L’Ascoli di Sottil punta sull’effetto “Del Duca”
La 9ª sinfonia esterna, in casa della Spal, è stata davvero impetuosa. Un eurogol all’ultimo minuto di Buchel e la gioia incontenibile di oltre 500 tifosi al seguito hanno reso l’ultima giornata memorabile per l’Ascoli, anche se... i bianconeri la tireranno fuori dal cassetto dei (dolci) ricordi magari più in là, visto che già dopodomani arriva al “Del Duca” la capolista Pisa, reduce da una schiacciante vittoria nello scontro diretto con la Cremonese. Un avversario che in automatico cattura su di sé tutte le attenzioni. Nella circostanza l’Ascoli dovrà fare i conti con due assenze pesanti certe, cioè gli squalificati Bellusci e Collocolo, e qualche infortunio non ancora risolto (Paganini?), ma, come ha spiegato lo stesso tecnico Andrea Sottil, non ci si piange certo addosso.
SOTTIL PRONTO A TUTTO. «Abbiamo una rosa che ci permette di sopperire alle assenze, per me questi ragazzi sono tutti titolari e loro lo sanno. Stiamo bene fisicamente, già pronti e concentrati per il prossimo match». Se lo dice lui bisogna fidarsi, d’altronde dal suo arrivo sulla panchina marchigiana (dicembre 2020) Sottil ha non solo dimostrato di essere efficace (media punti 1,58 a partita), ma anche di saper raggiungere tutti gli obiettivi. Prima la miracolosa salvezza nello scorso campionato, ora la presenza costante nel perimetro play off. Certo, gli spareggi per la serie A devono essere ancora consolidati, dietro ai bianconeri ci sono Perugia e Cittadella che spingono per scalzarli, ma le sensazioni sono molto positive. D’altronde Sottil è uno che sa il fatto suo, cura i dettagli e se ci crede lui è bene fidarsi. «Sì, per un posto al sole ci siamo anche noi, giocando così possiamo lottare fino alla fine. Intanto siamo contenti di aver riacceso l’entusiasmo in una piazza storica».
EFFETTO DEL DUCA. Un entusiasmo che potrebbe avere il suo peso in questa fase decisiva della stagione, a cominciare da mercoledì. Infatti, nell’occasione il “Del Duca” sarà un catino ribollente, una bolgia. E se finora in casa la formazione picena ha avuto qualche freno emotivo di troppo - se avesse avuto un rendimento casalingo (4 vittorie) simile a quello esterno (9) sarebbe primissima da sola - c’è sempre tempo per tornare alle vecchie e sane abitudini, quando il Del Duca era uno spauracchio per tutti. Cosa abbia frenato l’Ascoli in casa non si è ancora capito bene, forse una componente psicologica, visto che tatticamente e tecnicamente lo spartito è sempre lo stesso, tuttavia negli ultimi turni la tendenza si è invertita e non c’è motivo di dubitare che si possa proseguire sulla direttiva più recente. La capolista Pisa è avvisata.