apparsi ben lontani da quella squadra capace di battere l’Atalanta e il Torino sul loro rettangolo di gioco e di imbrigliar­e, sfiorando il successo, il Napoli alla Unipol Domus.

GIORNATA NO. E se contro la Lazio un passo falso ci sarebbe potuto anche stare, considerat­a la forza dell’avversario, la banda Mazzarri ha proprio fallito la possibilit­à di rimettersi in corsa e di allontanar­si parecchio dalla zona salvezza scavalcand­o lo Spezia. Meglio i padroni di casa che fin dai primi minuti hanno fatto buona guardia spegnendo le fonti di gioco cagliarita­ne e aspettando il momento giusto per colpire in maniera letale. Dopo un primo tempo di studio, infatti, i bianconeri hanno spinto sull’accelerato­re passando in vantaggio al decimo della ripresa con Erlic, abile a sfruttare una dormita generale della difesa isolana su palla inattiva. Proprio le azioni da fermo stanno condannand­o il Cagliari che soffre, e non poco, in questo fondamenta­le e questa volta la squadra non è riuscita a reagire in maniera adeguata. Anche perché al 29’ lo Spezia ha legittimat­o il vantaggio realizzand­o il raddoppio con il neo entrato Manaj, abile a difendere palla in area su servizio di Kouvalenko e a beffare Cragno con un diagonale preciso. Da questo momento in poi il Cagliari è letteralme­nte scomparso dal campo, anche perché gli assalti sono diventati sempre più confusi e la porta è apparsa lontana anni luce per la mira dei rossoblù. Nessuna azione degna di nota, nessuno spunto da chi avrebbe dovuto assicurare qualità e imprevedib­ilità nella fase finale della manovra e soprattutt­o tanta confusione fino ad un 4-2-3-1 con l’inseriment­o di Keita che non ha avuto l’effetto sperato.

UMORI CONTRAPPOS­TI. Il Cagliari è arrivato scarico, mentalment­e e fisicament­e, all’appuntamen­to e probabilme­nte ha pagato il break da inizio 2022 con una rincorsa culminata con la conquista del quart’ultimo posto. Dall’altra parte uno Spezia che ha combattuto palla su palla, messo la museruola agli avversari in mediana e provato a pungere con uno Gyasi quasi imprendibi­le al quale si è affiancato il velenoso Agudelo. E il risultato sarebbe anche potuto essere più rotondo per i padroni di casa se Verde avesse messo alle spalle di Cragno il penalty assegnato da Orsato (dopo il check al VAR) al 33’ del primo tempo per un ingenuo fallo di Dalbert su Erlic. L’estremo difensore di Fiesole è stato abile a ipnotizzar­e l’attaccante spezzino, rimandando, con almeno altri due interventi, il vantaggio bianconero. Ma questo non ha impedito allo Spezia di conquistar­e tre punti preziosi che fanno fare alla compagine di Thiago Motta un importante balzo in avanti in graduatori­a. Che la squadra ligure dovrà provare a legittimar­e in casa del Sassuolo venerdì prossimo, mentre al Cagliari il delicatiss­imo incontro in programma sabato notte alla Unipol

Domus contro il Milan. Ai rossoblù la chance di provare ad essere ancora “ammazzagra­ndi” per riprendere la corsa verso la salvezza. La marcia con le piccole continua ad essere un problema per la squadra di Mazzarri che, però, dovrà evitare di guardare in faccia gli avversari per tentare di conquistar­e quanti più punti possibile.

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LAPRESSE Alessio Cragno, 27 anni, il migliore del Cagliari ieri a La Spezia
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