Corriere dello Sport

Vince Udine Super Lacey stende Cantù

La Coppa Italia A2 va in Friuli: Old Wild West trionfa 74-55 in una finale dominata da Boniciolli & Co. I brianzoli crollano dopo un buon primo quarto

- Di Fabrizio Fabbri

Chiacchier­ando venerdì a Chieti, prima che la tre giorni della Coppa Italia di A2 iniziasse, Matteo Boniciolli era stato categorico. «Ho per le mani una delle formazioni più forti. Vogliamo vincere qui in Abruzzo e farlo anche alla fine della stagione». La prima metà della dichiarazi­one d’intenti ha trovato puntuale conferma perché la sua Udine ha fatto percorso netto e sconfiggen­do con pieno merito in finale Cantù 74-55. La Old Wild West è così ripartita da Roseto aggiungend­o sul bus, come gradito ospite, il trofeo della LNP. Partita dal sapore di tempi andati con due squadre che, con bacheche diverse, hanno comunque scritto nel passato un pezzetto di storia della serie A italiana e oggi si ritrovano in A2 a mondare i propri recenti peccati e cercare, nella stagione, l’ascensore per il paradiso. Intanto una tappa del rilancio era sul pianerotto­lo della Coppa Italia che, lo dicono le statistich­e, di solito è un trampolino di lancio verso la gloria.

IL PERCORSO. Udine è arrivata alla sfida senza faticare in semifinale perché Ravenna, devastata dalle assenze ma che ha visto il suo imberbe Giovannell­i premiato come miglior under della manifestaz­ione, le ha opposto sabato ben poca resistenza. Cantù invece di energie ne ha spese per domare Scafati e agguantare il pass per la partita decisiva solo negli ultimi giri di lancette delle semifinali.

L’AVVIO. Eppure, dopo che a rompere gli indugi era stato per Udine il centrone Walters, è stata la squadra di Sodini a prendere in mano la gara. Una difesa molto forte sulla palla, linee di passaggio sporcate e possibilit­à di correre veloci verso il canestro avversario. I friulani hanno faticato a sbrogliare la matassa canturina e così il vantaggio si è dilatato fino all’8-15 prima che Lacey iniziasse a produrre una bella lezione di basket avvicinand­o i suoi all’11-15 del 10’. L’esterno americano di Boniciolli ha proseguito la sua recita prendendo per mano i compagni. Gli ha dato una bella mano Esposito e così la gara s’è rovesciata, nonostante la resistenza di un indomito Bucarelli, con Udine a tentare la fuga. +8, 34-26, quando anche trottolino Mussini s’è scritto a referto ma Cantù è rimasta a galla con Stefanelli e si è andati negli spogliatoi al 20’ sul 38-34. Tornati sul parquet Cappellett­i ha fatto capire come l’onda lunga di Udine avesse voglia di trasformar­si in uno tsunami sportivo colpendo subito da tre (41-34). La profondità del roster friulano ha garantito a Boniciolli continue rotazioni riuscendo a mettere maggiore energia nell’incontro. Basti pensare all’impatto avuto da Ebeling che uscito di rincorsa s’è ritagliato il suo momento di gloria, insaccando 8 punti del suo personalis­simo tabellino per lanciare Udine sul +15 (55-40). La mossa della zona ordinata da Sodini non ha sortito effetto per Cantù perché gli avversari hanno avuto pazienza spedendo spesso il pallone in post alto dove Antonutti

e gli altri lunghi hanno trovato spazi. 55-42 al 30’ e poi subito la spallatona friulana con due canestri pesanti prima di Lacey e poi proprio di capitan Antonutti per toccare il +19 (61-49). Negli occhi dei canturini s’è letta rassegnazi­one mista a stanchezza. Un sussulto d’orgoglio per arrivare a –14, 61-47 con Da Ros, ma poi ci ha pensato Mussini a mettere in anticipo il sigillo con due triple che hanno dato il +22 (69-47). Finale senza storia e braccia alzate per i friulani.

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LNP FOTO/CIAMILLO-CASTORIA Per Trevor Lacey 25 punti in poco più di 27 minuti di gioco

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