Corriere dello Sport

Mou: «La Roma è stanca Serve più forza mentale»

Il tecnico deluso dopo il pari contro l’Udinese «Non è facile giocare sia il giovedì che la domenica Dobbiamo avere uno spirito diverso» «Nel body-language di alcuni giocatori ho visto la loro difficoltà. Devono abituarsi a più impegni»

- Di Guido D’Ubaldo INVIATO A UDINE

Mourinho aveva capito che si sarebbe messa male quando ha visto la squadra nel riscaldame­nto. L’approccio non è stato quello che avrebbe voluto. La Roma si salva nel recupero con un rigore, ma è un passo indietro rispetto alle ultime settimane e un’occasione sprecata: «Non è stata una partita diversa rispetto a quanto mi aspettavo, già sapevo che sarebbe stata difficile. Penso che siamo entrati veramente nel gioco nella ripresa con i cambi e con energia, soprattutt­o con energia. Ho visto qualche giocatore in grande difficoltà ad entrare nel ritmo partita. Sono 8 partite di fila senza sconfitte in Serie A. Quando pareggi nel finale della partita non è una sconfitta». Aveva capito che l’atteggiame­nto mentale non era quello giusto: «Ho visto 2-3 dei miei che non avevano forza mentale e intensità. L'Udinese la mette molto sul fisico e si gioca pochissimo. Questa partita ha avuto 30 minuti di gioco reale, loro sono molto forti in questa gestione dei tempi di gioco».

DIFFIDATI. Mourinho non vuole alibi, non può essere il pensiero del derby ad aver frenato la Roma: «Ho detto ai giocatori che non possiamo scegliere le partite, non possiamo dire che una è più importante dell'altra. Adesso giovedì è importante, poi domenica. Dobbiamo avere forza mentale, migliorare questo aspetto. Qualche mio giocatore ha sentito stanchezza prima della partita e questo atteggiame­nto non mi è piaciuto». Aveva messo in guardia Zaniolo: «Gli avevo detto che l'Udinese fa prendere gialli, doveva essere intelligen­te e controllat­o perché è difficile con il loro modo di destabiliz­zare. E la sua esperienza con Di Bello mi faceva paura, per questo penso che non si sia potuto esprimere in modo libero. Ha giocato condiziona­to».

AVVERSARIO DIFFICILE. L’Udinese avrebbe meritato di più: «C'è stata una squadra che si è preparata una settimana e un'altra ha giocato una competizio­ne europea. Su un campo di patate, cosa che rende tutto ancora più difficile. Una squadra che aveva qualità, intensità e anche concentraz­ione e un'altra che già dal riscaldame­nto vedevo dal linguaggio del corpo dei giocatori che trasmettev­a stanchezza e poca concentraz­ione. Non vi faccio nomi ma non è facile capire che alcuni hanno fatto una partita al di sotto del loro potenziale e la squadra ne ha sofferto un po'. L'Udinese era un avversario difficile specie per le loro caratteris­tiche. Non posso che augurare il meglio all’Udinese e so che torneremo qui l’anno prossimo, lo stadio nuovo è bellissimo».

«Pellegrini mi ha convinto, ma davanti è un po’ mancato. Se segnavamo prima...»

PREPARAZIO­NE. Sono mancate idee a centrocamp­o: «Mi è mancato tanto Mkhitaryan. Io sono abituato a giocare ogni tre giorni e come allenatore, devo essere molto preparato per questo sforzo, nel mio caso un sforzo “emozionale”. Anche i giocatori devono adattarsi a tutto questo e noi ne abbiamo alcuni che devono abituarsi a questi livelli». Il pensiero del derby ha condiziona­to: «Sono i giocatori che si devono adattare, se preparassi due partite contempora­neamente perderemmo sia in campionato che in Conference. Giovedì abbiamo una partita decisiva e non pensiamo a domenica, la Lazio invece avrà l’intera settimana per prepararsi, ma probabilme­nte in Europa League avrebbe voluto restarci».

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GETTY IMAGES José Mourinho prima stagione alla Roma A sinistra Nicolò Zaniolo 22 anni

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